ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16918

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 663 del 10/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 10/07/2012
Stato iter:
23/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/10/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/10/2012

CONCLUSO IL 23/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16918
presentata da
MAURIZIO TURCO
martedì 10 luglio 2012, seduta n.663

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

sul sito web del Corriere del Mezzogiorno del giorno 2 luglio 2012 è pubblicato un articolo dal titolo «I soldi non bastano, ex marò afflitto da tumore fa "sciopero della chemio"»;

nell'articolo si legge «[...] questa mattina un ex marò del Battaglione San Marco costretto sulla sedia a rotelle a causa di un tumore al cervello si è incatenato in via Etnea davanti la sede catanese dell'Ars. Il suo nome è Salvo Cannizzo ed a causa del male incurabile contratto nel 2001 al termine di una missione in Kosovo, durante la quale vennero usati proiettili all'uranio impoverito, gli restano solamente 6 mesi di vita. «Fino a qualche mese fa - racconta ai cronisti ed ai tanti cittadini colpiti dalla sua drammatica vicenda - ricoprivo un incarico civile per il Ministero della difesa, dal quale oggi ricevo una pensione di 769 euro. Una miseria, poiché 350 sono destinati alla mia ex moglie e che con gli altri devo mantenere la mia nuova famiglia e pagarmi le cure» ed ancora «La lotta farmacologica contro il neuroblastoma è dolorosa e soprattutto molto costosa: per la chemio ed altri controlli specialistici sono necessarie frequenti trasferte in Lombardia». «Da tre mesi a questa parte - continua Cannizzo - sono stato costretto a mettere in atto uno 'sciopero della chemio' perché non ho più i soldi per recarmi a Milano dove si trovano i medici che seguono il mio caso. Il paradosso è che teoricamente dovrei ricevere un contributo di oltre 2 milioni di euro, ma nel mio caso non è stata riconosciuta come causa del tumore il contatto con l'uranio impoverito. Penso non sia un caso che su 9 colleghi del mio stesso reparto impegnati in Kosovo dal 1998 al 2001 ben 5 si trovino oggi in queste condizioni. Non ho ricevuto nessun aiuto dalle istituzioni e dal mondo della politica, dire che sono disperato è riduttivo» -:

quale sia la situazione del militare in premessa riguardo alla pratica di riconoscimento di dipendenza da causa di servizio del militare e quali siano le peculiari motivazioni adottate per il diniego da parte del Comitato di verifica per le cause di servizio e dalle autorità sanitarie militari;

quale sia lo stato di trattazione del contenzioso relativo al militare Salvo Cannizzo e a quale articolazione centrale della Difesa sia a carico il contenzioso sanitario in materia, anche a seguito della soppressione e della redistribuzione del personale del servizio contenzioso della ex direzione generale della sanità militare. (4-16918)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 23 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 707
All'Interrogazione 4-16918 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - In merito alla vicenda dell'ex marò del Battaglione San Marco, cui viene fatto riferimento nell'interrogazione in esame, si rappresenta, per quanto attiene la «pratica di riconoscimento di dipendenza da causa di servizio», che la commissione medico ospedaliera di Taranto, con processo verbale in data 12 luglio 2007, ha riscontrato il militare affetto da patologia tumorale cerebrale e giudicato permanentemente non idoneo al servizio nella Marina militare e idoneo alla riserva e al transito nelle corrispondenti aree funzionali del personale civile della Difesa.
Il successivo 5 ottobre 2007, il giovane ha presentato la domanda per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio della grave infermità sofferta e dell'equo indennizzo.
La stessa commissione medico ospedaliera, con processo verbale in data 8 maggio 2008, ha stabilito che la data di conoscibilità della patologia sofferta fosse il 9 ottobre 2006, ascrivendo l'infermità - «ove riconosciuta dipendente» - alla 4a categoria, sia ai fini dell'equo indennizzo, sia ai fini di pensione privilegiata, nel caso in cui l'interessato avesse presentato la relativa domanda.
L'Amministrazione ha, quindi, interessato il comitato di verifica per le cause di servizio che, pur esaminando il rapporto informativo redatto dal comando di appartenenza che riportava l'impiego del sottufficiale - in qualità di addetto alla squadra riparazioni della compagnia trasporti - raggruppamento anfibio San Marco - nella missione «Joint Guardian» in Kosovo dai 14 ottobre 1999 al 25 novembre 1999 e, successivamente, a Durazzo dal 3 aprile 2000 all'8 giugno 2000 e dal 28 dicembre 2000 al 31 gennaio 2001, con parere n. 28701/2008 del 19 gennaio 2009 non ha riconosciuto la dipendenza da causa di servizio della malattia con la seguente motivazione: «in quanto, nei precedenti di servizio dell'interessato, non risultano fattori specifici potenzialmente idonei a dar luogo ad una genesi neoplastica. Pertanto è da escludere ogni nesso di causalità o di concausalità non sussistendo, altresì, nel caso di specie, precedenti infermità o lesioni imputabili al servizio che col tempo possano essere evolute in senso metaplastico.
Conseguentemente, l'amministrazione, non potendo fare altro che attenersi al parere vincolante e obbligatorio espresso dal richiamato organo medico-legale, ha respinto - con decreto ministeriale n. 2595/N del 30 luglio 2010 emanato dalla direzione generale della previdenza militare, della leva e del collocamento al lavoro dei volontari congedati - l'istanza di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio e di concessione dell'equo indennizzo «per intempestività della domanda, di accertamento e per non riconosciuta dipendenza da causa di servizio».
Si precisa, al riguardo che con l'entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica n. 461 del 2001, in terna di procedimento per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio dei pubblici dipendenti, è stato affidato a un solo organo, il Comitato di verifica per le cause di servizio, il compito di pronunciarsi sulla dipendenza o meno da causa di servizio dell'infermità o lesione da cui è affetto il soggetto.
Il parere del Comitato - Istituito e operante alle dipendenze del Ministero dell'economia e delle finanze e la cui attività, quindi, è posta al di fuori delle attribuzioni istituzionali della difesa - è vincolante per l'amministrazione che ha soltanto la facoltà di richiedere un riesame dello stesso, qualora ne ravvisi le ragioni; nel caso in cui il Comitato, anche in sede di riesame, dovesse esprimersi negativamente, l'amministrazione non può che conformarsi a tale parere.
Riguardo, poi, all'altro quesito posto dall'interrogante, circa «lo stato di trattazione del contenzioso relativo al militare S.C.», si fa presente che, agli alti della richiamata direzione generale competente in materia, non risulta alcun contenzioso instaurato dal militare avverso il menzionato provvedimento di diniego n. 2595/N del 30 luglio 2010.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.