ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16953

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 665 del 12/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 12/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE delegato in data 12/07/2012
Stato iter:
06/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2012
RICCARDI ANDREA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E INTEGRAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2012

CONCLUSO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16953
presentata da
GIORGIA MELONI
giovedì 12 luglio 2012, seduta n.665

MELONI. -
Al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

le grandi difficoltà con cui le nuove generazioni devono confrontarsi per poter sperare in un futuro dignitoso generano spesso dichiarazioni accalorate di sostegno da parte della classe dirigente; tali buone intenzioni vengono però frequentemente disattese dalla prova dei fatti;

la precaria situazione abitativa costituisce uno degli ostacoli più ardui da superare per il coronamento delle aspettative di molte giovani coppie italiane fino ad impedire o rimandare di parecchi anni la creazione di nuovi nuclei familiari;

con l'intento di concretizzare il sostegno dello Stato alle nuove generazioni, è stato emanato il decreto 17 dicembre 2010, n. 256, ratificato con il protocollo d'intesa firmato tra il dipartimento della gioventù e l'Associazione bancaria italiana il 18 maggio 2011, e reso operativo a partire dal 1o settembre 2011;

tale decreto ha istituito un fondo di garanzia dello Stato, dotato di una copertura di 50 milioni di euro, per permettere l'acquisto della prima casa a coppie sposate, aventi meno di 35 anni, con o senza figli, e a nuclei familiari, anche mono genitoriali, con figli minori. L'accordo tra Abi e Dipartimento della gioventù prevede che lo stato garantisca il 50 per cento della quota capitale del mutuo concesso (fino a un massimo di 75 mila euro) e che le banche non possano richiedere garanzie ulteriori oltre l'ipoteca sull'immobile;

per accedere ai benefici previsti dal decreto è necessario che i richiedenti: siano dotati di un reddito ISEE complessivo non superiore a 35 mila euro; che non più del 50 per cento del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF derivi da contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato; che non siano proprietari di altri immobili ad uso abitativo;

le caratteristiche dell'immobile devono rispondere ai seguenti criteri: deve essere adibito ad abitazione principale; non può rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi) e la sua superficie non può superare i 90 metri quadrati; non può avere le caratteristiche di lusso indicate nel decreto del Ministero dei lavori pubblici in data 2 agosto 1969;

il mutuo deve avere le seguenti caratteristiche: essere un mutuo ipotecario per l'acquisto dell'abitazione principale; non può ammontare ad un importo superiore a 200.000 euro; il tasso applicato e le condizioni del mutuo sono stabilite dai singoli istituti bancari entro i parametri consentiti dall'accordo tra il dipartimento della gioventù e l'ABI;

un'inchiesta dell'associazione di consumatori Altroconsumo, riferita anche dal quotidiano Il Corriere della Sera il 5 luglio 2012, ha evidenziato come solo 9 agenzie su 71 delle banche aderenti all'iniziativa, propongano ai clienti dotati dei requisiti le condizioni stabilite dal decreto 17 dicembre 2010, n. 256, e dal protocollo d'intesa sottoscritto tra dipartimento della gioventù e l'ABI;

l'atteggiamento degli istituti di credito che disattendono la corretta applicazione degli accordi sottoscritti reca un grave danno alle giovani coppie destinatarie del provvedimento dal punto di vista economico, dal punto di visto sociale e, non ultimo, dal punto di vista del diritto in quanto ne viene negato loro uno stabilito con una legge dello Stato italiano;

l'oggetto di questa interrogazione è una dimostrazione di come spesso le parole non siano seguite dai fatti. I destinatari dell'iniziativa, inoltre, sono anche privati di un diritto sancito nella seconda parte dell'articolo 3 della Costituzione, che recita: «[...] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.». Si ricorda che la Repubblica non è costituita soltanto dalle istituzioni ma dall'intera organizzazione sociale della Nazione -:

quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di verificare l'effettiva applicazione del decreto 17 dicembre 2010, n. 256, e il successivo protocollo d'intesa firmato tra il dipartimento della gioventù e l'Associazione bancaria italiana;

quali iniziative di competenza si intendano assumere nei confronti degli istituti di credito che avessero eventualmente disatteso quanto stabilito nel decreto e nel protocollo d'intesa. (4-16953)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 6 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 730
All'Interrogazione 4-16953 presentata da
GIORGIA MELONI

