ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16436

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARANI LUCIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/06/2012
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/06/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 25/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16436
presentata da
LUCIO BARANI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

BARANI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna è una tragedia nazionale, che ha colpito una economia importante per il nostro Paese, ed è fondamentale il supporto di tutte le istituzioni a qualsiasi livello;

la regione Toscana, come avviene sempre in questi casi si è attivata in modo solidale ed ha fatto arrivare ed allestire un campo mobile che ospita oltre 300 cittadini sfollati;

il Governo per far fronte alla grave situazione e reperire le risorse economiche per fronteggiare le conseguenze del terremoto, ha ritenuto di far ricorso ad un aumento dell'accisa sulla benzina, con la novità, positiva, di applicare tale aumento all'intera comunità nazionale, facendosi carico dei costi per i soccorsi, la messa in sicurezza dei territori colpiti e per i risarcimenti dei danni alle imprese e alle famiglie;

la soluzione adottata è stata diversa da quella assunta nel caso dell'alluvione, che ha interessato la Toscana ed in particolare ha colpito la Lunigiana e l'Isola d'Elba, nell'ottobre 2011, in cui il Governo decise di applicare l'aumento delle accise della benzina solo nel territorio regionale con un aumento di 5 centesimi al litro;

contro tale provvedimento la regione Toscana ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale, ritenendo che i costi dell'evento calamitoso dovessero gravare sulla fiscalità generale;

la Corte costituzionale, con sentenza n. 22 del 2012, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 2-quater, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, nella parte in cui introduce i commi 5-quater e 5-quinquies, primo periodo, all'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, «Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile»;

la Consulta, accertando la violazione dell'articolo 119, primo comma, della Costituzione, ha chiarito che imporre alle regioni di deliberare aumenti fiscali per poter accedere al Fondo nazionale della protezione civile, in presenza di un persistente accentramento statale del servizio, ne lede l'autonomia;

è stata altresì accertata la violazione del quarto comma dell'articolo 119 della Carta, sotto il profilo del legame necessario tra le entrate delle regioni e le funzioni delle stesse, poiché lo Stato, pur trattenendo per sé le funzioni in materia di protezione civile, ne accolla i costi alle regioni stesse. Peraltro, osservano i giudici, «l'obbligo di aumento pesa irragionevolmente sulla Regione nel cui territorio si è verificato l'evento calamitoso, con la conseguenza che le popolazioni colpite dal disastro subiscono una penalizzazione ulteriore» e, anche se scatta la sospensione dei versamenti, alla fine del periodo di crisi le obbligazioni rimangono comunque valide;

secondo la Corte, le norme censurate contraddicono inoltre la ratio del quinto comma dell'articolo 119 della Costituzione: «le stesse, anziché prevedere risorse aggiuntive per determinate Regioni "per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni", (...) al contrario, impongono alle stesse Regioni di destinare risorse aggiuntive per il funzionamento di organi e attività statali»;

numerose imprese (agricole, zootecniche e turistiche della regione Toscana) sono state già gravemente colpite da eventi alluvionali nel corso del 2011, in vigenza della norma dichiarata illegittima da parte della Corte costituzionale;

al fine di fronteggiare le emergenze verificatesi nell'alluvione che ha colpito la Toscana, in via d'urgenza, le amministrazioni locali hanno dovuto provvedere ad interventi straordinari, di tipo sia economico che organizzativo, il cui costo si è aggiunto a quello già sostenuto per le accise sulla benzina;

anche alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 22 del 2012, il peso finora posto irragionevolmente a carico delle regioni nel cui territorio si verifica l'evento calamitoso, e dunque sui cittadini e sulle imprese già penalizzati dall'evento stesso, dovrà essere riassunto a pieno dallo Stato centrale;

con l'ultimo aumento delle accise per il terremoto in Emilia Romagna i cittadini toscani si trovano in modo gravoso, anche in un contesto economico non facile, ad avere un aumento delle accise complessive di 7 centesimi per litro -:

se il Governo intenda includere le zone colpite dall'alluvione dello scorso ottobre in Lunigiana e nell'isola d'Elba, nel riparto delle risorse del fondo nazionale della protezione civile, al fine di ricostruire i territori e le numerose imprese danneggiate dalle piogge, in modo da evitare una sperequazione incomprensibile fra i cittadini di regioni diverse. (4-16436)