ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16643

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 651 del 18/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 18/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 18/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16643
presentata da
FRANCESCO BARBATO
lunedì 18 giugno 2012, seduta n.651

BARBATO e ZAZZERA. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

in un articolo del quotidiano Repubblica del 21 aprile 2012 a firma di Alberto Custodero si fa menzione di una grave vicenda di truffa ai danni dello Stato, false perizie e abuso d'ufficio. Risulta indagato dalla procura di Salerno Angelo Ardovino, responsabile del servizio II della direzione generale per le antichità del Ministero per i beni e le attività culturali. Dal suo dipartimento, che si occupa della tutela del patrimonio archeologico di tutta Italia, dipende anche direttamente la Soprintendenza autonoma di Pompei e di Napoli. Il pubblico ministero Rocco Alfano, che ha chiuso un'indagine durata un paio d'anni, gli contesta la truffa allo Stato, falso inatto pubblico e abuso d'ufficio, e ha chiesto al gip il rinvio a giudizio. Ardovino risulta tra i candidati alle prossime comunali a Isernia per Fli, il partito di Fini, nella lista del candidato sindaco Mauro, ex presidente della Provincia;

secondo il sostituto procuratore Alfano - prosegue l'articolo - quando era Soprintendente per i beni archeologici di Salerno, Avellino e Benevento (che amministrano, fra l'altro, Paestum e Velia), avrebbe approvato una perizia falsa, relativa a lavori di manutenzione mai realizzati, per un valore di 400 mila euro. Quel documento intitolato «falsamente», come si legge nella chiusura indagini, «Progetto sperimentale modello di gestione e valorizzazione museale - Musei e aree aperte al pubblico», gli era servito per farsi dare 400 mila euro dal Ministero per andare a sanare dei buchi di bilancio che s'erano misteriosamente creati nella Soprintendenza campana. Nessuno sa come quel debito fosse stato provocato, non è dato sapere infatti che fine abbiano fatto i soldi che erano stati stanziati per pagare quei debiti. Sta di fatto che ad un certo punto l'Enel ha minacciato di staccare ai tre siti archeologici la luce se non fosse stata pagata la bolletta e - sempre stando alle fonti di stampa in fretta e furia Ardovino, con la complicità di alcuni funzionari, «inganno» il Ministero chiedendo i soldi per una «sperimentazione» che in realtà non fu mai realizzata;

l'articolo riferisce, altresì, che quei progetti indicati da Ardovino nella perizia, secondo quanto scrive il pm Alfano, «non riguardavano affatto lavori di innovazione tecnologica rispetto agli impianti già esistenti, ma erano un mero elenco di lavori di stretta manutenzione per altro già oggetto di una precedente perizia di spesa». Quel doppione di perizia falsa, aggiunge il sostituto procuratore, «induceva in errore i competenti dirigenti del Ministero, tanto che veniva approvata a livello ministeriale una spesa di 400 mila euro». Quei soldi furono poi dirottati con una ardita e illegale operazione contabile all'Enel, procurando - sottolinea il magistrato - un ingiusto profitto ad Ardovino e all'ex soprintendente dottoressa Tocco, derivante dalla loro mancata esposizione ad una evidente responsabilità contabile per il mancato pagamento delle bollette della luce. Quel comportamento, inoltre, provocava un ingiusto danno al Ministero per i beni e le attività culturali che così, in realtà, erogava più volte fondi alla Soprintendenza di Salerno per pagare voci di spese correnti;

dall'articolo emerge che l'indagine non ha accertato dove fossero finiti i soldi che avevano poi generato il buco di bilancio. Il dottor Alfano contesta però un altro reato ad Ardovino, quello di aver privilegiato delle ditte aggirando la legge sugli appalti nell'affidamento dei lavori di manutenzione. In sostanza, il soprintendente avrebbe artificiosamente frazionato l'affidamento in dieci distinte acquisizioni di lavori in economia, tutte aggiudicate in affidamento diretto. L'affidamento diretto frazionato da Ardovino (anziché il bando pubblico previsto dalla legge), procurava ai titolari delle imprese l'ingiusto vantaggio patrimoniale di rilevante gravità. E nel contempo, si verificava pari e ingiusto danno per la Soprintendenza di Salerno, Avellino e Benevento, che così non poteva conseguire anche quei ribassi che normalmente si registrano con i bandi pubblici di appalto. Nonostante fosse da tempo sotto indagine da parte della procura di Salerno, il dottor Ardovino è stato promosso dirigente del servizio II della direzione generale per le antichità proprio da quello Stato che, stando alle accuse, sarebbe parte lesa nella truffa -:

se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti e in particolare se sia a conoscenza che l'indagine giudiziaria in questione ha avuto inizio nel luglio del 2008 ad opera del sostituto procuratore di Napoli dr. Giuseppe Noviello, che ha individuato diverse ipotesi di reato tra cui gli articoli 416 c.p., 110 c.p.c, 474 c.p., 640 c.p. e 323 c.p.;

se il Ministro sia a conoscenza che l'attuale indagato per truffa allo Stato, falso in atto pubblico e abuso d'ufficio in concorso, dalla Procura di Salerno, e cioè il Dr. Angelo Maria Ardovino nell'anno 2010, quando già era indagato dalla procura di Salerno, è stato nominato dirigente del servizio II della direzione generale per i beni archeologici che ha competenze del coordinamento della tutela dei beni archeologici su tutto il territorio nazionale;

se il Ministro sia a conoscenza che sono depositate, agli atti presso la procura di Salerno, delle registrazioni di colloqui che supportano l'accusa ipotizzata dalla procura;

quali urgenti iniziative di competenza il Ministro intenda assumere al riguardo. (4-16643)