ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16912

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 663 del 10/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: PERINA FLAVIA
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 10/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 10/07/2012
Stato iter:
04/09/2012
Fasi iter:

RITIRATO IL 04/09/2012

CONCLUSO IL 04/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16912
presentata da
FLAVIA PERINA
martedì 10 luglio 2012, seduta n.663

PERINA. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

il patrimonio archeologico nazionale, senza sostanziali differenze tra Nord e Sud, continua ad essere, quasi totalmente, privo della necessaria tutela, salvaguardia e valorizzazione a causa di risorse economiche statali sempre più esigue;

l'impossibilità a procedere, talvolta, anche soltanto ad opere di urgente manutenzione, spesso in siti di straordinario e riconosciuto interesse mondiale, è determinata anche dalla presenza, presso gli organi competenti, soprintendenze in primis, di un numero di funzionari e tecnici gravemente insufficiente;

tra i tanti esempi in negativo di crolli e distruzioni di varia entità, che sfortunatamente il Paese è stato costretto ad esibire in questi ultimissimi anni, figura quello di Pompei;

la celebre città campana, sigillata dalla cenere e dalla lava nel 79 d.C., con i suoi circa 65 ettari di estensione, ma soprattutto in virtù dei suoi elevati, dei suoi piani superiori, costituisce un unicum e rappresenta il secondo sito italiano, dopo il Colosseo, con quasi 2 milioni e mezzo di presenze annue di visitatori;

a partire dal 2010 la città antica è stata ripetutamente mutilata di alcune significative parti: basti pensare ai crolli del 30 novembre 2010 di un muro perimetrale della Casa del Moralista e due muretti, uno in Via Stabiana, e l'altro nell'accesso ad un ambiente di servizio laterale della casa del Lupanare piccolo, del 6 dicembre 2010 alla Schola Armaturarum Iuventutis Pompeiani domus dei Gladiatori, del 21 ottobre 2011, di un tratto di muro nei pressi di Porta di Nola, vicino la cinta muraria della città;

tra il 2000 e il 2006 la politica regionale europea ha sostenuto 22 progetti di restauro nel sito di Pompei per un valore di 7,7 milioni di euro, sulla base di un cofinanziamento del 50 per cento del costo totale;

oltre alla mancanza di sufficienti risorse, (almeno) fino al recente passato, si è evidenziata una incapacità di gestione del sito: restauri protratti molto oltre i termini preventivati, o realizzati in maniera opinabile (è il caso, ad esempio, del Teatro Grande); aree ufficialmente «chiuse» alla visita, ma che, alle volte, vengono riaperte, ai più «generosi»; cumuli di macerie all'interno di botteghe in attesa di interventi; recinzioni divelte; strade sbarrate senza alcuna giustificazione;

alla mancanza di fondi provvede ora, almeno in parte, l'investimento di 105 milioni di euro «combinando contributi Ue e nazionali», approvati il 29 marzo 2012 dalla Commissione dell'Unione europea nell'ambito del progetto «preservazione, mantenimento e miglioramento» del sito archeologico;

il «Grande Progetto Pompei», così come è stata denominata l'operazione, che dovrebbe consentire al sito archeologico di uscire dalle precarie condizioni di questi ultimi anni, sarà articolato per fasi, in successivi bandi. Il bando iniziale interesserà il restauro di cinque domus, per le quali è prevista anche l'installazione delle coperture di protezione. Successivamente partirà la gara d'appalto per la messa in sicurezza e la riduzione del rischio idrogeologico del terrapieno delle «Regiones» III e VIII (quelle vicino a via dell'Abbondanza, dove ci sono stati i crolli del 2010). Entro l'estate saranno aperti i bandi per le «Regiones» maggiormente a rischio (VI, VII e VIII). Verranno effettuati lavori di consolidamento strutturale, protezione degli affreschi, recupero dei mosaici e delle singole tessere. Le sei «Regiones» rimanenti, invece, saranno oggetto di bandi da avviare entro il 31 dicembre 2012, per cui i lavori inizieranno solo l'anno successivo;

i bandi prevedono alti requisiti di affabilità, legalità e trasparenza definiti nel quadro del protocollo di legalità, sottoscritto dalla prefettura di Napoli e dalla soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei;

in base alle fasi indicate e alle loro tempistiche, si è detto «già avviata» l'indagine idrogeologica propedeutica alla messa in sicurezza dei terreni demaniali ai confini dell'area di scavo lungo via dell'Abbondanza;

entro luglio 2012 saranno pubblicati bandi per le Regiones maggiormente a rischio (VI, VII e VIII) per 10 milioni di euro circa (con consolidamenti strutturali, protezione degli affreschi e recupero dei mosaici);

secondo il Progetto Pompei per la tutela e la valorizzazione dell'area archeologica di Pompei «Il Progetto Pompei punta a: mettere in sicurezza le strutture e l'impianto urbano dell'area archeologica a partire dalle aree qualificate a "rischio alto" secondo quanto evidenziato nella "Carta archeologica del rischio"»;

la «Carta del rischio archeologico», realizzata nei mesi scorsi dalla soprintendenza e sulla quale è incardinato l'intero progetto, finora, nonostante la sua rilevanza sia a fini conoscitivi che conservativi, è rimasto appannaggio di pochi come ha avuto modo di affermare lo stesso Soprintendente archeologo di Pompei, dottoressa Teresa Cinquantaquattro, («la mappa del rischio è un documento tecnico che non tutti possono visionare»);

sarebbe invece assai utile conoscere la mappatura delle diverse criticità, senza dubbio realizzata con controlli specifici in loco, direttamente su ogni singolo monumento. Tanto più che essa risulterà certamente corredata non solo di documentazione fotografica, ma anche di rilievi sistematici di dettaglio delle diverse parti della città -:

se non ritenga opportuno fornire ulteriori informazioni di dettaglio circa lo strumento sul quale si è deciso di incardinare l'intero Progetto «Pompei», cioè la «Carta del rischio archeologico», realizzata nei mesi scorsi dalla soprintendenza;

se il progetto prosegua nelle sue distinte fasi, come da programmi e, più in particolare, se siano state completate le indagini idrogeologiche propedeutiche alla messa in sicurezza dei terreni demaniali ai confini dell'area di scavo lungo via dell'Abbondanza, quali siano i risultati al riguardo e quale sia lo stato del bando iniziale, previsto per luglio 2012, relativo alle cinque domus che si trovano in situazione di maggiore precarietà. (4-16912)