ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16883

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 661 del 05/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: NACCARATO ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 05/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 05/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16883
presentata da
ALESSANDRO NACCARATO
giovedì 5 luglio 2012, seduta n.661

NACCARATO e MIOTTO. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il 29 giugno 2012 il personale della Guardia di Finanza di Padova ha eseguito le misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di Franco Caccaro, 50 anni, di Campo San Martino (Padova); Nicoletta Zuanon, 48 anni, di Camposampiero (Padova) - moglie di Caccaro - e Cipriano Chianese, 61 anni, di Parete (Caserta). Gli arrestati sono accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta, ricorso abusivo al credito e falsificazione di documenti societari;

a quanto risulta dalle indagini, gli arrestati avrebbero causato il dissesto finanziario di TPA trituratori Spa - società attiva nel settore del riciclo di rifiuti con sede in via Tremarende a Santa Giustina in Colle (Padova) - ponendo in essere le condotte illecite di cui sopra. In particolare, Caccaro e Zuanon sono accusati in concorso tra loro del reato di emissione di fatture e altri documenti inesistenti finalizzata a consentire a terzi l'evasione delle imposte sui redditi e/o sul valore aggiunto; mentre nei confronti di Chianese - già destinatario di misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza - gli inquirenti riportano le motivazioni al provvedimento emesse dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) nell'ordinanza del 30 marzo 2011 con cui viene dimostrata «la cointeressenza dello stesso e del clan dei casalesi nell'attività di gestione, partecipazione e suddivisione degli utili». In questo ambito i magistrati evidenziano la sussistenza dei rapporti tra Chianese e Caccaro «sin dal 1996, epoca nella quale già sussisteva mafiosità qualificata nei provvedimenti giudiziari a suo carico» insieme all'elevato livello delle relazioni d'affari intercorse tra i due, basate su transazioni commerciali quantificate in circa 10 milioni di euro relative alla fornitura alla società Resit Srl di impianti per lo smaltimento rifiuti da parte di TPA Trituratori Spa;

Caccaro risulta aver svolto l'incarico di presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato di TPA Trituratori Spa (dal 28 giugno 2001 al 21 gennaio 2012); Zuanon risulta come componente del medesimo consiglio di amministrazione a partire dal 28 giugno 2001 e nel ruolo di amministratore delegato (dal 29 giugno 2004 al 21 gennaio 2009, data del fallimento dell'impresa); mentre Cipriano Chianese risulta come legale rappresentante della società Resit Srl. A loro carico viene contestata l'emissione di numerose fatture per operazioni inesistenti a favore delle società MGM Srl con sede a Fara Vicentino (Vicenza) - Ritenuta dagli inquirenti una società di comodo, dato che i documenti contabili dell'azienda venivano redatti nella sede della TPA a Santa Giustina in Colle - Logistic Trade Srl e Majestic Italia Srl, entrambe con sede a Barbarano Vicentino (Vicenza) e altre società riconducibili a Caccaro;

l'indagine descrive un ambito caratterizzato da elementi ricorrenti. In particolare, risulta evidente l'esistenza di una «galassia» organizzata di persone e società tra loro strettamente collegate da alcuni dati comuni: sedi, amministratori, e soci;

TPA Trituratori Srl è stata costituita il 28 giugno 2001 con capitale sociale pari a 1.140.000 euro sottoscritto da TPA Tecnologie per l'Ambiente Srl attraverso il conferimento di ramo d'azienda. Nel 2003 la società ha mutato ragione sociale (da società a responsabilità limitata a società per azioni) e aumentato - per il tramite di TPA Tecnologie per l'Ambiente Srl - il capitale sociale a 1.800.000 euro. Tra il 2004 e il 2008 il capitale sociale dell'impresa subisce ulteriori variazioni, fino a raggiungere la cifra di 12.000.000 euro, di cui circa 5.000.000 sottoscritti dalla società Hever Holding Limited con sede a Cipro. Il 21 gennaio 2009 TPA Trituratori Spa viene dichiarata fallita; il 17 giugno successivo lo stato del passivo viene quantificato in 25.278.297 euro. A quanto risulta dalla relazione del curatore fallimentare, recepita dagli inquirenti ai fini investigativi, la crisi della società non è in alcun modo imputabile alla condizione del settore del trattamento rifiuti, dato che i margini di tale comparto risultano in continua espansione. Tra gli amministratori di TPA tecnologie per l'ambiente Srl risulta, nel ruolo di amministratore unico, Loris Pasinato (dal 2004 al 2008, poi sostituito da Zuanon e successivamente da Caccaro), a carico del quale risulta - come riportato dalla stampa locale - una perquisizione nell'ambito dell'indagine di cui sopra, effettuata negli uffici di Level Consulting Srl, società con sede in via Roma 81/b a Tombolo (Padova) di cui Pasinato è stato socio con il 50 per cento delle quote del capitale sociale fino al 2009 e in cui ha svolto il ruolo di amministratore unico dal 1999 al 2010, funzione alla quale si è successivamente aggiunto l'incarico di liquidatore. Al medesimo indirizzo, in via Roma 81/b a Tombolo, risultano anche le sedi delle seguenti società: TPA Trading (di proprietà di Zuanon); C.S.M. Srl (di proprietà al 50 per cento di Zuanon e al TPA Trituratori) ed Elefanti Volanti Sas (di proprietà al 30 per cento di Zuanon e al 70 per cento di TPA Trituratori);

