ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16806

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 659 del 03/07/2012
Firmatari
Primo firmatario: BUCCHINO GINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/07/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16806
presentata da
GINO BUCCHINO
martedì 3 luglio 2012, seduta n.659

BUCCHINO. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo, in considerazione del gravissimo e documentato degrado delle acque del lago di Vico, ha più volte chiesto di conoscere l'attuale classificazione di queste acque e il tipo di trattamento cui sono ordinariamente sottoposte;

questa richiesta, ancora senza una risposta ufficiale, si è resa necessaria ed è urgente in quanto gli acquedotti dei comuni di Ronciglione e Caprarola sono riforniti per la maggior parte da acque captate proprio da questo lago;

sono ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di Vico: frequenti ed intense fioriture - favorite anche dall'utilizzo di fertilizzanti e fitofarmaci - dell'alga rossa Plankthotrix rubescens produttrice di numerosi tipi di tossine dette microcistine (non termolabili) a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione cancerogena, marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque, sempre più scarsa trasparenza di esse e presenza di metalli pesanti in elevata concentrazione nei sedimenti;

nel corso degli ultimi due anni sono stati presentati dati allarmanti («Attività di contrasto al degrado della qualità delle acque del lago di Vico» assessorato all'ambiente della provincia di Viterbo) che hanno evidenziato la presenza di arsenico e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago, quali mercurio, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) - e nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS);

ulteriori risultati di indagine presentati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo presso il dipartimento regionale rifiuti ed energia - hanno confermano la presenza di arsenico in concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri;

un rapporto del centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia del 25 marzo 2010, protocollo 38, relativo ai risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il magazzino materiali di difesa Nbc di Ronciglione (sede posta in prossimità del lago, nella quale durante l'ultimo conflitto mondiale, era attivo «un impianto per la produzione e il deposito di ordigni a caricamento speciale» presumibilmente atto alla produzione di armi chimiche), ha evidenziato la presenza di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del sito e, da carotaggi ed analisi chimiche su campioni di terreno prelevati, valori di arsenico superiori a quanto previsto dalla normativa in vigore;

le popolazioni di Caprarola e Ronciglione che utilizzano ordinariamente l'acqua captata dal lago come bevanda, per le preparazioni alimentari ed uso igienico-sanitario, possono essere esposte alle tossine prodotte dall'alga rossa e alle altre sostanze tossiche e cancerogene;

l'Isde di Viterbo, non avendo ricevuto specifica risposta da parte delle competenti istituzioni, con lettera del giorno 10 aprile 2012 ha sollecitato anche l'intervento del prefetto di Viterbo per acquisire l'attuale classificazione delle acque del lago e per verificare, l'ottemperanza, da parte delle istituzioni ed enti preposti, al decreto legislativo n. 152 del 2006;

questo decreto individua tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le «acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile» e stabilisce che le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, in base alle caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche possedute, siano classificate dalle regioni, nelle categorie A1, A2, A3 e sottoposte ai seguenti trattamenti:

a) categoria A1: trattamento fisico semplice e disinfezione;

b) categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione;

c) categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione;

sempre questo stesso decreto legislativo impone che le acque dolci superficiali che presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai valori limite imperativi della categoria A3 possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo nel caso in cui non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano;

risulta che la regione Lazio è stata più volte sollecitata anche dalla prefettura di Viterbo a fornire risposta alla questione di cui sopra -:

quali iniziative urgenti abbiano assunto o intendano assumere, per quanto di competenza, al fine di:

a) rendere nota l'attuale classificazione delle acque del lago di Vico erogate per consumo umano e, nel caso la classificazione, come appare presumibile, sia A3, predisporre subito fonti alternative di approvvigionamento idrico per le popolazioni, per gli esercizi commerciali, per le scuole e le mense della scuola dell'infanzia e primaria, per l'ospedale di Ronciglione e per tutte le industrie alimentari locali;

b) rispettare le note della Asl di Viterbo che, in relazione alla gravità del degrado di queste acque e alla difficoltà di realizzare processi di potabilizzazione veramente efficaci a garantirne salubrità e pulizia, ha chiesto da tempo forniture di acque in forme alternative a quelle lacustri;

c) individuare la provenienza di quelle sostanze tossiche e cancerogene rilevate nel lago di Vico e di norma estranee agli ecosistemi lacustri;

d) intensificare i controlli di tutte le attività notturne e diurne all'interno della riserva del lago di Vico;

e) avviare studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione;

f) realizzare controlli regolari e costanti sulla qualità e provenienza dell'acqua utilizzata nelle preparazioni alimentari distribuite nei pubblici esercizi e nelle scuole;

g) realizzare controlli regolari e costanti sulla fauna ittica ad uso commestibile relativamente alla presenza nelle loro carni di metalli pesanti e microcistine;

h) controllare le pratiche agricole e l'uso di fitofarmaci e fertilizzanti nei terreni circostanti il lago e controllare, altresì, come ulteriori possibili fonti d'inquinamento del lago, gli scarichi degli insediamenti civili e quelli dedicati ad attività turistiche posti in prossimità del lago di Vico. (4-16806)