ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16305

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 639 del 28/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 28/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 28/05/2012
Stato iter:
15/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/10/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/10/2012

CONCLUSO IL 15/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16305
presentata da
MAURIZIO TURCO
lunedì 28 maggio 2012, seduta n.639

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro delta difesa.
- Per sapere - premesso che:

una nota di agenzia stampa del 4 maggio 2012 ha diffuso la notizia: «DIFESA: PDM, CRISI ECONOMICA IMPONE SOLUZIONI IMMEDIATE Roma, 4 maggio (Adnkronos) - "Il Ministro della difesa Di Paola, non perde una sola occasione per ricordare all'opinione pubblica le scelte dolorose che attendono i dipendenti militari e civili del suo dicastero e insiste nell'incentrare la spending review solo su di loro come ha fatto oggi durante il 151/esimo anniversario della costituzione dell'Esercito italiano. Sicuramente i numeri sono sovradimensionati e vanno ridotti ma la crisi economica è oggi, e quindi le azioni devono essere immediate e, per questo, il Ministro dovrebbe considerare che è sicuramente più facile e veloce tagliare 7,4 miliardi di spese per regalie, prebende e armamenti dal bilancio della Difesa, che mandare via 40.000 dipendenti". Lo affermano il deputato radicale Maurizio Turco e Luca Marco Comellini, segretario del Pdm, Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia. "Siamo convinti - si legge in una nota - che l'ammiraglio Di Paola abbia letto attentamente i suggerimenti che gli abbiamo rivolto nei giorni scorsi in merito alle spese inutili da tagliare e siamo anche convinti che l'altra soluzione percorribile sia quella di una concreta iniziativa politica per dare vita ad un esercito europeo. Tra gli immediati tagli possibili, suggeriti al Ministro Di Paola, vi sono quelli dell'indennità di ausiliaria, gli avanzamenti di grado all'ultimo giorno di servizio, i richiami in servizio e i trattamenti economici superiori percepiti al compimento dei 13-15 e 23-25 anni di servizio, le indennità antiesodo dei piloti e controllori di volo, il cui ammontare complessivo è di 472 milioni/anno". Il PDM sottolinea che "dalla sospensione triennale e dalla successiva riduzione del 50 per cento del programma di acquisizione del caccia multiruolo d'attacco JSF si otterrebbero 2,9 miliardi nel triennio 2012-2014 e 4,38 miliardi nel periodo 2015-2026 di risparmi effettivi, e infine l'unificazione delle forze di polizia compresa la Guardia di finanza frutterebbe una riduzione della spesa per la sicurezza di 4 miliardi all'anno". (Sin/Ct/Adnkronos) 04-AG-12 20:39» -:

se condivida la necessità di ridurre le spese nel senso indicato nel comunicato in premessa e quali immediate azioni intenda assumere in merito;

quali immediate azioni intenda intraprendere per avviare una concreta iniziativa politica per dare vita ad un esercito europeo.(4-16305)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 703
All'Interrogazione 4-16305 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - L'interrogazione in esame costituisce l'opportunità per ribadire alcune delle riflessioni e valutazioni che, fin dall'inizio del mio mandato, ho espresso, in molteplici circostanze e diverse sedi istituzionali, a sostegno dell'ineludibile necessità di avviare con urgenza il progetto di revisione dello strumento militare, contemplato dal disegno di legge delega, attualmente all'esame dei Senato della Repubblica.
Nel merito, rammento che, tale provvedimento è teso a realizzare una riforma ampia e incisiva che va in entrambe le direzioni invocate dall'interrogante.
La revisione dello strumento militare, elaborata dal Dicastero, infatti, non soltanto consente di corrispondere alla stringente esigenza del contenimento della spesa pubblica attraverso un utilizzo migliore delle risorse assegnate, ma costituisce anche un tassello fondamentale nella prospettiva dell'integrazione delle nostre Forze armate con quelle NATO e della costruzione di una dimensione europea di difesa comune.
Infatti, a fronte delle limitate risorse disponibili attualmente ed in prospettiva, solo attraverso una riforma dello strumento militare che lo renda coerente con l'evoluzione degli strumenti dei nostri partner, pienamente interoperabile ed integrabile con essi, sarà possibile avanzare concretamente verso una più forte identità europea di difesa e sicurezza ed un più solido rapporto transatlantico.
D'altro canto non potrebbe essere diversamente, se si considera che lo scenario di riferimento per pianificare il futuro dello strumento militare è quello condiviso nel contesto del sistema dell'Unione europea e dell'Alleanza atlantica delle quali l'Italia fa parte e che come ci ricorda il Presidente della Repubblica rappresenta il nostro riferimento fondamentale.
In proposito, ricordo che il disegno di legge delega - dopo aver ricevuto prima il pieno consenso nell'ambito del Consiglio supremo difesa e poi l'approvazione in sede di Consiglio dei ministri - mira ad una razionalizzazione dello strumento militare, che eliminando ridondanze ed inefficienze, consenta di correggere l'attuale sbilanciamento delle componenti strutturali di spesa e di conseguire uno strumento operativamente efficace e sostenibile a fronte delle risorse disponibili attualmente ed in prospettiva.
Il provvedimento si muove secondo due linee d'intervento ben chiare.
La prima è quella di ottenere una ragionevole stabilità programmatica per la funzione difesa nel decennio futuro su una base di risorse finanziarie, coerenti con quelle previste dalla legge di stabilità.
La seconda, invece, è quella di ridurre progressivamente la spesa del settore del personale (tendenzialmente verso il 50 per cento della spesa totale) e riorientare le risorse così ottenute nella misura del 25 per cento per ciascuno dei settori dell'esercizio e dell'investimento.
Questo significa, evidentemente, ridurre, con la dovuta cautela e con la necessaria attenzione, il personale, ma anche razionalizzare, accorpando ed eliminando ridondanze con scelte non indolori, nonché ridurre drasticamente il patrimonio infrastrutturale in uso alle Forze armate, realizzando opportunità di valorizzazione a favore dei saldi del bilancio dello Stato.
Il provvedimento, in sostanza, dovrà contemplare tutti i necessari interventi normativi, in un quadro unitario e razionale, coerente con le esigenze di risanamento delle finanze pubbliche e con le necessità di tutela degli interessi nazionali e con il quadro degli impegni internazionali.
È dunque in tale ambito che verranno analizzate tutte le possibili misure ed interventi ad ampio spettro, con un'ottica omnicomprensiva nella quale ogni elemento dovrà necessariamente essere considerato e valutato non singolarmente, ma come parte integrante di un «unicum» che deve rimanere armonico per non perdere in efficacia.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.