ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16286

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 639 del 28/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 28/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 28/05/2012
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
PASSERA CORRADO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16286
presentata da
GAETANO NASTRI
lunedì 28 maggio 2012, seduta n.639

NASTRI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per gli affari europei, al Ministro degli affari esteri, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto sostenuto dalla Coldiretti, l'Argentina avrebbe annunciato recentemente il blocco delle importazioni di prosciutto dall'Italia che nel 2011 ha esportato circa 264 tonnellate di salumi nel Paese sudamericano;

a giudizio della suddetta associazione agricola, gli effetti della crisi sul commercio internazionale, in cui si registrano misure protezionistiche del tutto ingiustificate come quelle intraprese dalle autorità argentine, rischiano di bloccare l'export del made in Italy alimentare che per la prima volta ha oltrepassato i 30 miliardi di euro, un importo superiore in maniera rilevante rispetto al settore automobilistico, dei rimorchi e semirimorchi il cui fatturato per l'esportazione è fermo a 25 miliardi di euro;

la chiusura alle importazioni di prosciutto italiano, che interessa anche la Spagna e il Brasile, a giudizio della Coldiretti, è stata chiesta dagli allevatori industriali argentini in cambio di un accordo, per autolimitarsi negli acquisti di materie prime suine all'estero;

la decisione secondo la Coldiretti risulta in evidente contrasto con le regole basilari dell'Organizzazione mondiale del commercio -:

se quanto sostenuto dalla Coldiretti ed esposto in premessa corrisponda al vero e, in caso affermativo, quali iniziative intendano intraprendere, nell'ambito delle rispettive competenze, al fine di garantire e tutelare le imprese italiane del settore dalle ingiustificate misure protezionistiche intraprese dall'Argentina;

se non ritengano conseguentemente necessario attivarsi immediatamente: presso l'Unione europea, affinché la stessa chieda in sede di Organizzazioni mondiali del commercio (WTO) chiarimenti in merito alle eventuali iniziative di ostruzionismo messe in atto dal Governo argentino che ostacolano l'ingresso dei prodotti alimentari provenienti dall'Italia e dall'Unione europea. (4-16286)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-16286 presentata da
GAETANO NASTRI

Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi forniti anche dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si rappresenta quanto segue.
In merito alla questione posta dall'interrogante riguardo il crescente ricorso da parte dell'Argentina a pratiche commerciali protezionistiche a danno delle importazioni e degli investimenti stranieri, si premette che tali misure restrittive e discriminatorie contrastano nettamente con la normativa dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), oltre a contrastare sia con gli impegni assunti dal Paese sudamericano in ambito G20 a favore di una continua apertura degli scambi, sia con lo spirito che dovrebbe animare il negoziato di libero scambio attualmente in corso tra Unione europea e Mercato comune del sud di cui l'Argentina è parte contraente.
Il Ministero dello sviluppo economico segue da tempo la questione con grande attenzione ed è intervenuto a più riprese nelle competenti sedi europee, in particolare presso il comitato politica commerciale del Consiglio, per richiamare l'attenzione della Commissione Unione europea e sollecitare una risoluzione del problema.
Il nostro Paese, insieme alla Spagna, è stato quello che ha fornito all'esecutivo comunitario il maggior numero di prove di tali pratiche protezionistiche, date le numerose e importanti aziende italiane coinvolte.
In tal modo l'Italia ha contribuito ad accelerare il processo di raccolta, da parte della Commissione, di evidenze sufficienti ad adire il sistema di risoluzione delle controversie dell'Organizzazione mondiale del commercio (in data 25 maggio 2012) ed avviare consultazioni formali con l'Argentina.
La richiesta della Commissione si fonda su tre principali misure restrittive assunte da Buenos Aires:

1) la cosiddetta Declaracion Jurada de importacion, ossia la richiesta di una «preautorizzazione» all'importazione;

2) il sistema di rilascio delle licenze non-automatiche di importazione;

3) la pratica di imporre agli importatori la prova dell'equivalente di beni importati con beni esportati.
Qualora, nel corso dei 60 giorni previsti per la fase obbligatoria delle consultazioni, non si dovesse trovare un accordo tra le Parti, l'Unione europea potrebbe richiedere l'istituzione di un panel per dirimere la controversia.
Già in precedenza, precisamente il 30 marzo 2012 l'Italia aveva sostenuto la presentazione da parte dell'Unione europea di una dichiarazione congiunta al Consiglio OMC sul commercio dei beni, in cui si auspicava la rimozione immediata delle misure, in quanto contrarie alla normativa OMC, e l'impegno ad astenersi da misure protezionistiche, più volte assunto da Buenos Aires in ambito G20.
Per quanto riguarda specificamente le restrizioni alle importazioni di prosciutto, che non figurerebbero nella lista notificata all'OMC, l'Italia chiederà espressamente alla Commissione di inserire il punto all'ordine del giorno delle discussioni nei competenti Comitati OMC.
Del resto, il Governo italiano ha offerto finora un contributo fattivo e il suo pieno sostegno alle iniziative avviate dalla Commissione a livello multilaterale per contrastare le ingiustificate misure protezioniste adottate dall'Argentina ed è disponibile a prendere in seria considerazione eventuali nuovi passi che la Commissione UE decida di intraprendere.
Ad ogni buon conto, si assicura che da parte di questo Ministero si continuerà a seguire con grande attenzione la questione affinché si possa giungere ad una rapida soluzione e consentire, quindi, a tutti i nostri prodotti di accedere liberamente al mercato argentino.

Il Ministro dello sviluppo economico: Corrado Passera.