Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-16459
presentata da
MARCO BELTRANDI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645
BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
la mappa di pericolosità sismica preparata dall'Istituto di geofisica e vulcanologia nel 2003 è al centro delle polemiche di questi giorni post-terremoto. Alcune regioni hanno aggiornato la mappa delle zone sismiche dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 2006. I governi di Emilia Romagna e Abruzzo hanno invece scelto di non aggiornare lo strumento dell'INGV, e ne hanno pagato le conseguenze;
in Italia le regioni non sono obbligate a prendere in considerazione la mappa di pericolosità sismica elaborata dall'INGV. A ribadirlo è l'Istituto di geofisica e vulcanologia. Quello che emerge, dando un semplice sguardo ai documenti pubblicati sul sito della Protezione civile, è che probabilmente un recepimento delle indicazioni contenute nella cartina da parte delle regioni avrebbe quantomeno aiutato;
dopo l'aggiornamento obbligatorio del 2003, la maggior parte delle regioni ha scelto infatti di non rivedere lo strumento adeguandolo alle specificità dei propri territori. Tra queste ci sono l'Emilia Romagna e l'Abruzzo, interessate dai sismi più gravi degli ultimi anni -:
se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e quale sia la procedura e a chi spetti il compito di attribuire il grado di pericolosità ai vari territori nazionali, con riferimento alla pericolosità attinente alla probabilità di eventi sismici e alla loro gravità;
quali iniziative urgenti intenda assumere per evitare in futuro il ripetersi dei tanti lutti e danni causati dalla potenza della natura, ma anche dalla imperizia dei pubblici amministratori competenti, e se si intenda porre in essere un censimento generale degli stabili edificati sul territorio nazionale, qualunque sia la destinazione d'uso, al fine di prevenire ulteriori eventi tragici. (4-16459)