ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17157

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 674 del 31/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17157
presentata da
GAETANO NASTRI
martedì 31 luglio 2012, seduta n.674

NASTRI. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il recente provvedimento di sequestro dello stabilimento siderurgico dell'Ilva di Taranto, a seguito delle indagini della magistratura che ha disposto la chiusura degli impianti a causa dei livelli di inquinamento dell'area a caldo, per verificare se dall'interno si diffondano gas, vapori, sostanze aeriformi e solide (polveri), contenenti sostanze pericolose per la salute dei lavoratori e per la popolazione del centro abitato di Taranto, ripropone nuovamente il problema dello smaltimento dei siti industriali inquinanti a livello nazionale e delle conseguenze legate dalla presenza dell'attività produttiva e l'aumento delle patologie tumorali e dei fattori ambientali;

secondo quanto riportato da un articolo pubblicato dal quotidiano Il Corriere della Sera il 28 luglio 2012, l'analisi storica del fenomeno effettuata da un docente di inquinamento atmosferico del politecnico di Milano, evidenzia che attualmente, risulta necessario confrontarsi con una sorta di contaminazione sconosciuta, della quale non si conoscono in via definita, i contorni;

nel passato l'industria, secondo quanto descrive il medesimo articolo, era certamente la fonte dominante di inquinamento, anche perché le fabbriche erano inserite nei contesti urbani;

una serie di norme successivamente hanno regolarizzato i comportamenti, determinando un confine per le emissioni nei grandi agglomerati di cui si ha conoscenza e per i quali è attualmente prevista la bonifica;

i 2,2 miliardi di euro stanziati nel 2001, per disinquinare i 57 siti industriali a rischio di elevata concentrazione di inquinamento, evidenzia inoltre il suesposto articolo, sono stati utilizzati in minima parte a causa della troppa burocrazia;

a giudizio dell'interrogante, in considerazione della suesposta vicenda dell'Ilva di Taranto, la cui produzione è parzialmente sospesa in attesa che la magistratura stabilisca «se i valori di emissione di tali sostanze eventualmente ritenute nocive per la salute di persone e animali, nonché dannose per cose e terreni, determino situazioni di danno o di pericolo inaccettabili», appare indispensabile conoscere un quadro generale più approfondito e aggiornato, dell'utilizzo dei fondi stanziati negli ultimi dieci anni-:

quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

quale sia l'ammontare complessivo finanziario disponibile relativo ai fondi stanziati per disinquinare i 57 siti industriali a rischio su scala nazionale;

se intenda confermare quanto esposto in premessa, secondo cui lo scarso utilizzo dei suddetti fondi sia imputabile all'elevata farraginosità burocratica e in caso affermativo quali iniziative intenda intraprendere al fine di velocizzare le procedure necessarie per l'utilizzo della disponibilità dei fondi per disinquinare gli impianti industriali e limitare le emissioni tossiche negli stabilimenti interessati;

quali iniziative infine intenda intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di monitorare con maggiore incisività in tempi brevi e scadenzati le procedure e le modalità dell'utilizzo dei suddetti fondi. (4-17157)