l'indagine condotta dalla Guardia di finanza di Padova si è avvalsa anche delle verifiche fiscali effettuate nei confronti della società Flair Company Srl, con sede in via Roma 4 a Tombolo, di cui Caccaro risulta detenere la totalità del capitale sociale e nella quale svolge il ruolo di liquidatore dal 18 dicembre 2009. Lo stesso Caccaro risulta, altresì, come vicepresidente e consigliere nel consiglio di amministrazione di Ambient Project Srl, con sede sempre in via Roma 4 a Tombolo; come liquidatore di TPA Tecnologie per l'ambiente, con sede ancora in via Roma 4 a Tombolo; come amministratore unico di C.S.M Srl con sede in via Roma 81/b a Tombolo; come amministratore unico (dal 2000 al 2009) e poi liquidatore della società Sica Srl, con sede in via Commerciale 78 a Santa Giustina in Colle (Padova), il cui capitale sociale (52.000 euro) risulta di proprietà di Giampaolo Zoccarato (10.400 euro), Livio Dengo (10.400 euro), Flair Company Srl (10.400 euro) e Clodovaldo Ruffato (20.800 euro), consigliere regionale dal 2005 e presidente del Consiglio Regionale del Veneto dal 2010. Sempre in via Commerciale 78 a Santa Giustina in Colle ha avuto sede dal 1997 al 2002 un magazzino di proprietà della già citata TPA Tecnologie per l'Ambiente Srl;

a parere degli interroganti i fatti descritti, appaiono sintomatici delle relazioni tra soggetti riconducibili a organizzazioni criminali di stampo mafioso e il tessuto economico-sociale del Veneto. Tali episodi risultano, inoltre, indicativi del rischio che i sodalizi criminali possano trovare in Veneto un terreno fertile e favorevole per insediarsi stabilmente. In particolare, le indagini confermano l'esistenza di rapporti continuativi tra imprenditori locali e una vasta area di professionisti (soprattutto consulenti fiscali e commercialisti), anch'essi veneti, finalizzati a commettere reati di natura fiscale o alla messa in essere di operazioni illecite quali la bancarotta fraudolenta. Si tratta di un modus operandi attivo da tempo e di un sistema che in alcuni casi (quali, ad esempio, la vicenda TPA Trituratori Spa) cerca e trova relazioni con la criminalità organizzata per continuare a funzionare. In questo contesto si realizza la convergenza di interessi delle organizzazioni criminali che, dotate di un'enorme disponibilità di denaro, ritengono funzionale supportare le attività di cui sopra al fine di riciclare i proventi acquisiti illecitamente. Al di là dei profili di natura penale, il cui accertamento è in corso da parte dell'autorità giudiziaria, la situazione produce due effetti: l'alterazione del regime di libera concorrenza nel mercato, attuata mantenendo l'operatività di aziende economicamente «decotte», con l'unico fine di tenere in piedi assetti societari che permettano l'attuazione dei reati fiscali e contributivi sopra citati; e l'inserimento nel tessuto economico-sociale della regione delle organizzazioni criminali di tipo mafioso, a cui si rivolgono - più o meno consapevolmente - i titolari di piccole e medie imprese per ottenere i capitali necessari a tali operazioni, i quali poi si rivolgono ai «colletti bianchi» che tecnicamente costruiscono gli assetti e le operazioni societarie funzionali alle attività illecite;

l'indagine sopra descritta è stata possibile grazie all'impegno e alla professionalità dimostrati dal personale della guardia di finanza di Padova e dalla magistratura che hanno allargato l'ambito dell'inchiesta alle numerose società riconducibili o in qualche modo collegate ai destinatari dei provvedimenti restrittivi -:

se i Ministri siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

quali misure, nell'ambito delle rispettive competenze i Ministri intendano porre in essere al fine di prevenire e contrastare i fenomeni descritti, in particolare le attività illecite propedeutiche all'inserimento della criminalità organizzata di stampo mafioso nel tessuto produttivo e sociale del Veneto, alla luce degli allarmi lanciati dalla Commissione parlamentare antimafia e dalle evidenze risultanti nelle relazioni semestrali del Ministero dell'interno al Parlamento sulle attività della direzione investigativa antimafia;

se i Ministri ritengano opportuno dotare, anche dal punto di vista economico, la magistratura e la polizia giudiziaria - in particolare la guardia di finanza, vista la specifica competenza nel contrasto dei reati fiscali e contributivi - di maggiori mezzi investigativi e di ulteriore organico, al fine di aumentarne la capacità di prevenzione e contrasto degli illeciti sopra descritti. (4-16883)