ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17085

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 670 del 23/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 23/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23/07/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 27/11/2012
Stato iter:
27/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/11/2012
DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 11/10/2012

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 27/11/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/11/2012

CONCLUSO IL 27/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17085
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
lunedì 23 luglio 2012, seduta n.670

DI PIETRO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

l'interrogante è intervenuto, in data 9 luglio 2012, presentando un atto di sindacato ispettivo n. 4-16896 con il quale denunciava la fornitura di tecnologia da parte della società Selex Elsag, filiale dell'italiana Finmeccanica, al regime di Bashar al Assad che da tempo si sta sempre più caratterizzando per l'atroce politica repressiva che ha trasformato la Siria in un teatro di bagno di sangue senza fine;

l'11 marzo 2010, è stato concessa al dittatore Assad la più alta onorificenza del nostro Paese - Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran cordone al merito della Repubblica italiana - apprezzando la laicità del suo governo;

l'uso di artiglieria pesante nei confronti di manifestanti non violenti che chiedono libertà e democrazia al regime totalitario siriano è stata fortemente condannata a livello internazionale con risoluzioni di censura da parte del Consiglio di sicurezza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) e con sanzioni economiche da parte di molti Paesi, compresa l'Italia;

la legge 3 marzo del 1951, n. 178, che disciplina il conferimento delle onorificenze prevede all'articolo 5 che «la perdita dell'onorificenza all'insignito che se ne renda indegno» e la revoca «con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta motivata del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dell'Ordine» -:

se non ritenga opportuno attivare le procedure necessarie volte a ottenere la revoca immediata dell'onorificenza al Presidente siriano Bashar al-Assad. (4-17085)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 27 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 724
All'Interrogazione 4-17085 presentata da
ANTONIO DI PIETRO

Risposta. - Il Governo italiano, in accoglimento della risoluzione approvata nella seduta del 19 giugno 2012 dalla commissione affari esteri e comunitari della Camera dei deputati, ha deliberato di promuovere la procedura di revoca per indegnità dell'onorificenza di cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell'ordine al merito della Repubblica italiana (OMRI), conferita al presidente siriano Bashar al-Assad l'11 marzo 2010, in occasione di una visita di Stato effettuata in Siria dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in base ad una consolidata prassi protocollare.
A seguito dell'avvio della procedura di revoca per indegnità, il cancelliere dell'OMRI ha provveduto ad informare le autorità siriane, stabilendo al 12 settembre 2012 il termine entro il quale presentare al consiglio dell'ordine eventuali controdeduzioni, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 458 del 1952.
In data 31 agosto 2012 si è ottenuta la restituzione da parte delle autorità siriane delle insegne appartenute al Presidente Assad.
In data 28 settembre 2012 il Capo dello Stato ha firmato il decreto di revoca per indegnità dell'onorificenza OMRI già conferita al presidente siriano Bashar al-Assad.
Lo stesso giorno il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio, completando la procedura.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Marta Dassù.