MANCUSO, CROLLA, CICCIOLI e BARANI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
il decreto legge «disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati» (spending review), varato dal Consiglio dei ministri del 5 luglio 2012 prevede il blocco, per tre anni, dal 2012 al 2014, degli adeguamenti ISTAT per i canoni degli immobili in affitto alla pubblica amministrazione;
il decreto stabilisce che i canoni degli immobili presi in affitto dalla pubblica amministrazione siano tutti rinegoziati, con l'obiettivo di una riduzione degli affitti di almeno il 15 per cento;
viene prevista, per la pubblica amministrazione, la possibilità di recedere dai contratti, anche quelli in essere;
saranno ridotti gli spazi a uso ufficio a disposizione delle amministrazioni statali: i nuovi uffici saranno tarati su una dimensione pari a 12/20 metri quadro per addetto, mentre precedentemente il criterio era di 20/25 metri quadri per addetto;
viene poi prevista la riduzione degli spazi destinati agli archivi delle amministrazioni dello Stato;
alcune casse di previdenza privatizzate (come Inarcassa, Cassa ragionieri e INPGI) hanno parte del loro patrimonio immobiliare sotto contratto d'affitto a enti pubblici;
secondo le nuove norme, parte di questo patrimonio verrà lasciato sfitto dagli enti occupanti;
la destinazione d'uso di tali immobili, però, prevede che essi possano essere affittati solo a enti pubblici;
AdEPP, l'associazione di tutte le Casse, sta raccogliendo i dati relativi per chiedere al Governo di intervenire -:
se il Governo intenda un'iniziativa urgente che permetta ai comuni di cambiare la destinazione d'uso degli immobili affittati a enti pubblici, perché essi possano essere riaffittati e reimmessi sul mercato. (4-16927)