ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16627

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 651 del 18/06/2012
Trasformazioni
Trasformato il 13/07/2012 in 5/07354
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/06/2012
Stato iter:
13/07/2012
Fasi iter:

TRASFORMA IL 13/07/2012

TRASFORMATO IL 13/07/2012

CONCLUSO IL 13/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16627
presentata da
RITA BERNARDINI
lunedì 18 giugno 2012, seduta n.651

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

il 14 giugno 2012, il gruppo EveryOne ha diramato un comunicato stampa intitolato: «Bologna, coppia di sposi Rom aggredita: lui massacrato di botte, lei, incinta, stuprata dal branco. Polizia li preleva dall'ospedale Sant'Orsola e notifica al marito un decreto di espulsione. EveryOne deposita un esposto in procura e chiede apertura di un'indagine interna al Ministro Cancellieri»;

nel comunicato è dato leggere che all'una di notte di mercoledì 13 giugno, una giovane coppia senza fissa dimora di origine Rom, Ljubo Halilovic e la moglie Brenda Salcanovic, è stata assalita da sei cittadini stranieri mentre dormiva all'aperto a Bologna, in un giardino pubblico in via Torino, all'angolo con via Firenze. I sei uomini si sono avvicinati alla coppia chiedendo conferma circa la loro etnia Rom, dopo di che hanno iniziato a picchiare brutalmente l'uomo, mentre due componenti del branco prendevano a calci e pugni la ragazza, incinta, e subito dopo la stupravano a turno. Ljubo, quando il branco è fuggito, è riuscito, grazie a un cittadino bolognese la cui casa si affaccia sul parco pubblico, a dare l'allarme alla polizia, che è intervenuta e ha fatto trasportare i giovani dal 118 all'ospedale di Sant'Orsola. Dalle prime indagini diagnostiche fatte dal reparto di ginecologia la gravidanza non sarebbe a rischio. Passata la notte in pronto soccorso, intorno alle 7 del 13 giugno, Ljubo, giovane cittadino Rom di vent'anni nato in Italia, è stato prelevato dalla polizia dall'ospedale e portato con sua moglie in questura. Dopo averli identificati e aver rinchiuso il giovane in una cella di sicurezza per diverse ore, gli agenti di polizia hanno notificato all'uomo un ordine di espulsione dall'Italia e hanno riaccompagnato la coppia in ospedale. Ljubo e Brenda sono tutt'ora ricoverati al Sant'Orsola. «Quanto è avvenuto» commentano i co-presidenti dell'organizzazione umanitaria EveryOne, Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, «è assolutamente spaventoso. Il comportamento delle forze dell'ordine bolognesi, che avrebbero dovuto sin da subito indagare senza esitazioni e assicurare alla giustizia i malviventi che hanno seviziato i due giovani, appare in violazione dei più elementari diritti della giovane coppia: prelevati dall'ospedale nonostante la necessità di cure mediche e di assistenza psicologica, le due vittime della barbara violenza hanno cercato di raccontare agli inquirenti quanto era loro accaduto. Tuttavia, secondo quanto riferito da Ljubo, gli agenti avrebbero dimostrato indifferenza, cercando di sminuire l'episodio e ricondurlo a una semplice aggressione, senza menzionare nella denuncia lo stupro subito dalla moglie». Il giovane, che pur essendo nato e cresciuto in Italia non sa leggere né scrivere bene, si è limitato a raccontare l'episodio ai poliziotti e a controfirmare la denuncia, di cui non gli è stata rilasciata copia. «Notificare nelle mani del giovane, ancora provato fisicamente e psicologicamente dalla violenza, un provvedimento di espulsione per la mancanza del permesso di soggiorno è la dimostrazione che le forze dell'ordine considerano un problema di sicurezza maggiore la permanenza in Italia di un rom innocente e per altro vittima di violenza ma irregolare sul piano burocratico perché apolide anziché un gruppo di malviventi colpevoli di rapina, lesioni gravi e stupro, tutti ancora a piede libero». EveryOne, che ha presentato un esposto in procura sulla vicenda per sollecitare l'apertura di un'inchiesta, chiede al Ministro dell'interno, assieme all'associazione Nazione Rom - che per prima ha denunciato il caso -, di disporre quanto prima l'avvio di un'indagine interna presso la questura di Bologna per accertare il comportamento delle forze dell'ordine e individuare eventuali responsabilità. Si chiede di far luce anche con iniziative parlamentari, sulla vicenda e che venga predisposta una maggiore tutela per la giovane coppia, costretta da anni a vivere in strada per l'indifferenza e l'inerzia dell'amministrazione comunale di Bologna. La coppia è ora assistita da un legale di fiducia, l'avvocato Immaccolata Tropiano del Foro di Bologna -:

di quali elementi disponga in relazione a quanto esposto in premessa e se intenda avviare una indagine amministrativa interna alla luce della denuncia avanzata dal gruppo EveryOne per appurare se, in merito alla vicenda vi siano eventuali responsabilità disciplinari degli agenti di polizia che sono intervenuti prelevando i due giovani rom per portarli in questura.
(4-16627)