Risposta. - Con l'interrogazione in esame l'interrogante chiede notizie in merito all'effettiva applicazione del regolamento per la disciplina dei criteri di accesso al fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa e le modalità di funzionamento dello stesso (decreto ministeriale 17 dicembre 2010, n. 256), nonché del relativo protocollo d'intesa firmato tra il dipartimento della gioventù e l'associazione bancaria italiana.
Tale fondo è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri-dipartimento della gioventù, al fine di consentire alle giovani coppie coniugate o ai nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori, l'accesso a finanziamenti agevolati per sostenere le spese connesse all'acquisto della prima casa (articolo 13, comma 3-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, successivamente modificato dall'articolo 2, comma 39, della legge n. 131 del 2009).
Si tratta di un fondo speciale di garanzia per l'accesso al credito agevolato per l'acquisto della prima casa, di ammontare non superiore a 200 mila euro, i cui destinatari sono le giovani coppie e i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, il cui reddito complessivo non superi i 35 mila euro e derivi, per più della metà, da contratti di lavoro atipici. L'obiettivo è quello di offrire garanzie bancarie e permettere l'acquisto dell'abitazione principale alle giovani coppie che, in virtù di un contratto atipico, hanno difficoltà ad ottenere il mutuo.
La misura in questione rappresenta, come sottolineato dall'interrogante, una concreta iniziativa di sostegno dello Stato alle nuove generazioni per le quali, anche la precaria situazione abitativa, spesso costituisce ostacolo alla creazione di nuovi nuclei familiari nell'attuale momento di pesante crisi economica.
Le operazioni relative alla gestione amministrativa del fondo sono affidate dal dipartimento della gioventù al «gestore» concessionaria servizi assicurativi pubblici, (ai sensi dell'articolo 19, comma 5, del decreto-legge n. 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009, che prevede tale possibilità per le amministrazioni dello Stato cui sono attribuiti per legge fondi o interventi pubblici).
La dotazione complessiva del «fondo casa», impegnata dal dipartimento della gioventù con decreto, n. 671 del 2010 del 20 dicembre 2010, è di euro 50.000,00.
Per quanto concerne le caratteristiche del fondo, è stato scelto il meccanismo del fondo rotativo, che moltiplica la durata temporale dell'intervento poiché le risorse, accantonate per garantire eventuali default dei giovani mutuatari, vengono progressivamente svincolate man mano che questi adempiono alle proprie obbligazioni, così ricostituendo la disponibilità.
A seguito della rilevazione periodica eseguita dal gestore pubblico (previsto dal regolamento attuativo), nonché dalle copiose interlocuzioni con i cittadini, purtroppo, è emersa una manifesta sottoutilizzazione, rispetto alle risorse disponibili, del fondo, come riportato dall'interrogante e sottolineato anche da alcuni articoli della stampa economica specializzata.
Risulta, infatti, che il numero dei mutui concessi dagli istituti di credito è alquanto esiguo e, addirittura, che alcuni mutui sono rifiutati persino a seguito della già avvenuta concessione da parte dello Stato della garanzia, accertati i requisiti in capo ai giovani richiedenti. Inoltre, gli ultimi mesi, tendenzialmente, evidenziano un'ulteriore contrazione delle operazioni andate a buon fine.
Gli uffici segnalano che, dalla rilevazione effettuata a settembre 2012, emerge la seguente situazione:

a) richieste pervenute: 213;


b) richieste ammesse alla garanzia del fondo: 111 per un importo complessivo di euro 10.167.028, cui corrisponde un impegno del fondo di complessivi euro 1.016.702;

c) ammontare finanziamenti garantiti erogati dalle banche: 45 posizioni per complessivi euro 5.237.536 per un impegno di euro 523.753.
Ad avviso degli uffici, tale situazione potrebbe essere superata attraverso un intervento sull'attuale regolamentazione secondaria che non solo, ab initio, si caratterizzava per la propria implicita «sperimentalità» (considerato che non esistevano precedenti analoghi di intervento statale nella materia), ma ormai si scontra con il mutato quadro macroeconomico in tema di credito.
Il fondo ha la natura giuridica di fondo di garanzia, la cui ratio è quella di sostenere soggetti che non avrebbero garanzie reali o che non sono ancora percettori di un reddito sufficiente ad ottenere un finanziamento per l'acquisto della prima casa. L'opportunità offerta dallo Stato non dovrebbe, infatti, scontrarsi con gli assetti di mercato. È evidente che utilizzando in via regolamentare misure non in linea con i concorrenti interessi degli operatori economici coinvolti (banche e giovani) si rischia l'inefficacia dell'iniziativa.
Mi preme sottolineare che, allo scopo di superare le disfunzionalità segnalate, nello scorso mese di settembre ho dato precise direttive. I miei uffici hanno avviato con i corrispondenti uffici dei Ministeri dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti, l'iter per la modifica del regolamento che attualmente disciplina il «fondo casa». A breve si svolgerà, presso i miei uffici, una riunione tecnica per discutere tali modifiche.
Si tratta di una serie di modifiche volte, tra l'altro, all'adeguamento dello spread massimo ivi previsto che non risulta più in linea con i correnti prezzi di mercato e all'ampliamento del target di riferimento (non solo a giovani in situazioni di marginalità estrema ma anche in condizioni meno svantaggiate).
Sono convinto che attraverso tali modifiche, se condivise dai Ministeri concertanti, si potranno superare le problematiche di sottoutilizzazione del fondo che, invece, può costituire un importante strumento di accesso al credito per le giovani coppie nell'attuale fase di crisi economica.

Il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione: Andrea Riccardi.