ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17007

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 668 del 18/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 18/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 18/07/2012
Stato iter:
15/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2012
DE MISTURA STAFFAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2012

CONCLUSO IL 15/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17007
presentata da
PIPPO GIANNI
mercoledì 18 luglio 2012, seduta n.668

GIANNI. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

la vicenda dell'imbarcazione «Fatima II» con gli interrogativi legati al destino del giovane comandante, Gianluca Bianca, sta creando una crescente apprensione nei familiari e nella cittadinanza tutta che segue con preoccupazione la vicenda;

attualmente, almeno da quanto si apprende da fonti giornalistiche, non si saprebbe in quale zona starebbe navigando il battello;

la barca sarebbe in mano ad un tunisino e a due egiziani che hanno abbandonato in mare gli altri tre uomini dell'equipaggio dopo avere preso il controllo dell'imbarcazione;

il peschereccio era impegnato in una battuta di pesca tra l'Egitto e l'isola di Creta e la moglie del giovane capitano ha sentito per l'ultima volta il marito giovedì 2 luglio 2012 alle ore 7 di sera, da allora l'unica notizia è stata quella fornita dai naufraghi dopo che sono stati ritrovati, visto che il gps di bordo è stato disattivato;

più le ore e i giorni passano più cresce ovviamente la paura rispetto a quanto possa essere accaduto e sul destino del capitano Gianluca Bianca -:

di quali elementi disponga in merito alla dinamica dei fatti sopraesposti e quali siano le iniziative di competenza messe in atto per accertare il luogo dove attualmente si trova l'imbarcazione «Fatima II» e conseguentemente quale sia stato il destino del giovane comandante Gianluca Bianca;

se ci si sia attivati verso tutti gli Stati esteri, nelle cui acque territoriali si potrebbe trovare l'imbarcazione, al fine di ricevere un aiuto concreto nella ricerca del battello. (4-17007)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 703
All'Interrogazione 4-17007 presentata da
PIPPO GIANNI

Risposta. - La Farnesina ha seguito, sin dall'inizio e costantemente, la vicenda del peschereccio Fatima II in collaborazione con le istituzioni a vario titolo competenti.
L'ambasciata ad Atene, non appena ricevuta notizia della vicenda che ha coinvolto il peschereccio, si è immediatamente attivata al fine di raccogliere tutte le informazioni utili e prestare la necessaria assistenza ai tre connazionali approdati presso il porto di Paleiochora.
Secondo quanto da loro riferito, il 13 luglio 2012 al largo delle coste di Bengasi, altri tre membri dell'equipaggio (due cittadini egiziani e un cittadino tunisino) li avrebbero aggrediti e rinchiusi in un locale del natante. Dopo circa un giorno di navigazione, i connazionali sarebbero stati abbandonati su due scialuppe, da cui avrebbero contattato con il proprio cellulare la capitaneria di porto di Siracusa. Quest'ultima avrebbe subito diramato l'allarme di ricerca e soccorso in mare, consentendo così di rinvenire i tre pescatori al largo delle coste di Creta. Giunti nel porto di Paleiochora, i connazionali sono stati condotti immediatamente in ospedale per i necessari accertamenti medici e successivamente presso il capoluogo della provincia di Chania. L'agente consolare li ha costantemente assistiti e, conclusi gli esami, li ha accompagnati presso una struttura alberghiera. Anche l'ambasciata li ha seguiti con la massima attenzione. Al fine di provvedere rapidamente al ritorno a Roma, i funzionari dell'ambasciata hanno facilitato l'acquisto dei biglietti aerei da parte del proprietario dell'imbarcazione e si sono assicurati che non sorgessero problemi nel corso dei controlli aeroportuali. Il 17 luglio 2012 i tre connazionali sono arrivati a Roma.

Le ricerche del comandante, tuttora in corso, sono coordinate dalla capitaneria di porto di Siracusa. Ad ogni buon fine si segnala che il comando generale del corpo delle capitanerie di porto è l'organismo nazionale che deve assicurare il coordinamento dei servizi di soccorso marittimo ed i contatti con gli altri Stati. Le attività preminenti svolte dalla struttura sono l'organizzazione e il coordinamento nazionale dei servizi di salvataggio in mare (S.A.R. - search & rescue); in tal senso essa esplica la funzione di I.M.R.C.C. (Italian maritime rescue coordination centre - centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo), definita dalla convenzione di Amburgo '79.
Per quanto riguarda il natante, il 21 luglio 2012, su indicazione dell'ambasciata a Il Cairo, il Consolato in Alessandria si è attivato presso le autorità di Rashid (Rosetta), nella circoscrizione di Alessandria, al fine di ottenere tutti gli elementi rilevanti sul suo ritrovamento. Peraltro, la procura della Repubblica di Siracusa aveva contattato nei giorni precedenti l'ambasciata a Il Cairo per avere conferma del presunto ritrovamento dell'imbarcazione presso il porto di Rashid e aveva a sua volta riferito alla nostra rappresentanza la notizia della localizzazione satellitare di un cellulare italiano a bordo del natante.
Il consolato aveva avuto conferma da parte delle autorità di Rashid che una imbarcazione con la scritta «IMA» (peraltro non chiara) era stata rinvenuta, priva di persone a bordo, al largo del porto di Rashid, con i motori accesi, e che la stessa era stata condotta in porto dalla guardia costiera egiziana. Il verbale di constatazione n. 3218 del 2012, stilato dalla procura di Rashid, ha evidenziato che l'imbarcazione era completamente vuota e che nessun documento era stato rinvenuto a bordo.
In tale scenario, la procura di Rashid, al fine di ampliare le indagini sulla ricerca dei marittimi scomparsi, ha richiesto ufficialmente al Consolato italiano ad Alessandria un elenco dell'equipaggio imbarcato e i dati identificativi del proprietario e dell'Armatore dell'unità. Al fine di seguire costantemente e più da vicino la vicenda, il capo della procura di Rashid ha invitato il console a recarsi martedì 24 luglio a Rashid, dove si stanno concentrando tutte le indagini, ed ha assicurato al contempo il mantenimento del sequestro dell'imbarcazione fino al chiarimento di tutte le circostanze del caso. A tal riguardo si segnala che nessuna autorità egiziana ha impedito alle Autorità diplomatico-consolari italiane di salire a bordo dell'imbarcazione per svolgere i rilievi tecnico-scientifici. Al contrario, l'accesso al natante è stato limitato proprio per preservare fino al momento degli accertamenti le eventuali prove presenti a bordo. La Procura di Siracusa ha già predisposto una rogatoria internazionale per l'acquisizione delle prove che attraverso questo Ministero e l'ambasciata a Il Cairo è stata immediatamente trasmessa alle competenti autorità giudiziarie egiziane.
La Farnesina continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione, in collaborazione con istituzioni a vario titolo coinvolte.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Staffan de Mistura.