ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17012

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 668 del 18/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: MARMO ROBERTO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 18/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 18/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17012
presentata da
ROBERTO MARMO
mercoledì 18 luglio 2012, seduta n.668

MARMO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:


con nota formulata in data 22 dicembre 2011, il consigliere regionale della Campania, Sergio Nappi, nell'esercizio delle sue funzioni, ha presentato una richiesta di accesso agli atti all'amministrazione provinciale di Avellino, ai sensi della legge n. 241 del 1990;


nello specifico, Nappi chiedeva di visionare l'elenco dei residui attivi e passivi distinti per anno di provenienza di cui al comma 5 dell'articolo 227 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), allegato al rendiconto della gestione dell'anno 2010 dell'amministrazione provinciale di Avellino e di poter, eventualmente, estrarne copia;


tale richiesta scaturiva dall'esigenza di verificare la correttezza contabile dei bilanci della CTI-AIR, un'azienda campana ad intero capitale regionale che dichiara di vantare dei crediti nei confronti dell'amministrazione provinciale di Avellino. Nello specifico, l'intento del consigliere Nappi era di verificare la corrispondenza tra tali residui attivi e quanto riportato tra i residui passivi della provincia di Avellino;


con nota protocollo 3999 del 20 gennaio 2012, il direttore generale dell'amministrazione provinciale di Avellino ha opposto diniego alla succitata richiesta di accesso, sostenendo la mancanza di un interesse specifico del consigliere regionale ad accedere ai dati. Nella stessa nota si sosteneva, inoltre, che i dati per i quali si chiedeva l'accesso sono pubblicati sul sito istituzionale dell'ente;


da quanto si evince dalla consultazione effettuata a mezzo collegamento ad internet, è evidente che all'«albo pretorio on line» dell'amministrazione provinciale di Avellino non risultano pubblicate le specifiche relative ai dati per i quali il consigliere regionale Sergio Nappi ha chiesto di esercitare il diritto di accesso;


con nota del 26 gennaio 2012, il consigliere regionale Sergio Nappi ha presentato una nuova istanza di accesso agli atti maggiormente articolata e ulteriormente motivata;


in virtù di detta istanza, il direttore generale della provincia di Avellino ha ritenuto di dover interrogare formalmente, in via consultiva, la commissione per l'accesso ai documenti amministrativi che ha sede presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, formulando una richiesta di parere;


il consigliere regionale Nappi è stato informato solo dell'avvenuto inoltro della succitata richiesta, mentre il testo del quesito inviato alla Commissione, così come formulato dal direttore generale dell'amministrazione provinciale di Avellino, non gli è mai stato reso noto;


in data 16 aprile 2012, la commissione per l'accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ha espresso parere negativo all'accesso. A giudizio degli interpellanti, tale parere è contraddittorio e probabilmente frutto di informazioni incomplete rese dalla direzione generale della provincia di Avellino nella formulazione della richiesta;


appare evidente, infatti, che nell'esprimere il parere la commissione per l'accesso agli atti amministrativi ignorava che la conoscenza dei dati per i quali il consigliere Nappi chiedeva l'ostensione è necessaria e indispensabile per l'assolvimento della funzione di vigilanza e controllo sull'azienda a capitale interamente regionale;


appare evidente, inoltre, che la suindicata commissione ignorava che il consigliere Nappi, nella qualità di componente della commissione per la trasparenza negli atti amministrativi della regione Campania, aveva chiesto ed ottenuto la convocazione dei vertici della società partecipata in questione e l'acquisizione di altra documentazione, al fine di far luce su alcuni aspetti specifici della gestione aziendale;


è palese, altresì, che la commissione per l'accesso agli atti amministrativi non è stata informata che la commissione trasparenza della regione Campania ha già disposto un'indagine conoscitiva interna al fine di verificare la correttezza dell'operato dell'azienda di trasporti in questione, in particolare su aspetti specifici che attengono all'utilizzo di risorse pubbliche per la sponsorizzazione di società private;


si desume agevolmente che la richiesta di accesso non nasce dalla necessità di un «preventivo e generalizzato controllo» sull'attività dell'amministrazione, ma dall'esigenza di fare chiarezza su specifici e ben definiti aspetti che attengono alla gestione dell'azienda regionale in questione;


