ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16755

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 657 del 27/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 27/06/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 27/06/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 27/06/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 27/06/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 27/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 27/06/2012
Stato iter:
15/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2012

CONCLUSO IL 15/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16755
presentata da
MAURIZIO TURCO
mercoledì 27 giugno 2012, seduta n.657

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

con l'interrogazione a risposta scritta 4-09702 gli interroganti hanno chiesto chiarimenti in merito ai fatti che avevano coinvolto il caporal maggiore scelto Sinesio Sardelletto;

la terza sezione del Consiglio di Stato con il parere n. 2007/2009, deliberato nell'adunanza del 12 ottobre 2010 si è espressa favorevolmente all'accoglimento del ricorso mediante cui il Sardelletto aveva impugnato la sanzione disciplinare di tre giorni di consegna inflittagli dal comandante di corpo;

la risposta fornita agli interroganti appare fuori luogo nella parte in cui afferma che «dalla lettura del richiamato parere del Consiglio di Stato, la valutazione del provvedimento disciplinare impugnato risulta incentrata sulla riconducibilità o meno dell'incidente al ricorrente. Al contrario, la condotta censurata dal comandante di corpo concerne, piuttosto, la condotta di guida del graduato che ha configurato, per negligenza ed imprudenza, un'autonoma infrazione. Sanzionata, quindi, prescindendo dal suo eventuale apporto causale al verificarsi del sinistro; il procedimento disciplinare è stato condotto e definito in aderenza alle vigenti disposizioni normative, con l'osservanza delle garanzie sostanziali e procedurali previste in favore dell'incolpato; l'inchiesta amministrativa esperita ha rilevato profili di colpa grave a carico dei conduttori dei mezzi coinvolti nel sinistro; i provvedimenti adottati dal comandante di reggimento pro tempore caratterizzati da ampia autonomia e discrezionalità, risultano completi, esaustivi e aderenti alla normativa vigente». Infatti se l'amministrazione avesse ritenuto errato il parere del supremo Consesso, avrebbe potuto, e dovuto, resistervi nei modi previsti dalla vigente normativa;

in data 15 febbraio 2012, rilevando la sostanziale coincidenza del parere del Consiglio di Stato con le proprie motivazioni, la Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Lombardia, con la sentenza 73/2012, ha respinto la domanda di risarcimento avanzata dall'amministrazione militare nei confronti del caporal maggiore Sardelletto;

dalla semplice lettura delle decisioni degli organi giudicanti sopra richiamate si evince secondo l'interrogante l'erroneità e l'estrema superficialità dell'azione intrapresa dall'amministrazione militare nei confronti del caporal maggiore Sardelletto -:

quali immediate azioni intenderà adottare per ristorare il militare in premessa del danno che innegabilmente ha dovuto patire a causa dell'annullato procedimento disciplinare e dalla citazione in giudizio innanzi alla Corte dei conti.
(4-16755)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 703
All'Interrogazione 4-16755 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - Nel merito, si ritiene che il parere espresso dal Consiglio di Stato, propedeutico al decreto del Presidente della Repubblica decisorio del ricorso straordinario, vada interpretato nell'unico modo possibile e cioè che, ferme ed impregiudicate le valutazioni e le conclusioni espresse dal supremo organo di giustizia amministrativa, l'azione dell'amministrazione militare non può essere considerata arbitraria ossia colpevolmente scollegata a fondati presupposti di fatto e di diritto.
Con ciò si vuol significare che l'annullamento disposto con decreto del Presidente della Repubblica della sanzione disciplinare a carico del militare interessato colpisce solo il provvedimento sanzionatorio, invalidandolo, ma non comporta automaticamente che sia posta in dubbio la linearità del procedimento sanzionatorio stesso.
Si osserva, inoltre, che l'annullamento della sanzione disciplinare inflitta al militare costituisce, di sicuro, un adeguato ed esaustivo ristoro alla lesione della sfera giuridica dell'interessato.
Ciò anche nella doverosa considerazione che l'apertura di un procedimento disciplinare, in presenza di presupposti di fatto e di diritto, è atto dovuto e il procedimento stesso può concludersi anche con il riconoscimento dell'assenza di responsabilità per il soggetto interessato, senza che si possa configurare il diritto di quest'ultimo ad essere comunque risarcito per i pretesi connessi patimenti sofferti sul piano umano.
Analoghe considerazioni, ritengo, possono essere svolte circa l'asserito danno per giudizio presso la Corte dei conti.
Desidero precisare, inoltre, che la stessa Corte de conti, nel pronunciare la sentenza che ha escluso la responsabilità del militare nel sinistro stradale, non ha riconosciuto a favore dello stesso il diritto al rimborso delle spese di lite, riconoscendo implicitamente non destituite di fondamento le ragioni connesse all'instaurazione ciel giudizio di responsabilità amministrativa.
Per quanto sopra premesso, riesaminata l'intera questione alla luce del nuovo atto di sindacato ispettivo ed in assenza di una provata rappresentazione del danno patito, ritengo che non sussistano, allo stato, fondati elementi di fatto e di diritto per porre in essere quanto richiesto dall'interrogante.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.