ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16492

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 646 del 07/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: PES CATERINA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
META MICHELE POMPEO PARTITO DEMOCRATICO 07/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 07/06/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 21/12/2012
Stato iter:
21/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2012
CATANIA MARIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2012

CONCLUSO IL 21/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16492
presentata da
CATERINA PES
giovedì 7 giugno 2012, seduta n.646

PES e META. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

nelle ultime settimane è stata presentata alla procura della Repubblica di Oristano una denuncia contro ignoti da parte dei vertici oristanesi della Legacoop e di Legapesca affinché le autorità svolgano i controlli per prevenire il fenomeno della pesca a strascico costiera effettuata da un numero sempre maggiore di pescherecci di grosse dimensioni, le quali violerebbero le leggi in materia;

al largo delle coste occidentali della Sardegna, stando a quanto denunciano i rappresentanti di 18 società cooperative del settore della piccola pesca costiera che contano circa 450 addetti nella provincia di Oristano, sono sempre più frequenti i casi di grandi pescherecci che utilizzano grandi reti a strascico entro le tre miglia marine ed in fondali inferiori a quelli consentiti (50 metri di profondità) all'interno di zone particolarmente pregiate per il ripopolamento della fauna marina e della flora;

tale tipo di pesca sarebbe illegale e starebbe già causando agli operatori della cosiddetta «piccola pesca» locale dei danni di rilievo, come ad esempio il danneggiamento delle reti e la perdita del pescato e delle attrezzature anche a causa dell'utilizzo di «bombole di gas forate» che trascinano le reti utilizzate dai grandi pescherecci;

l'impatto ambientale di tale tipo di pesca sarebbe devastante per i fondali marini della zona che sono ricche di formazioni rocciose, alghe, coralli e altro tipo di fauna e flora marina;

risulta che gli stessi operatori delle cooperative di pescatori hanno più volte chiesto alle autorità competenti maggiori controlli verso questo tipo di grandi pescherecci, sottolineando la necessità che vengano fatte delle verifiche all'ingresso e all'uscita dai porti di queste imbarcazioni, in modo da verificare se l'equipaggiamento montato sia conforme alle normative e se sia funzionante il sistema cosiddetto «blue box», obbligatorio per legge su questo tipo di natanti, che consentirebbe di controllare le rotte seguite in mare -:

se siano a conoscenza di quanto sopra descritto, se non ritengano, per quanto di competenza, di dover intervenire per garantire che siano scongiurati i danni causati all'ambiente marino delle coste occidentali della Sardegna;

se non ritengano di dover intervenire affinché vengano rafforzati i controlli da parte delle autorità competenti sui natanti in questione, assicurando la tutela dei mari e delle attività di pesca delle cooperative che rispettano le regole operando entro le tre miglia marine con attrezzature consentite. (4-16492)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 21 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 738
All'Interrogazione 4-16492 presentata da
CATERINA PES

Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, concernente l'attività di pesca illegale esercitata al largo delle coste occidentali della Sardegna, evidenzio quanto segue.
La questione è sorta a seguito di una denuncia-querela alla procura della Repubblica di Oristano, relativa alla pesca illegale con reti a strascico nelle acque del circondario marittimo di Oristano.
Al riguardo, vorrei anzitutto evidenziare che la locale autorità marittima, pur in assenza di denunce o segnalazioni ad essa presentate, avendo appreso la notizia dalla stampa locale ha provveduto, comunque, all'immediato controllo delle attrezzature utilizzate dai 6 pescherecci autorizzati allo strascico che stazionario nei porti di Oristano e Torregrande.
Le verifiche espletate a bordo di tali pescherecci non hanno evidenziato la presenza di attrezzi non consentiti. Infatti, sebbene alcuni pescherecci abilitati alla pesca a strascico fino a 20 miglia dalla costa abbiano a bordo anche lime da piombo (cavo inferiore del sacco) di diametro superiore all limite di 45 millimetri fissato dalla regione Sardegna limitatamente alle acque territoriali (per cui il loro utilizzo nelle acque internazionali del Mar di Sardegna è consentito), la sola detenzione di tali attrezzature non può essere contestata.
Peraltro, l'esame dei dati registrati nel mese di maggio 2012 dalle blue box (presenti su 4 delle imbarcazioni in parola) ha consentito di escludere, non solo, lo svolgimento di battute di pesca in zone non autorizzate ma anche la presenza, nelle acque del circondario marittimo in parola (durante le due settimane antecedenti la denuncia), di pescherecci provenienti da altri compartimenti.
Per completezza d'informazione, segnalo la riscontrata avaria di un'antenna trasmittente di una delle blue box esaminate che ha dato luogo all'applicazione delle procedure di cui all'articolo 25 del Regolamento Ue 8 aprile 2011, n. 404.
Alla luce delle informazioni assunte (anche informalmente) dalla locale autorità marittima, al momento si può solo ipotizzare un presunto comportamento illecito da parte di due pescherecci locali, uno dei quali monterebbe all'occorrenza alcuni attrezzi non consentiti, l'altro, non soggetto all'obbligo della blue box, effettuerebbe occasionalmente la pesca a strascico all'interno dell'area marina protetta penisola del Sinis, isola di Mal Ventre.
Pertanto, nel far presente che le imbarcazioni «sospette» sono già attentamente monitorate dall'autorità marittima competente, assicuro un immediato incremento anche dei controlli generali.

Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Mario Catania.