è evidente, dunque, che il consigliere regionale Nappi aveva ed ha tuttora un interesse diretto, concreto ed attuale corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata che trova collegamento nel documento amministrativo che si vuole conoscere e che è strettamente connesso alla gestione dell'azienda regionale oggetto della vigilanza;


nel testo comunicato dalla commissione per l'accesso agli atti amministrativi si legge che «non va infine sottovalutata la circostanza che la Regione Campania, ex lege, esercita una vigilanza ed un controllo diretti sulle aziende di trasporto a capitale interamente regionale e quindi ha sicuramente nella propria disponibilità tutti i dati contabili richiesti»;


detto passaggio conclusivo del parere, ad avviso degli interpellanti, rende il pronunciamento, già di per sé probabilmente viziato dalla incompleta ed inesatta formulazione della richiesta dello stesso, anche palesemente contraddittorio: la commissione, infatti, sostiene in primis che la richiesta di accesso agli atti in questione vada negata in quanto costituirebbe un'iniziativa «di preventivo e generalizzato controllo dell'attività dell'Amministrazione», salvo poi sostenere, in un secondo momento, che i consiglieri regionali, esercitando una vigilanza ed un controllo diretti sulle aziende di trasporto a capitale interamente regionale, hanno «sicuramente nella propria disponibilità tutti i dati contabili richiesti», riconoscendo così, implicitamente, che il consigliere Sergio Nappi è portatore di un interesse diretto, concreto ed attuale ad accedere agli atti per i quali ha formulato la richiesta di accesso e che, essendo emanati dall'amministrazione provinciale di Avellino, non sono nella sua immediata disponibilità;


il comma 2 dell'articolo 22 della legge n. 241 del 1990, stabilisce che «l'accesso ai documenti amministrativi, attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell'attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l'imparzialità e la trasparenza»;


il comma 5 dell'articolo 22 della succitata legge prevede che «l'acquisizione di documenti amministrativi da parte di soggetti pubblici, ove non rientrante nella previsione dell'articolo 43, comma 2, del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, si informa al principio di leale cooperazione istituzionale»;


l'articolo 28 del regolamento dell'ente provincia di Avellino, recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, n. 184, prevede che «le disposizioni sulle modalità del diritto di accesso si applicano anche ai soggetti portatori di interessi pubblici o diffusi»;


ai sensi dell'articolo 26 dello statuto della regione Campania, il consiglio «rappresenta le comunità della Regione. Determina l'indirizzo politico generale esercitando le funzioni legislative e di controllo sull'attività dell'amministrazione regionale, nonché di programmazione secondo quanto stabilito dallo Statuto e dalle leggi»;


la lettera «p» del comma 4 del succitato articolo dello statuto della regione Campania stabilisce che il Consiglio «vigila su tutti i servizi regionali prestati sul territorio»;


è di tutta evidenza, per quanto suesposto, che il consigliere regionale Nappi, nell'esercizio delle sue funzioni è portatore di interessi pubblici e diffusi ed è, pertanto, titolato a chiedere e ad ottenere l'accesso agli atti indicati in precedenza, anche in ragione del fatto che gli stessi contengono informazioni fondamentali per verificare la correttezza dell'operato dell'azienda di trasporto a capitale interamente regionale CTI-AIR che opera in Irpinia;


con nota del 23 gennaio 2012 il consigliere regionale Sergio Nappi ha informato il prefetto di Avellino dell'atteggiamento di inspiegabile chiusura e di scarsa collaborazione istituzionale tenuto dalla dirigenza dell'amministrazione provinciale di Avellino sulla vicenda CTI-AIR senza avere alcuna risposta;


della medesima vicenda si stanno già occupando altri livelli istituzionali della regione Campania, sia in ambito consiliare che nell'Esecutivo, che hanno disposto delle indagini conoscitive interne al fine di verificare la correttezza dell'operato dell'azienda di trasporti in questione -:


quali iniziative, per quanto di competenza, il Governo intenda porre in essere per garantire la trasparenza nell'azione amministrativa messa in discussione da un atteggiamento di chiusura, ad avviso degli interpellanti inspiegabile, tenuto alla dirigenza generale dell'amministrazione provinciale di Avellino che continua a negare l'accesso agli atti di interesse del consigliere regionale della Campania, Sergio Nappi, e quali iniziative intenda assumere per garantirgli il diritto di esercitare la funzione di vigilanza e controllo sull'operato di un'azienda a capitale interamente regionale, attribuita ai consiglieri regionali dalla legge e messa in discussione dall'atteggiamento che appare scarsamente collaborativo della dirigenza generale dell'amministrazione provinciale di Avellino.(4-17012)