BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa AGI dello scorso 23 giugno, una detenuta madre di due figli in tenera età si è tolta la vita in carcere, precisamente nel reparto giudiziario della sezione femminile del carcere di Firenze Sollicciano dove la giovane si è impiccata alle sbarre della sua cella;
la notizia è stata resa nota da Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il quale ha detto: «È l'ennesima triste notizia che di troviamo a commentare. Il suicidio in carcere è sempre, oltre che una tragedia personale, una sconfitta per lo Stato» secondo il sito internet Firenze Today, «l'estremo gesto della 36enne, madre di due bimbi piccoli, tossicodipendente, è avvenuto mentre le altre detenute stavano seguendo una rassegna cinematografica»;
sempre secondo Firenze Today la donna «era in carcere dal gennaio scorso e ci sarebbe dovuta rimanere fino al gennaio 2013» -:
se il Governo non intenda urgentemente attuare iniziative di competenza per capire, anche attraverso l'avvio di un'indagine interna, se vi siano responsabilità nella morte della detenuta avvenuta nel carcere di Sollicciano;
in particolare, se non intenda verificare se ed in che misura la detenuta morta suicida disponesse di un adeguato supporto psicologico in considerazione della sua condizione di tossicodipendente; quali contatti avesse la donna morta suicida con i suoi figli minori;
se, in considerazione dei pochi mesi di pena da scontare, la donna avesse avanzato istanza ai sensi della legge n. 199 del 2010 e, in caso affermativo, da quanto tempo; oppure, se avendo avanzato l'istanza, questa fosse stata respinta dal magistrato di sorveglianza e con quali motivazioni;
se si ritenga necessaria e indifferibile, proprio per garantire i diritti fondamentali delle persone, la creazione di un «osservatorio» per il monitoraggio delle morti che avvengono in situazioni di privazione o limitazione della libertà personale, anche al di fuori del sistema penitenziario, osservatorio in cui siano presenti anche le associazioni per i diritti dei detenuti e degli immigrati. (4-16731)