DI PIETRO e PALAGIANO. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
nell'atto di sindacato ispettivo n. 4/16186 del 21 maggio 2012, ancora senza risposta, si chiedeva al Ministro interrogato quali iniziative intendesse intraprendere al fine di evitare l'ennesimo spreco di denaro pubblico in una struttura nuova, ma già fatiscente, quale è il nosocomio pubblico «Veneziale» di Isernia, che a lungo ha sofferto della gestione familiare degli Iorio;
gli interroganti, da notizie stampa, hanno, altresì, appreso che l'azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem) ha appena deciso di spendere 174.240 euro all'anno per l'acquisto di filtri dell'acqua - utili alla prevenzione e protezione dai rischi di contaminazione da legionella e altri agenti microbici - destinati, tra l'altro, a una struttura, il «Veneziale» di Isernia, a tutt'oggi inutilizzata;
la struttura, infatti, nuova, ultramoderna, costata circa 2 milioni e 250 mila euro, è inutilizzabile a causa della mancanza dell'ascensore che consentirebbe l'accesso all'intero blocco di chirurgia e alla sala operatoria, completata nel 2010;
la violazione del blocco totale del turnover da parte della direzione aziendale dell'Asrem ha fatto sì che per gli organismi di verifica del Ministero non sussistessero i presupposti per erogare alla regione Molise i fondi residui e accedere ai fondi Fas destinati alla copertura del disavanzo a tutto il 2009;
il disavanzo della regione Molise - a oggi di oltre 42 milioni di euro - verrà ridotto attraverso un ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale all'Irpef per l'anno di imposta in corso, rispettivamente nelle misure di 0,15 e 0,30 punti percentuali;
le inadempienze della regione ricadranno ancora una volta sui cittadini molisani, che oltre al danno economico subiranno la beffa di non poter usufruire di un servizio sanitario per il quale continuano, e continueranno, a pagare -:
se, alla luce di quanto esposto in premessa, non ritenga doveroso intervenire con urgenza, al fine di evitare, in una regione in grave sofferenza economica e sottoposta a commissariamento quello che agli interroganti appare l'ennesimo spreco di denaro pubblico ingiustificato, immorale e ora più che mai inaccettabile.
(4-16831)