MANCUSO, DE LUCA, CROLLA e GIRLANDA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il Comitato che valuta gli standard organizzativi di ASL e ospedali, composto da esperti di regioni e Ministeri della salute e dell'economia ha di recente emanato un documento che individua il numero dei primariati presenti nelle regioni italiane: 19.000;
il documento individua anche i criteri tecnici da seguire: un primario ospedaliero deve avere almeno 17,5 letti, uno territoriale deve lavorare su un'area dove vivono almeno 13.500 persone;
le regioni, per mettersi in regola, dovranno tagliare circa 1.100 responsabili delle unità operative degli ospedali e 1.800 di coloro che lavorano al di fuori di essi;
il taglio riguarda anche i direttori delle «strutture semplici», cioè medici responsabili di settori particolari dei reparti che però non sono primari;
in Italia ne esistono circa 35.000, di cui 15.000 vanno tagliati;
nel documento si sottolinea che le 8 regioni con piano di rientro per conti in rosso (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) devono emanare entro il 31 dicembre 2012 direttive per «contenere il numero delle strutture semplici e complesse entro i limiti previsti dagli standard»;
non è possibile gestire la numerosità del personale medico con criteri meramente ragionieristici;
esistono piccole strutture mediche fondamentali per le piccole comunità e grandi ospedali disorganizzati e in esubero di personale -:
se il Governo intenda riconsiderare i criteri espressi dal Comitato tenendo in maggiore considerazione le caratteristiche specifiche di ogni struttura, che non possono essere espresse da parametri numerici.(4-17000)