ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16813

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 659 del 03/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 03/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 03/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16813
presentata da
PIPPO GIANNI
martedì 3 luglio 2012, seduta n.659

GIANNI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:


in Italia, da decenni, si sono state costituite le associazioni provinciali allevatori e tra esse l'Associazione italiana allevatori, con personalità giuridica riconosciuta, con lo scopo di sviluppare e migliorare il sistema zootecnico nazionale;


anche in Sicilia sono stati istituiti i consorzi provinciali allevatori, i quali nonostante la natura autonoma della regione siciliana, si sono organizzati in associazione regionale dei consorzi provinciali allevatori per sviluppare i rapporti con l'ente regione e organizzare servizi tecnici agli allevatori siciliani;


tutt'oggi all'ARAS sono registrati oltre 200.000 capi per diverse specie e razze in selezione in Sicilia in oltre 2.000 aziende che si Sono sviluppate nell'applicazione delle migliori tecniche di allevamento e di produzione con stalle adeguate e produzioni di qualità;


il patrimonio zootecnico nella media ha un valore del 30 per cento in più del prezzo di mercato di bestiame non selezionato e le produzioni controllate attraverso un sistema che comprende anche analisi di qualità del prodotto hanno certamente un valore di mercato superiore a quelle prive di controlli;


il controllo della produzione nelle aziende, effettuato dai controllori zootecnici Aras è un'attività che non può trovare sospensione, in quanto si disperderebbe e annullerebbe il lavoro eseguito nella cura della genealogia degli animali in produzione;


è impegno dell'associazione degli allevatori e responsabilità della pubblica amministrazione assicurare la continuità e il funzionamento di tale attività per non minare alla base la zootecnia siciliana che già per altro sopporta la crisi del mercato e la mancanza di interventi a sostegno del settore;


l'Associazione da sempre ha attuato altre iniziative per promuovere in Sicilia lo sviluppo della zootecnia, quali ad esempio: la diffusione e impiego dei mangimi; l'organizzazione della raccolta del latte; lo sviluppo di mini caseifici aziendali; lo studio per la tipizzazione dei formaggi siciliani che ha portato ai riconoscimenti DOPC, DOP nazionali e comunitari; l'assegnazione alle aziende di tori di razza pura per il miglioramento delle produzioni; la promozione di prodotti con l'organizzazione e/o partecipazione a manifestazioni regionali, nazionali ed estere; la diffusione della pratica della fecondazione artificiale; l'assistenza per agevolare gli allevatori nelle procedure per l'ottenimento dei contributi per il miglioramento delle strutture aziendali, per l'ottenimento dei premi comunitari alle produzioni;


l'attività dell'ARAS ha interessato oltre 5.000 aziende cui sono stati assicurate migliaia di sopralluoghi tecnici aziendali all'anno; ciò si è potuto attuare grazie al contributo del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e dell'assessorato regionale agricoltura e foreste, oltre al contributo pagato dagli associati per pareggiare la spesa tra il contributo pubblico e la spesa stessa;


dal 2005, la linea di contribuzione pubblica si è andata riducendo, dai 12.500.000,00 euro dell'anno 2005 ai 6.500.000,00 euro dell'anno 2011, mentre l'ARAS ha continuato ad assicurare i servizi agli allevatori sperando che la riduzione di contributo fosse momentanea e che le risorse patrimoniali dei fondi dell'ARAS consentissero di ripianare le differenze contributive dell'anno ricorrendo a moderati aumenti di quote per gli allevatori associati;


a causa della riduzione dei contributi ministeriali, l'ARAS si è trovata costretta a utilizzare gli accantonamenti patrimoniali e a cominciare ad avere perdite di bilancio, oggi valutabili in circa 4.000.000,00 di euro per contributi non ricevuti;


il 23 dicembre 2009 si è attivato il commissariamento dell'ente che non ha comunque ancora risolto la situazione delle annualità pregresse né ha formulato alcuna proposta di rilancio concreta;


nella conferenza Stato-regioni del 27 luglio 2011 è stata sancita l'intesa sulla rimodulazione finanziaria delle risorse destinate alle associazioni allevatori, garantendo la disponibilità al sistema di 25 milioni di euro per l'anno 2011 e una compensazione delle regioni a statuto speciale con un'assegnazione di risorse PAR-FAS in misura corrispondente al depotenziamento conseguente alla suddetta rimodulazione finanziaria; l'intesa ha alleviato la problematica, permettendo lo svolgimento di attività che, per lavoro stessa natura, hanno però bisogno di continuità e certezza a carattere pluriennale, nel medio-lungo termine;


i lavoratori dell'ARAS stanno rivendicando il proprio credito pari a cinque mensilità, oltre ad altri accessori relativi agli anni 2009 e 2010;


il sindacato Flai-CGIL lamenta inoltre una mancanza di chiarezza da parte della Regione siciliana nella gestione della vicenda dei lavoratori dell'ARAS, considerato che non si è ancora pronunciata sull'ipotesi di cassa integrazione ma ha comunque dimezzato il finanziamento regionale;


per operare un rilancio, l'ARAS dovrebbe poter contare sul contributo di 4.700.000 euro della regione in aggiunta ai 2.030.000,00 euro del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nonché sul contributo di euro 250.000,00, quale rifinanziamento dell'articolo 57 della legge regionale 1o settembre 2007, n. 33, per la marcatura del bestiame e sul rifinanziamento della legge 5 ottobre 2010, n. 20, articolo 4, concernente l'eliminazione delle carcasse animali pari ad euro 300.000. Ciò consentirebbe all'ARAS di proseguire l'attività salvaguardando i posti di lavoro di 156 unità tecniche e amministrative;


circa il disavanzo di bilancio stimabile in 4.000.000,00 di euro, dal 2009 al 2011 determinato prevalentemente, dalla riduzione dei contributi, di cui oltre euro 2.300.000,00 non liquidati dal Ministero nel 2011, è necessario definire un piano di rientro, ricorrendo, in parte, per 1.000.000,00 di euro, ad un contributo straordinario degli allevatori beneficiari dei servizi ed in parte, ad un intervento in compensazione della Regione per il contributo erogato in meno all'ARAS nel periodo 2009/2011;



i dipendenti dell'ARAS, con decorrenza dal 1o maggio 2012, hanno sottoscritto l'accordo di cassa integrazione guadagni straordinaria, ma, come comunicato dai sindacati, il capitolo finanziario di riferimento si è esaurito a marzo 2012 -:




quali iniziative il Ministro intenda adottare, se non già adottate per scongiurare la sicura interruzione del servizio pubblico per la tenuta dei libri genealogia e dei controlli funzionali ufficiali;



quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato per il rispetto degli impegni assunti a seguito dell'intesa sancita in sede di Conferenza Stato - regioni ove, si prevede di colmare la riduzione del finanziamento nazionale attraverso l'utilizzo dei fondi FAS;


tenuto conto che la crisi dell'Aras si riproduce con effetti uguali in altre regioni, come ad esempio accade nelle ARA della Calabria e del Lazio, quali siano gli intendimenti del Governo, per quanto di competenza, in merito al sistema delle associazioni allevatori ed, in particolare, in merito al futuro dell'Ara siciliana, il cui smantellamento comporterebbe una ricaduta sulla sicurezza alimentare, oltre chela gravissima perdita certa di n. 156 posti di lavoro. (4-16813)