SBAI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
l'Alzheimer è una patologia neurodegenerativa che oggi colpisce circa il 5 per cento delle persone con più di 60 anni e in Italia si stimano circa 500 mila ammalati;
nel 2020 ci saranno, secondo le stime della Federazione Alzheimer, 42 milioni di malati nel mondo;
si stima che nei prossimi 25 anni il numero dei malati aumenterà in modo vertiginoso;
l'Alzheimer è la forma più comune di demenza senile, uno stato provocato da una alterazione delle funzioni cerebrali che implica serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane;
il decorso della malattia è lento e in media i pazienti possono vivere fino a 8-10 anni dopo la diagnosi;
nel corso della malattia i deficit cognitivi si acuiscono e possono portare il paziente a gravi perdite di memoria, a porre più volte le stesse domande, a perdersi in luoghi familiari, all'incapacità di seguire delle indicazioni precise, ad avere disorientamenti sul tempo, sulle persone e sui luoghi, ma anche a trascurare la propria sicurezza personale, l'igiene e la nutrizione;
di solito le famiglie dei malati di Alzheimer non hanno a disposizione fondi elevatissimi e quindi stentano nella cura e nella tutela del parente colpito dalla malattia;
persiste, ormai da tempo immemore, carenza di centri diurni sia riabilitativi che di sollievo;
persiste la carenza di sedi di accoglienza per periodi medio-brevi;
persiste la carenza di residenze protette per ricoveri definitivi;
le famiglie, che non possono assumere personale di sostegno e di assistenza, debbono necessariamente rimanere in casa, con gravi problemi lavorativi;
la cosiddetta spending review sta per razionalizzare le strutture ospedaliere e i centri di cura in tutto il Paese, diminuendo sensibilmente il numero di posti letto disponibili;
le famiglie, spesso isolate e disorientate, non possono essere abbandonate ancora a lungo dalle istituzioni;
potrebbe risultare utilissimo sia alle famiglie sia all'economia del Paese riconvertire alcune delle strutture «tagliate» in centri diurni o di accoglienza medio-brevi;
la formula adatta allo start-up potrebbe essere una sorta di project-financing, con strutture che poi vivrebbero del proprio lavoro e dei piccoli contributi degli utenti;
sarebbe anche un ottimo incentivo in termini di occupazione per professionisti dell'infermieristica e dell'assistenza -:
come intenda il Governo agire per favorire iniziative di supporto per le famiglie dei malati di Alzheimer, anche valutando, per quanto di competenza, la possibilità di promuovere iniziative nel senso di quanto indicato in premessa. (4-16940)