ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16901

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 662 del 09/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: PALAGIANO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 09/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 05/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16901
presentata da
ANTONIO PALAGIANO
lunedì 9 luglio 2012, seduta n.662

PALAGIANO. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

diversi studi medico-scientifici hanno evidenziato che i contraccettivi orali di «quarta generazione», contenenti l'ormone progestinico drospirenone, implicano, per le donne che ne fanno uso, un rischio superiore di tromboembolia venosa rispetto ai contraccettivi di «seconda generazione», contenenti l'ormone sintetico levonorgestrel;

in questa particolare categoria di pillole anticoncezionali, i prodotti più conosciuti sono Yasmin, Yasminelle e Yaz, prodotti dalla Bayer, che con oltre 150 milioni di confezioni vendute, rappresentano le pillole più usate al mondo - al quarto posto fra i contraccettivi orali utilizzati negli Stati Uniti nel 2011, con il 4,6 per cento del mercato;

nell'aprile 2011, la Food and Drug Administration (FDA), dopo aver esaminato i dati su più di 835.000 donne che assumono pillole contenenti il drospirenone, inclusa la linea Yasmin della Bayer, ha ordinato alla casa farmaceutica e ad altre compagnie di contraccettivi, di potenziare gli avvisi di rischio embolico sui propri prodotti;

al 18 aprile 2012, negli USA, sono state 11.900 le cause legali intentate contro la Bayer e relative agli effetti secondari dei prodotto Yaz e Yasmin, che hanno riguardato circa 14 mila donne, presumibilmente, vittime degli effetti collaterali di tali anticoncezionali;

a giugno 2012, la Bayer ha dichiarato di aver pagato 142 milioni di dollari di risarcimento alle consumatrici americane delle pillole Yasmin e Yaz, chiudendo così - in seguito a patteggiamento - 651 cause che mettevano sotto accusa i suoi prodotti in quanto provocavano fenomeni trombotici, tali da portare ad infarti e ictus, potenzialmente letali;

uno dei casi di cronaca più emblematici, relativi all'uso della pillola Yasmin, risale al 2009, quando una ragazza svizzera di 16 anni, che faceva uso di tale contraccettivo orale, è stata colpita da una grave embolia polmonare e da un conseguente coma artificiale di tre mesi, in seguito al quale si è risvegliata con un handicap irreversibile. La casa farmaceutica, secondo quanto appreso dall'interrogante attraverso diversi articoli apparsi sul web, avrebbe dichiarato di aver preso a carico i costi di riabilitazione della giovane vittima, pur non essendo provato il nesso di casualità tra l'assunzione del contraccettivo e l'evento embolico;

altri effetti collaterali indesiderati, connessi all'assunzione delle pillole a base di drospirenone, consisterebbero in un danno colecistico e nell'insorgenza di calcoli renali. Tuttavia la Bayer respinge queste accuse;

gli avvocati che hanno denunciato l'importante casa farmaceutica tedesca - leader nella produzione di contraccettivi orali - hanno citato i rapporti della Food and Drug Administration che riportano almeno 50 casi di morte legati alle pillole assunte dal 2004 al 2008;

in questo contesto l'Ema, l'Agenzia europea per i farmaci, ha dichiarato, a seguito di diverse indagini - l'ultima delle quali si è conclusa a maggio 2011 - che le avvertenze già presenti nei foglietti illustrativi delle pillole a base di drospirenone sarebbero esaustive e coerenti con i risultati degli ultimi studi inerenti al rischio di tromboembolia venosa, confermando, quindi, la commercializzazione del prodotto nell'Unione europea e ritenendo molto più alti i benefici rispetto ai possibili rischi legati all'uso del particolare contraccettivo -:

se non intenda promuovere, sulla base di quanto esposto in premessa e in collaborazione con l'Agenzia italiana del farmaco, uno studio medico-scientifico nazionale volto a valutare l'incidenza degli effetti collaterali delle pillole anticoncezionali di quarta generazione sulla popolazione italiana, al fine di tutelare il diritto alla salute delle donne italiane e garantire loro la sicurezza dei prodotti farmaceutici utilizzati. (4-16901)