ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16204

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 636 del 22/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: SCILIPOTI DOMENICO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 22/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22/05/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/11/2012
Stato iter:
22/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/11/2012
FERRARA GIOVANNI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 22/11/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/11/2012

CONCLUSO IL 22/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16204
presentata da
DOMENICO SCILIPOTI
martedì 22 maggio 2012, seduta n.636

SCILIPOTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

la notte del 20 maggio 2012, ore 04,05, una fortissima scossa di terremoto di magnitudo 6.1 della scala Richter colpiva il comune di Novi di Modena e tutta la provincia;

il centro storico riportava danni ingenti e veniva dichiarato inagibile, con gravi ripercussioni sui residenti;

al contrario, nei comuni limitrofi come Carpi, Concordia sulla Secchia e Mirandola i sindaci attivavano prontamente protezione civile e vigili del fuoco, predisponendo altresì centri di raccolta a supporto della popolazione terremotata;

nonostante le richieste di numerosi residenti e le sollecitazioni telefoniche, in data 20 maggio 2012 (come da tabulato telefonico), inoltrate ai vigili del fuoco, al sindaco Luisa Turci e all'arma dei carabinieri (stazione di Novi di Modena), in corso Marconi, a quanto consta all'interrogante, non veniva effettuato alcun sopralluogo ed i residenti venivano di fatto lasciati in balia di se stessi;

taluni residenti di corso Marconi presentano edifici di proprietà completamente inagibili, con coperture rase al suolo e muri portanti crollati;

nonostante la grave situazione, peggiorata in seguito alle ininterrotte precipitazioni piovose, a Novi di Modena non è stato allestito alcun centro di raccolta e nemmeno un punto di prima assistenza, nonostante la densità di popolazione sia pari a 11.476 abitanti;

è inammissibile che non si sia tenuto conto delle condizioni in cui versano molti residenti e soprattutto del precario stato di edifici su cui è assolutamente necessario intervenire immediatamente per limitare i danni alle strutture -:

di quali elementi disponga il Governo in relazione a quanto esposto in premessa e se non si intenda sanzionare il comportamento omissivo di tutte quelle Forze dell'ordine che non sono intervenute a supporto dei terremotati, nonché attivare le debite verifiche ispettive per il tramite del comando provinciale vigili del fuoco, della Protezione civile e della prefettura di Modena. (4-16204)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 22 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 722
All'Interrogazione 4-16204 presentata da
DOMENICO SCILIPOTI

Risposta. - L'interrogante afferma che nel comune di Novi di Modena, interessato durante la notte del 20 maggio 2012 dalla scossa di terremoto che ha colpito la provincia di Modena, numerose richieste di sopralluogo inoltrate alle varie autorità non sono state evase.
Al riguardo si informa che dopo il sisma, verificatosi alle 4,05 del mattino, il sindaco di Novi di Modena ha immediatamente contattato il comandante della stazione carabinieri del comune allo scopo di predisporre i primi soccorsi alla popolazione. In prefettura si è subito riunito il centro coordinamento soccorsi per una prima ricognizione della situazione e si è concordato, per Novi, l'impiego dei carabinieri nei servizi di pattugliamento delle zone periferiche, delle frazioni e delle case coloniche isolate, lasciando la competenza del pattugliamento del centro cittadino al personale della polizia municipale.
Nelle ore successive, dopo avere effettuato una accurata perlustrazione del territorio di competenza - a ridottissima andatura e con le luci lampeggianti accese per facilitare le eventuali richieste di aiuto - i carabinieri hanno eseguito alcuni passaggi per le strade del centro abitato (compreso Corso Marconi). Ulteriori sopralluoghi hanno riguardato le chiese di Novi e delle frazioni di Rovereto sulla Secchia e Sant'Antonio in Mercadello (dove, d'intesa coi rispettivi parroci, sono state approntate le prime misure di sicurezza), mentre non sono state riscontrate segnalazioni di gravi danneggiamenti alle strutture delle aziende situate nelle zone industriali. Il pomeriggio successivo, nel corso di una nuova riunione, le autorità locali non hanno rilevato ulteriori situazioni di pericolo oltre a quelle già accertate.
Nella circostanza, è opportuno ricordare che durante tutta la giornata del 20 maggio, nonostante le gravi difficoltà, la stazione dei carabinieri di Novi di Modena è riuscita a garantire la normale apertura degli uffici al pubblico e l'esecuzione dei servizi esterni di competenza.
In seguito alla nuova scossa del 29 maggio, inoltre, nonostante la sede dell'Arma locale fosse stata dichiarata inagibile a causa dei gravissimi danni subiti, è stata comunque approntata una tenda militare per garantire la regolare esecuzione del servizio, anche mediante l'utilizzo di una stazione mobile.
Anche per quanto concerne il contributo dei vigili del fuoco, va senz'altro evidenziata l'estrema efficacia dei soccorsi da loro forniti. Fin dall'immediatezza dell'evento, infatti, si è creata una rete di raccordo tra la Prefettura e le strutture regionali e nazionali del dipartimento dei vigili del fuoco e sono state impegnate tutte le forze a disposizione per fronteggiare le varie fasi dell'emergenza. I sopralluoghi di agibilità nelle zone colpite dal tragico evento sono tuttora in corso, necessitando naturalmente di tempi tecnici adeguati.
In merito, invece, al mancato allestimento di un punto di prima assistenza per le popolazioni colpite dal sisma, si comunica che nell'ambito del territorio comunale sono presenti due strutture di accoglienza gestite dai volontari, per un numero complessivo, ad oggi, di circa 450 assistiti.
Il terremoto in Emilia Romagna ha rappresentato una vera e propria catastrofe nazionale. Non è difficile comprendere la paura, le preoccupazioni, il disagio e il disorientamento provati in quei giorni dalla popolazione del luogo, con le scosse sismiche che si ripetevano in continuazione, le migliaia di telefonate alla sala operativa dei vigili del fuoco e l'impossibilità di soddisfarle tutte e subito. Certo, i vigili del fuoco conoscono bene lo stato d'animo di chi ha bisogno di aiuto, ma la loro opera al servizio della comunità, per quanto tempestiva, deve comportare inevitabilmente dei tempi tecnici di attesa per far fronte alle situazioni emergenziali.
Più in generale, questa amministrazione ritiene opportuno sottolineare come tutte le strutture pubbliche interessate - e, in particolare, le forze di polizia e vigili del fuoco - si siano attivate fin dal primo momento del verificarsi dei fatti, fornendo un contributo straordinario sia in termini di immediatezza che di efficacia, in linea anche con i principi di vicinanza e solidarietà alla cittadinanza.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Giovanni Ferrara.