ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16447

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 06/06/2012
Stato iter:
13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2012
PASSERA CORRADO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2012

CONCLUSO IL 13/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16447
presentata da
PAOLO GRIMOLDI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

GRIMOLDI. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

sul territorio italiano sono presenti 96 aeroporti, come riportato dal sito ufficiale dell'Enac, molti dei quali di dimensioni esigue e con un traffico passeggeri irrisorio. Si pensi che solo 40 hanno registrato, nel 2007, un traffico superiore a 10.000 passeggeri e solo 25, nel 2009, hanno movimentato un traffico superiore ai 500 mila passeggeri;

nella regione Lazio, mentre l'aeroporto di Campino riceve, pur avendo forti limiti di crescita strutturali, più di 2 milioni di euro pubblici annui per il servizio di assistenza volo e i pompieri, è in previsione l'apertura di un nuovo scalo a Viterbo. Nella regione Toscana, oltre all'aeroporto di Firenze e di Pisa, sembra essere in progetto anche un aeroporto a Siena. Sull'asse Torino-Venezia ogni 50 chilometri c'è una pista di atterraggio;

la regione Lombardia sta cercando di differenziare i business in modo preciso, così da garantire la sopravvivenza dei vari scali: Malpensa dovrebbe diventare l'hub intercontinentale, Linate il city airport per i voli a breve raggio, Bergamo la capitale dei low cost e Brescia lo snodo per le merci;

il forte aumento del traffico previsto al 2030 (si dovrebbe passare dagli attuali 130 milioni di passeggeri a un traffico compreso fra 243 e 295 milioni con incrementi compresi tra l'87 e il 127 per cento) è un potenziale straordinario che metterebbe l'Italia in linea con i più importanti Paesi europei, ma rischia di essere perso se non si adegua rapidamente la capacità dei nostri scali aeroportuali più importanti. Da un'analisi fatta da un importante agenzia, sembra che Fiumicino possa raggiungere la saturazione già nel 2017;

una concentrazione del traffico aereo su un numero di scali limitati eviterebbe investimenti infrastrutturali di collegamento costosi e poco utili, puntando a mettere in rete e collegare fra loro le infrastrutture davvero fondamentali, come l'alta velocità ferroviaria e gli aeroporti intercontinentali;

nella direzione opposta si muove invece la scelta di questi giorni di Trenitalia di sospendere per tutta la stagione estiva e fino a dicembre 2012 il collegamento Frecciarossa da Milano Malpensa verso Roma e Napoli, dirottando le partenze sulla stazione centrale di Milano e arrecando quindi un grave danno allo scalo aeroportuale milanese -:

se il Ministro non ritenga opportuno intervenire nel settore aeroportuale con un piano programmatico che porti alla definizione di macro aree di interesse strategico in cui concentrare il traffico aereo, rispondendo così al duplice obiettivo di razionalizzare i contributi pubblici erogati a favore di scali sottoutilizzati e contribuendo al contempo allo sviluppo del territorio secondo una logica di differenziazione dell'offerta. (4-16447)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 13 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 734
All'Interrogazione 4-16447 presentata da
PAOLO GRIMOLDI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame si comunica che lo «Studio sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale quale componente strategica dell'organizzazione infrastrutturale del territorio» elaborato da One works, Kpmg e Nomisma ha esaminato la rete aeroportuale nazionale ed ha fornito idonei strumenti per individuare le esigenze programmatiche del sistema nazionale e definire concretamente gli indirizzi in materia di sviluppo aeroportuale.
Tale studio ha analizzato le realtà aeroportuali al fine di delineare la fotografia dell'attuale sistema, ovvero una mappatura sull'adeguatezza degli scali aeroportuali e connesse infrastrutture di accesso. Ciò con la finalità di acquisire una ricognizione propedeutica per la redazione del piano nazionale degli aeroporti.
Il citato studio ha potuto fornire elementi utili di valutazione in merito agli indirizzi da intraprendere per uno sviluppo strategico degli aeroporti e delle infrastrutture in funzione della loro accessibilità e integrazione con il territorio.
Le risultanze di tale studio sono confluite nella proposta di piano nazionale degli aeroporti elaborata dall'ente nazionale per l'aviazione civile in questi ultimi mesi.
In merito, si comunica che è in fase avanzata il processo per la definizione di detto piano nell'ambito del quale verranno raccolte ed evidenziate le opportunità che il Paese può mettere in campo per un efficace e coordinato sviluppo del trasporto aereo nazionale evidenziando le criticità esistenti, le necessità emergenti e le soluzioni applicabili per l'efficientamento dell'architettura della rete ed il ruolo dei singoli scali. Per ognuno dei temi esplorati, tra i quali il miglioramento dell'intermodalità tra la rete di trasporto aereo e gli altri modi di trasporto, il piano fornirà, a fronte del relativo scenario, la visione e le strategie da adottare.
Per i principali scali aeroportuali, il piano indicherà le strategie d'intervento per lo sviluppo della rete nazionale, le opere prioritarie ed i necessari interventi di potenziamento e miglioramento dei servizi, definendo le condizioni per indirizzare le risorse in modo efficace sul territorio.
Particolare attenzione sarà posta al tema dell'accessibilità agli aeroporti e alle connessioni intermodali, affinché i territori possano trarre i maggiori benefici dallo sviluppo degli scali.
Con detto piano, inoltre, si darà anche attuazione a quanto previsto dal Codice della navigazione in merito all'individuazione degli aeroporti d'interesse nazionale.
Nel corso dell'audizione, tenutasi nel mese di giugno presso la IX Commissione della Camera dei deputati, ho avuto modo di evidenziare che l'adozione del piano costituirà un passo importante per lo sviluppo necessario a garantire la fruibilità di infrastrutture adeguate alle previsioni di crescita del traffico passeggeri. Inoltre, ho sottolineato che nell'adozione del piano, si terrà conto, naturalmente, non solo della proposta in corso di revisione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti, ma anche degli indirizzi forniti dalla medesima Commissione trasporti nell'indagine sul sistema aeroportuale italiano approvata il 17 febbraio 2010.
In particolare, nell'ambito di tale indagine, è emersa, tra l'altro, la necessità di pervenire ad un piano che non solo disincentivi la parcellizzazione degli aeroporti e permetta di individuare quelli prioritari su cui concentrare le risorse, ma anche individui profili di specializzazione (ad esempio trasporto merci o aviazione generale, traffico con Paesi vicini eccetera) per gli aeroporti con bassa intensità di traffico, al fine di garantire agli stessi il raggiungimento di un equilibrio economico e gestionale, onde evitare che le difficoltà economiche in cui versano continuino a gravare sulla collettività.
Al riguardo, si evidenzia quanto previsto nella nota di aggiornamento al documento economico e finanziario 10o Allegato infrastrutture, in relazione al quale si è già concluso l'esame in sede parlamentare e si è in attesa della prescritta intesa della Conferenza unificata.
Detto allegato stabilisce, tra l'altro, criteri generali di indirizzo per le amministrazioni di competenza sulla base dei quali classificare gli aeroporti di interesse nazionale.
Ciò, naturalmente, sulla base del quadro normativo di riferimento, degli orientamenti comunitari e degli indirizzi parlamentari in materia di razionalizzazione, degli aeroporti, delle relative infrastrutture e dei pertinenti servizi.
L'iter di definizione del piano è previsto per la fine del corrente anno.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Corrado Passera.