ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16461

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: NACCARATO ALESSANDRO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16461
presentata da
ALESSANDRO NACCARATO
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

NACCARATO e MIOTTO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

il 28 maggio 2012 i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros) di Torino, su indicazione della Direzione distrettuale antimafia di Milano, hanno eseguito le misure di custodia cautelare nei confronti di 29 persone tra cui Mattia Voltan, 35 anni, padovano; Antonio Melato, 55 anni, padovano domiciliato a Dubrovnik (Croazia); e dei figli Alessandro, 25 anni, e Andrea Melato, 21 anni; Lucio e Fabio Cattelan, torinesi rispettivamente di 63 e 45 anni; Silvio Nikolay lovtchev, 49 anni, domiciliato a Limena (Padova) residente in Bulgaria; e l'imprenditore bulgaro Nicolouv Evelin Banev di 48 anni;

gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale e allo spaccio di stupefacenti. L'operazione di cui sopra - nell'ambito della quale sono state sequestrate circa 10 tonnellate di cocaina - è l'epilogo di una lunga e complessa attività investigativa avviata dagli inquirenti nel 2005, dopo l'arresto ad Agrate Brianza (Monza) di Paolo Fenu, ispettore di polizia nella cui auto sono stati rinvenuti 1,6 chilogrammi di cocaina; e proseguita dopo il sequestro di un carico di 2 tonnellate di cocaina a bordo del vascello «Blaus VIII» (condotto da Voltan) avvenuto nel 2007 a largo dell'isola di Madeira (Portogallo);

a quanto risulta dalle indagini l'organizzazione criminale sopra descritta si incontrava a Padova, Limena, Codevigo, Ponte San Nicolò (Padova) e a Jesolo e Chioggia (Venezia) per pianificare il trasporto dello stupefacente in Veneto;

il successo dell'operazione, si deve essenzialmente all'impegno e alla professionalità del personale dei vari uffici di polizia, delle forze dell'ordine e della magistratura, che ha condotto le indagini in collaborazione con le polizie di Spagna, Olanda, Slovenia, Romania, Croazia, Finlandia e Georgia. Va altresì rilevato come solo l'attuale Ministro dell'interno abbia riconosciuto la crescente presenza di gruppi criminali di stampo mafioso nel Veneto, mentre il precedente Governo aveva sottovalutato lo sviluppo e la pericolosità del fenomeno, nonostante i ripetuti allarmi in tal senso segnalati nei rapporti semestrali della Direzione investigativa antimafia, e le evidenze risultanti dalle operazioni antimafia effettuate nella regione nell'ultimo biennio;

gli interroganti esprimono particolare preoccupazione per la composizione dell'organizzazione criminale disarticolata dagli inquirenti: la provenienza degli affiliati e l'ambito di azione sovranazionale configurano un'alleanza operativa in Veneto tra gruppi mafiosi italiani ed esteri, con ramificazioni in Sudamerica, Spagna e nei Paesi dell'Est Europa. In particolare, dalle indagini emerge una pericolosa sinergia tra la mafia bulgara e soggetti riconducibili alla 'ndrangheta. Si tratta di una saldatura inquietante che evidenzia il salto di qualità del crimine organizzato nella regione, che si conferma come base logistica della criminalità di stampo mafioso anche a causa della prossimità geografica del territorio con l'Est Europa e grazie alla presenza di una rilevante rete di installazioni portuali e piattaforme per la movimentazione delle merci;

all'operazione di cui sopra, a maggio 2012 si è affiancata l'indagine che ha portato alla disarticolazione di un'organizzazione criminale dedita al traffico di cocaina con ramificazioni in Veneto, i cui componenti, secondo gli inquirenti, avrebbero smerciato almeno 11,6 tonnellate di cocaina proveniente dalla Colombia facendola transitare attraverso le isole Canarie. Tra gli arrestati risulta Luigi Acampora, 51 anni, ex pizzaiolo residente a Longare (Vicenza) ritenuto responsabile dei corrieri della droga tra il Veneto e l'estero -:

se il Ministro sia al corrente dei fatti esposti in premessa;

quali misure concrete, nell'ambito delle proprie competenze, il Ministro intenda assumere per contrastare il crescente traffico di cocaina in Veneto attuato dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso di origine italiana e straniera, attraverso il potenziamento delle strutture investigative delle Forze dell'ordine e alla luce dei pericoli provocati dalla grave condizione di crisi economica delle imprese locali che facilità il radicamento dei gruppi mafiosi nel tessuto sociale della regione. (4-16461)