ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16259

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 638 del 24/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 24/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 24/05/2012
Stato iter:
29/05/2012
Fasi iter:

RITIRATO IL 29/05/2012

CONCLUSO IL 29/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16259
presentata da
PIPPO GIANNI
giovedì 24 maggio 2012, seduta n.638

GIANNI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per la coesione territoriale, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

martedì 22 maggio 2012 il Governo ha approvato quattro decreti finalizzati a «scongelare» i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese;

il Governo ha annunciato lo sblocco di 20-30 miliardi di euro già nel corso del 2012 grazie anche ad un protocollo d'intesa con l'ABI;

in Sicilia le imprese siciliane, in gran parte piccole e medie, vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione per circa cinque miliardi di euro;

è con assoluto stupore che l'interrogante nel leggere la bozza dei citati decreti ha verificato che «sono escluse dall'obbligo di certificazione le Regioni sottoposte ai piani di rientro»;

le regioni interessate dai piani di rientro per il deficit sanitario sono: Sicilia, Lazio, Calabria, Molise e Abruzzo, questo significa estromettere la Sicilia, e le altre regioni interessate, dai benefici del decreto sblocca-crediti;

questo significa che una impresa, non obbligatoriamente siciliana, che vanta un credito nei confronti della regione Sicilia o di altri enti da essa controllati, non potrà accedere all'iter velocizzato per il recupero delle somme;

l'esclusione della regione Sicilia e delle altre regioni interessate è da ritenersi secondo l'interrogante irragionevole e incostituzionale e determina un inammissibile disparità di trattamento;

ancora una volta le imprese delle regioni interessate dal piano di rientro per il deficit sanitario, in particolare siciliane, sono di fatto retrocesse, sono per il Governo imprese di serie B, pagano lo scotto di essere ubicate in Sicilia e con i loro servizi hanno garantito la operatività della regione e degli enti ad essa collegati;

questo avviene proprio nei confronti e nei territori dove la crisi economica colpisce in maniera violenta le imprese e i lavoratori dipendenti delle imprese che vantano crediti con la pubblica amministrazione;

appare inammissibile accettare supinamente tale discriminazione che impedisce ad imprese, comunque creditrici, di poter recuperare risorse che sono fondamentali per il mantenimento delle stesse imprese;

se tale impostazione non fosse modificata, secondo l'interrogante, si affermerebbe la volontà di far rimanere il Sud e la Sicilia in particolare in condizioni di assoluta subalternità ed emarginazione economica rispetto alle imprese del nord del Paese -:

se non intenda procedere ad immediata e improcrastinabile modifica della bozza di decreto sblocca-crediti al fine di consentire anche alle imprese che hanno crediti nei confronti della regione Sicilia e della altre regioni escluse in quanto interessate dal piano di rientro, di poter accedere ai benefìci previsti dal decreto in questione.(4-16259)