DI STANISLAO. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
le Nazioni Unite nel giugno 2011 hanno espresso preoccupazione per un'ondata senza precedenti di violazioni dei diritti umani in Bielorussia, e hanno chiesto al commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani di monitorare la situazione;
con il Paese ancora in bilico sull'orlo di una crisi dei diritti umani, il Consiglio esaminerà nella seduta di partenza il 18 giugno 2012 nuove azioni da intraprendere;
il Governo bielorusso ha preso di mira difensori dei diritti umani, giornalisti e avvocati. Attivisti dell'opposizione sono regolarmente sottoposti ad arresti arbitrari e condannati alla detenzione per «teppismo» e altri reati minori, spesso come misura preventiva per impedire loro di partecipare a proteste o svolgere le loro attività. Gli avvocati difensori esitano ad assumere «casi politici» per paura di essere radiati o di perdere la loro licenza. Quasi tutte le organizzazioni non governative che sono critiche verso il Governo operano sotto la minaccia costante di essere smantellate o che i loro membri siano arrestati;
più di una dozzina di stranieri attivisti dei diritti umani sono stati espulsi o è stato impedito loro l'ingresso nel Paese nel corso dell'ultimo anno;
a un certo numero di bielorussi - prevalentemente attivisti dell'opposizione - così come difensori dei diritti umani e giornalisti è stato impedito di lasciare la Bielorussia nel corso degli ultimi due mesi, le autorità non hanno nemmeno tentato di offrire ragioni credibili per questi divieti di viaggio;
eppure i partner internazionali possono e devono cercare di fare pressione sui Governi repressivi per cambiare i loro modi, attraverso meccanismi internazionali progettati per tali scopi. Un'altra delibera del Consiglio dei diritti umani, questa volta chiedendo un meccanismo di controllo più forte come un Paese specifico relatore speciale, potrebbe essere utile nel monitoraggio e per limitare alcune delle violazioni che si verificano in Bielorussia su base giornaliera;
l'esistenza stessa di un relatore speciale potrebbe contribuire a responsabilizzare la società civile in Bielorussia e rendere le persone meno vulnerabili alla persecuzione statale;
dopo più di un anno di forte e coerente critica internazionale e sanzioni mirate imposte dalla Unione europea e dagli Stati Uniti, la Bielorussia rimane uno dei Paesi più repressivi d'Europa;
i partner internazionali dovrebbero rimanere fedeli ai loro impegni sui diritti umani e agli attivisti locali della società civile in Bielorussia. La Bielorussia è una sfida difficile ma che la comunità internazionale dovrebbe continuare ad affrontare, anche attraverso strumenti di base a livello mondiale per i diritti umani, come il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite;
il 26 gennaio 2011, inoltre, la Camera dei deputati ha approvato la mozione 1-00535 che impegna il Governo: a sostenere con forza l'azione europea circa l'introduzione di sanzioni personali, come la sospensione dei visti verso l'Unione europea, nei confronti degli esponenti del Governo e dell'apparato di sicurezza bielorusso che si sono resi responsabili delle gravissime violazioni delle norme democratiche e dei diritti umani in occasione delle ultime elezioni presidenziali, quanto meno fintantoché tutti i prigionieri e i detenuti politici non saranno stati liberati e scagionati da ogni accusa; a chiedere nelle sedi opportune e attraverso i canali diplomatici il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone arrestate durante la giornata elettorale e all'indomani della stessa, nonché dei prigionieri di coscienza riconosciuti da Amnesty international; a chiedere alle autorità bielorusse di fornire ai detenuti accesso senza restrizioni ai propri familiari, all'assistenza legale e alle cure mediche; a condannare fermamente le azioni delle autorità bielorusse a danno delle minoranze e a ribadire il proprio appello alla Bielorussia affinché rispetti i diritti umani e i diritti di tutti i suoi cittadini; a chiedere con forza che vengano garantite la libertà dei media, la libertà di associazione e di riunione, la libertà di religione per le chiese diverse dalla Chiesa ortodossa bielorussa e gli altri diritti e libertà politiche -:
se e come il Governo si stia adoperando per rispettare gli impegni assunti in relazione alle vicende della Bielorussia e se non ritenga di intervenire ulteriormente, in sede internazionale, per arginare l'attuale situazione, sempre più allarmante, che caratterizza il Paese e il suo popolo. (4-16566)