ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16450

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELTRANDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 06/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

SOLLECITO IL 22/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16450
presentata da
MARCO BELTRANDI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

un cittadino italiano è stato chiamato in giudizio - stando a quanto si legge nel decreto di citazione - «in qualità di responsabile delle trasmissioni di "PN BOX", televisione via web, senza essere iscritto all'albo dei giornalisti e senza aver registrato la testata» avrebbe svolto «attività giornalistica non occasionale diffondendo gratuitamente notizie destinate a formare oggetto di comunicazione interpersonale specie riguardo ad avvenimenti di attualità politica e spettacolo relativi soprattutto alla provincia di Pordenone»;

i fatti, a nostro avviso, sono da soli sufficienti a raccontare l'assurdità di una delle più gravi aggressioni alla libertà di informazione ed alla libertà di impresa sul web consumatesi, nel nostro Paese, negli ultimi anni;

il PN Box è un progetto nato nel 2006 con l'obiettivo di dar vita ad un nuovo modo di fare televisione attraverso il web e, ad un tempo, promuovere la libertà di manifestazione del pensiero on line: l'idea è quella di porre chiunque abbia qualcosa da raccontare o un tema da approfondire nella condizione di farlo mettendo a sua disposizione una telecamera, un operatore o, più semplicemente, uno spazio per la pubblicazione di un video girato direttamente dall'utente e con mezzi propri. Una TV in perfetto stile 2.0 e dal basso;

nel maggio del 2010, il presidente del consiglio regionale dell'ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, prende carta e penna e denuncia alla procura della Repubblica di Pordenone il caso di un cittadino di Pordenone che, «a quanto risulta e salvo verifica, gestisce una televisione via web denominata "PN-BOX" senza essere iscritto all'albo dei giornalisti e senza aver registrato la testata...Tanto - prosegue la denuncia - ai fini dell'accertamento di un eventuale esercizio abusivo della professione di giornalista»;

la procura della Repubblica di Pordenone, ricevuta la denuncia, avvia un procedimento contro il cittadino, poi sfociato nella sua citazione a giudizio;

il senso della denuncia del consiglio regionale dell'ordine dei giornalisti è tanto semplice quanto dirompente per l'ecosistema web: l'attività di divulgazione e pubblicazione di contenuti on line sarebbe un'attività riservata ai soli giornalisti;

centinaia di migliaia di blogger italiani starebbero esercitando abusivamente la professione di giornalista e, quindi, rischiando una pena fino a sei mesi di galera e, con loro, analogo rischio starebbero correndo centinaia di piccole web TV;

ad avviso degli interroganti siamo di fronte ad un autentico attentato alla libertà di impresa costituzionalmente tutelata, alle dinamiche di produzione e circolazione dei contenuti on line nel rispetto dell'articolo 21 della Costituzione relativa alla fondamentale libertà, il più importante dei diritti di libertà: la libertà di manifestazione del pensiero;

l'informazione ed il sapere sono beni comuni - i più preziosi tra i beni comuni - e la loro produzione e circolazione libera e non soggetta ad alcuna regola, vincolo, laccio o lacciolo è presupposto indefettibile per l'esistenza di qualsiasi democrazia moderna;

la Repubblica, invece, conculca i diritti della Carta che la fonda e ostacola il principio che per esprimere sul web la propria idea o raccontare ciò che è accaduto davanti ai nostri occhi o, ancora, per condividere il nostro sapere dobbiamo possedere un tesserino;

se si affermasse tale principio, saremmo innanzi alla fine della libertà di informazione sul web e non solo, potenzialmente mettendo in pericolo la libertà di informazione e quella di impresa -:

se sia a conoscenza dei fatti narrati e, nell'eventualità positiva quali iniziative intendano assumere, eventualmente anche di carattere normativo, per evitare in futuro il rischio di veder ulteriormente conculcati fondamentali diritti costituzionali e diritti di libertà. (4-16450)