ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16457

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/06/2012
Stato iter:
15/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2012
PASSERA CORRADO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 20/09/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2012

CONCLUSO IL 15/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16457
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

REGUZZONI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

il lavoro rappresenta il fondamento della nostra Carta costituzionale (articolo 1);

il 30 giugno 2011, presso gli uffici della Commissione europea, alcune aziende bresciane produttrici di radiatori in alluminio hanno prodotto una denuncia antidumping ai sensi dell'articolo 5 del Council regulation (EC) 1225/2009;

a seguito di detta denuncia, la Commissione europea ha aperto un procedimento nel corso del quale sono state svolte indagini investigative che hanno provato in concreto un dumping operato da società cinesi che vendono in Europa a prezzi che creano effettivo pregiudizio;

la Commissione europea ha deciso di applicare un dazio antidumping provvisorio sulle importazioni di radiatori in alluminio prodotti nella Repubblica Popolare Cinese, con pubblicazione del relativo provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il regolamento (UE) n. 402/2012, in data 11 maggio 2012;

la motivazione del provvedimento consiste nel fatto che esiste un grave pregiudizio derivante dall'importazione in dumping dalla Cina dei prodotti in argomento ed ha ritenuto, con l'applicazione del dazio, di ristabilire sane condizioni commerciali sul mercato dell'Unione europea, permettendo un allineamento dei prezzi;

il provvedimento della Commissione, seppur provvisorio, è giudicato importante per il settore produttivo coinvolto, e porterà benefici all'economia complessiva del sistema Paese;

esistono molti altri settori produttivi - tra gli altri, il tessile e l'abbigliamento - che vedono una concorrenza sleale da parte di produttori e Paesi terzi, ed in particolare da parte di produttori cinesi e turchi;

il dazio provvisorio è stato prodotto grazie a una denuncia di aziende private, con costi sostenuti dalle stesse;

il recupero di competitività del nostro sistema Paese potrà avvenire se e solo se si ristabiliranno, a livello globale, regole di concorrenza leale e corretta, eliminando forme di dumping e discriminazione;

il lavoro, bene primario della nostra società, non può che essere quello che si svolge, in qualsiasi forma, nel nostro territorio e che - sempre nel nostro territorio - esplica i suoi effetti e ne reca i benefici -:

se e quali iniziative il Governo intenda adottare per verificare il corretto prosieguo della questione, eventualmente supportando le giuste rivendicazioni delle aziende produttrici di radiatori in alluminio;

se il Governo non ritenga doveroso che iniziative simili vengano adottate con il supporto del Governo o addirittura direttamente dallo Stato, il quale deve essere garante del principio fondante sancito dall'articolo 1 della Costituzione;

se e quali iniziative il Governo abbia adottato o intenda adottare ai fini di supportare tutti i settori produttivi danneggiati da comportamenti scorretti da parte di aziende e Paesi terzi. (4-16457)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 703
All'Interrogazione 4-16457 presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI

Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, indicata in oggetto, concernente il dazio antidumping su importazioni di radiatori da Paesi terzi, si rappresenta quanto segue.
Al riguardo si precisa che il Ministero dello sviluppo economico, per il tramite della competente direzione, ha intrapreso un lungo percorso di piena e soddisfacente collaborazione con le imprese nazionali produttrici di radiatori in alluminio e con l'associazione di riferimento Airal, fin dall'anno 2010, svolgendo un'attenta azione di indirizzo e di consulenza per la necessaria compilazione della denuncia antidumping.
Grazie proprio a questa piena collaborazione ed al coordinamento con l'industria nazionale, il Ministero dello sviluppo economico ha operato una forte opera di persuasione nei confronti degli altri Stati membri e della Commissione europea, ottenendo nel maggio 2012 l'imposizione da parte dell'Unione europea i dazi antidumping provvisori verso l'importazione di radiatori di alluminio provenienti dalla Cina (8 dazi tra il 12,6 ed il 61,4 per cento).
I competenti uffici tecnici hanno già svolto un'incontro con la stessa Airal e con lo studio legale Rossello, che sta curando gli interessi dei produttori nazionali in questo procedimento, al fine di valutare tutti gli aspetti tecnici e le possibili criticità in vista della fase definitiva, con l'obiettivo di confermare i dazi in via definitiva per i prossimi 5 anni.
Per quanto concerne la possibilità che sia direttamente lo Stato italiano ad avviare azioni antidumping finalizzate a difendere le imprese nazionali dalla concorrenza sleale dei Paesi terzi, occorre sottolineare che in virtù della tariffa doganale comune, né l'Italia, né nessun altro Stato membro dell'Unione europea può avviare autonomamente azioni antidumping, in quanto tale competenza è stata assegnata dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea in via esclusiva all'Unione europea.
Inoltre la disciplina comunitaria impone che un'azione antidumping possa essere avviata solo previa denuncia presentata dai produttori comunitari che rappresentino almeno un volume di produzione della merce in esame pari al 25 per cento del totale prodotto nell'Unione europea.
Tali disposizioni sono, peraltro, conformi alla normativa antidumping del world trade organization, pertanto un'azione avviata su richiesta delle Stato italiano sarebbe illegittima sia per la normativa dell'Unione europea, che per le regole internazionali del Commercio del wto.
Da parte italiana conferma il massimo sostegno in difesa dell'industria nazionale e si assicura il massimo impegno di questo Governo per sensibilizzare gli Stati membri e la Commissione europea affinché si possa ottenere una maggioranza favorevole all'imposizione di dazi antidumping, sempre nel pieno rispetto della normativa comunitaria e del OMC.

Il Ministro dello sviluppo economico: Corrado Passera.