ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16866

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 660 del 04/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: SANTELLI JOLE
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 04/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 04/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16866
presentata da
JOLE SANTELLI
mercoledì 4 luglio 2012, seduta n.660

SANTELLI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

il 2 luglio 2012, in un video intervento sul blog di Beppe Grillo, Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Palermo ha lanciato pesanti accuse contro le istituzioni del nostro Paese sostenendo che sulle stragi del 1992-1993 «la ragione di Stato è finita per prevalere sulle ragioni del diritto e della giustizia»;

durante lo stesso intervento ha dichiarato che le istituzioni non hanno sostenuto la magistratura che sta indagando e che l'Italia è un Paese di irresponsabili arrivando ad affermare una cosa assolutamente falsa e cioè che la commissione parlamentare antimafia non si sta occupando con una propria indagine di accertare la verità sulle stragi del 1992/1993;

il 30 ottobre 2012 Antonio Ingroia ha partecipato al congresso dei Comunisti italiani definendosi «partigiano della Costituzione». Questo comportamento è stato censurato dal Consiglio superiore della magistratura che ha ritenuto inopportuna la partecipazione del magistrato al congresso politico ritenendo che lo status di magistrato imponga un onere di sobrietà e compostezza più elevato di quello richiesto ad un comune cittadino;

lo scorso marzo il procuratore generale della Cassazione, Vitaliano Esposito, al plenum del Consiglio superiore della magistratura ha difeso il suo sostituto, Francesco Iacoviello dall'ennesimo duro attacco sferratogli da Antonio Ingroia. In questa occasione il procuratore generale ha testualmente dichiarato: «mi chiedo se la libertà di espressione possa estendersi fino al vilipendio del magistrato e se sia possibile tentare di condizionare l'esercizio della giurisdizione»;

il 15 marzo 2012 Antonio Ingroia è stato ospite del programma tv di Michele Santoro con accanto Massimo Ciancimino, che è teste e, allo stesso tempo, indagato della procura di Palermo;

Antonio Ingroia è stato il protagonista di un duro scontro tra la procura di Caltanissetta e quella di Palermo in relazione a Massimo Ciancimino, teste prediletto di Ingroia, e da ciò è derivata una doppia inchiesta annunciata dal Consiglio superiore della magistratura che, il 29 aprile 2012 con una nota stampa, ha comunicato che: «il Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura ha deliberato di investire la prima commissione ed il procuratore generale presso la Corte di Cassazione per le valutazioni di rispettiva competenza in ordine alla vicenda del fermo del signor Massimo Ciancimino»;

il 29 marzo 2012, Antonio Ingroia, interpellato via radio dai giornalisti del programma «Zanzara» su una sua possibile candidatura politica ha risposto: «mai dire mai, sicuramente dopo la magistratura mi voglio occupare della società»;

non pare all'interrogante opportuno che un magistrato che svolge una funzione così delicata e carica di responsabilità possa lanciare contro le istituzioni del nostro Paese e la stessa magistratura accuse e critiche così pesanti come quelle citate in premessa -:

se non ritenga opportuno promuovere immediatamente un procedimento disciplinare a carico del pubblico ministero Ingroia al fine di garantire l'indipendenza e l'autorevolezza della magistratura italiana, fortemente lese, a giudizio dell'interrogante, dai comportamenti posti in essere dal suddetto magistrato. (4-16866)