ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16493

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 646 del 07/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 07/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/06/2012
Stato iter:
01/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/10/2012
BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/10/2012

CONCLUSO IL 01/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16493
presentata da
PIPPO GIANNI
giovedì 7 giugno 2012, seduta n.646

GIANNI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il Governo Monti fin dal suo primo giorno di insediamento ha parlato di politiche di rigore ma anche di crescita ed equità sociale come i cardini di una politica complessiva in grado di affrontare la crisi economica;

le fasce sociali più deboli sono colpite da una tassazione insostenibile in particolare subiscono gli effetti della forte tassazione i cittadini residenti nelle regioni sottoposte ai piani di rientro relativi al deficit sanitario in questo caso le famiglie e le imprese residenti in regioni come la Sicilia devono subire addizionali Irap e Irpef maggiorate;

in un momento di crisi economica strutturale che già rende difficile la vita dei cittadini, è necessario procedere con l'assunzione di atti che si basino sulla equità sociale;

i ticket sanitari in un contesto di crisi economica e di insostenibile tassazione diventano un ulteriore aggravio nei confronti non solo dei cittadini tutti ma in particolare per i cittadini costretti a rivolgersi al sistema sanitario nazionale;

appare opportuno come misura di equità sociale procedere alla abolizione o perlomeno alla rimodulazione dei ticket sanitari almeno per i cittadini che appartengono alle fasce sociali più deboli sia per motivi economici che per patologie più gravi -:

se non ritenga necessario in una fase di gravissima crisi economica e recessiva avviare misure di equità sociale che rappresentino segnali concreti di sostegno ai cittadini, in particolare per quelli residenti nelle regioni soggette ai piani di rientro, Sicilia, Lazio, Puglia, Campania e Calabria, e che per questo hanno applicato tassazioni locali di Irpef e Irap, maggiorate rispetto al resto delle regioni, assumendo iniziative normative per l'abolizione dei ticket sanitari o perlomeno la loro effettiva rimodulazione. (4-16493)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 1 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 694
All'Interrogazione 4-16493 presentata da
PIPPO GIANNI

Risposta. - La previsione di un intervento sul sistema di partecipazione alla spesa sanitaria è contenuta nell'articolo 17, comma 1, lettera d), della legge 15 luglio 2011, n. 111, di conversione del decreto-legge n. 98 del 2010, quale misura volta a garantire il rispetto degli obblighi comunitari e la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, nel caso in cui il Governo non abbia individuato, tramite l'intesa Stato-Regioni, interventi alternativi tali da assicurare che la spesa del Servizio sanitario nazionale (Ssn) sia contenuta entro l'ammontare del finanziamento indicato dalla medesima disposizione normativa.
La norma prevede, in particolare, che in assenza della predetta intesa, per l'esercizio 2014 gli interventi in materia di partecipazione alla spesa sanitaria dovranno garantire al Servizio sanitario nazionale maggiori entrate o minori spese per un importo di 2 miliardi di euro.
Date le premesse, il Governo sta attentamente valutando quali interventi sulla vigente normativa in materia di ticket ed esenzioni possano essere adottati nel rispetto di alcuni principi generali che si ritengono imprescindibili:

equità nella distribuzione dell'onere derivante dalla partecipazione alla spesa sanitaria sulle famiglie; a questo fine si terrà conto del reddito familiare complessivo e della composizione quantitativa e qualitativa dei nuclei familiari;

maggiore omogeneità della disciplina sul territorio nazionale;

adozione di strumenti e procedure di agevole applicazione.
Le caratteristiche del nuovo sistema sono tuttora all'esame degli uffici del Ministero della salute e del Ministero dell'economia e delle finanze e le ipotesi da approfondire sono diverse: da una rimodulazione degli attuali ticket sulla base dei principi già richiamati, ad ipotesi alternative quale quella della «franchigia» di cui si è parlato nell'ultimo periodo e che anche la stampa ha riportato.
Qualunque sia la scelta definitiva, sarà necessario evitare che l'obbligo di partecipare alla spesa sanitaria rappresenti per i cittadini, e in particolare i cittadini più deboli, un ostacolo tale da scoraggiare l'accesso a servizi e prestazioni necessarie o addirittura urgenti. Sarà indispensabile, quindi, individuare un punto di equilibrio tale che il ticket dovuto porti alla riduzione delle prestazioni inappropriate ma non rappresenti un onere eccessivo per gli assistiti e non comprometta i principi di universalità, solidarietà ed equità del Ssn.

Il Ministro della salute: Renato Balduzzi.