ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16490

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 646 del 07/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA GIANNI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 07/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16490
presentata da
GIANNI FARINA
giovedì 7 giugno 2012, seduta n.646

GIANNI FARINA. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

in data 11 aprile 2012 un'apposita commissione voluta dal Ministro interrogato ha consegnato una relazione finale dove si individuano, nell'ambito della spending review, interventi sulle politiche relative al personale del Ministero degli affari esteri e alla scuola italiana all'estero al fine di razionalizzare la spesa del Ministero;

proprio su questo ultimo aspetto va rilevata una carenza di analisi che lascia a dir poco interdetti. Si tralascia, infatti, di descrivere in maniera puntuale che l'attuale composizione del sistema scolastico italiano all'estero complessivamente inteso (scuole, lettorati e corsi di lingua e cultura) è attualmente composto da un intervento decisamente prevalente dell'iniziativa del privato e del privato sociale tanto da coprire circa il 75 per cento degli interventi lasciando solo il 25 per cento all'iniziativa pubblica posta a capo del Ministero degli affari esteri, facendo apparire l'utilizzo dell'intervento pubblico che si realizza con l'invio di personale docente di ruolo nella scuola italiana più come una spesa da tagliare che una risorsa da valorizzare;

gli stessi dati pubblicati dal Ministero degli affari esteri decisamente puntuali sull'analisi del sistema e sulla sua composizione non sembrano essere stati presi in considerazione dalla commissione;

tale documento si presta, pertanto, ad una lettura tutta strumentale del sistema dove sembra, senza essere dovutamente argomentato e severamente analizzato, che il ricorso al privato è garanzia di risparmio e qualità laddove invece risulta all'interrogante per lo meno discutibile e in ogni modo di effetto limitato;

le retribuzioni dei docenti italiani, sempre riferite a quell'anno, vanno nella primaria da una retribuzione iniziale di 1.908 euro mensili lordi ad un massimo, dopo 35 anni di servizio di 2.811 euro mensili lordi dipendenti. Mentre quella dei docenti della secondaria è di 2.055 euro mensili lordi per arrivare a fine carriera ossia dopo i 35 anni a 3.087 euro;

per i docenti italiani di ruolo in servizio all'estero il trattamento economico è il seguente: a) mantenimento della retribuzione tabellare percepita in territorio metropolitano con la decurtazione della indennità di contingenza pari a 520 euro mensili; b) assegno di sede (ISE) per 12 mensilità (ex decreto legislativo n. 62 del 1998) non pensionabile che varia da Paese a Paese e che negli stati considerati dal minimo della Francia di 3.220 euro ad un massimo della Svizzera di 4.300 euro;

quanto affermato è ancora più vero soprattutto nel segmento dei corsi di lingua e cultura di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, che gli articoli 636, 637 e 638 hanno pienamente recepito la legge n. 153 del 1971, dove peraltro l'iniziativa pubblica si condensa in modo particolare nell'area europea e precisamente in Svizzera, Germania, Francia, Belgio e Gran Bretagna;

la cancellazione, benché progressiva, del contingente statale comporterebbe un aggravio di spesa per l'amministrazione anche se sotto forma di contributi supplementari agli enti, dovendo quest'ultimi assumere personale in loco con la conseguente applicazione a tale personale dei contratti locali decisamente più onerosi, in queste realtà, a quello applicato al personale docente italiano di ruolo, salvo l'ipotesi di instaurazione di rapporti di lavoro irregolari e instabili con ulteriore precarizzazione del personale;

secondo il rapporto Eurydice «Teacher's and School Head's salariers and allowances 2009/2010»:

a) in Germania un docente della primaria percepisce un retribuzione mensile lorda, che va da minimo di 3.184 euro ad inizio carriera ad un massimo di 4.280 euro mentre un insegnante della secondaria ha una retribuzione iniziale di 3.512 euro per arrivare ad un massimo di 4.832 euro;

b) in Svizzera le retribuzioni dei docenti partono da 3.361 ad inizio carriera per arrivare a 5.338 euro;

c) in Gran Bretagna dopo sette anni di carriera un insegnante percepisce mensilmente 3.588 euro;

d) in Belgio un docente con 15 anni di carriera percepisce un compenso mensile di 3.379 euro mensili;

e) in Francia con un livello minimo di formazione arriva ad uno stipendio di 3.856 euro mensili;

in tutti i casi analizzati parliamo di salario tabellare mensile lordo dipendente al quale vanno aggiunti ulteriori indennità previste per legge o per contratto ivi compresa la valutazione e valorizzazione di ulteriori titoli professionali e culturali. Ovviamente se si dovesse assumere in loco il personale, il costo del lavoro complessivo azienda è ulteriormente maggiorato, per via degli oneri previdenziali e fiscali a carico del datore di lavoro;

l'applicazione del progetto non solo annullerebbe a regime la presenza dell'iniziativa pubblica con il personale della scuola italiana decisamente qualificato ma significherebbe una definitiva scomparsa per il segmento dei corsi di lingua e cultura di qualsivoglia legame giuridico, didattico e culturale con il nostro sistema nazionale di istruzione in aperto contrasto con gli stessi vincoli costituzionali;


come già avviene in diverse realtà i corsi di lingua e cultura di cui alla legge n. 153 del 1971 verrebbero affidati a personale talvolta privo dei necessari titoli idonei per l'insegnamento;

l'intervento privato, pur importante, non può che essere complementare e di complemento della funzione educativa pubblica;


l'intervento pubblico è garanzia non solo di qualità e di efficacia ma anche di pari opportunità per tutti gli attori dell'insegnamento;

il bagaglio di esperienze accumulate all'estero da parte del personale docente può essere messo al servizio della Repubblica per la necessaria crescita multiculturale delle nuove generazioni nel settore educativo;

in tutta l'attività svolta dalla commissione non è stato chiamato in causa il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e/o le stesse commissioni parlamentari che operano sulla scuola;

in data 23 maggio 2012 le organizzazioni sindacali confederali della scuola, a seguito degli esiti delle conclusioni della commissione non sono state chiamate causa pur avendone la titolarità, hanno chiesto un incontro di merito al Ministro tra l'altro previsto, nell'ambito della spending review dallo stesso accordo raggiunto tra le parti sociali con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione;

ad oggi tale richiesta è stata disattesa;

sul riordino del sistema scolastico italiano all'estero sono stati depositati in Parlamento alcuni DDL tra cui quello a firma dell'interrogante -:

se il Ministro degli affari esteri intenda convocare le organizzazioni sindacali della scuola per ascoltare le ragioni di contrarietà all'ipotesi ventilata di privatizzazione totale, benché graduale, dell'iniziativa pubblica attraverso il ritiro del contingente impegnato nei corsi di lingua e cultura e individuare congiuntamente soluzioni idonee a razionalizzare la spesa;

se il Ministro interrogato intenda proseguire con le linee suggerite dalla commissione;

se i Ministri interrogati intendano promuovere una fattiva collaborazione nell'intento di evitare la pericolosa deriva della privatizzazione e individuare congiuntamente eventuali soluzioni normative coinvolgendo in questo processo le parti sociali oltre che quelle istituzionali ovvero si intenda procedere unilateralmente senza tener conto delle contraddizioni giuridiche, oltre che politiche, che derivano da un secca applicazione dei tagli;

quali siano gli orientamenti dei Ministri interrogati in relazione ai rilievi rappresentati in premessa. (4-16490)