ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16203

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 636 del 22/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI GIUSEPPE ANITA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 22/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 17/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16203
presentata da
ANITA DI GIUSEPPE
martedì 22 maggio 2012, seduta n.636

DI GIUSEPPE. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

a seguito del forte terremoto del 20 maggio che ha sconvolto l'Emilia Romagna, oltre ai notevoli danni al patrimonio culturale, architettonico e civile quali chiese, castelli, rocche, monumenti importanti, case ed edifici civili in genere, sono centinaia gli imprenditori agricoli che hanno subito danni alle abitazioni e ai fabbricati rurali, molti dei quali crollati o danneggiati a causa del terremoto;

i danni subiti sono ingenti e difficilmente quantificabili in quanto comprensivi anche dei mezzi meccanici, degli attrezzi nonché dei prodotti inerenti all'attività agricola; capannoni, ricoveri, attrezzature, serre, stalle, impianti fotovoltaici distrutti, con gravissime perdite per il patrimonio e l'attività aziendale, ad esempio c'è chi ha perso trattori, attrezzi ed animali sotto le macerie; la situazione risulta particolarmente pesante nei comuni di Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Camposanto, Cavezzo e anche a Carpi territori verso il modenese, epicentro del sisma, mentre nel territorio di Bologna è Crevalcore il comune più colpito, ed anche a Sant'Agostino di Ferrara sono stati registrati danni rilevanti;

in molti casi è difficile riuscire a fare una stima dei danni, in quanto i proprietari non sono potuti entrare negli edifici perché inagibili o pericolanti e quindi bisognerà attendere ancora i prossimi giorni per fare eseguire le verifiche tecniche sugli stabili; per effettuare un censimento dei danni nelle aree colpite dal sisma, i dottori agronomi e dottori forestali emiliani si sono già messi a disposizione di istituzioni locali e della protezione civile;

ad essere colpita è una parte vitale del sistema agroalimentare italiano, pesanti danneggiamenti sono stati riscontrati anche ai magazzini e ai depositi di stoccaggio di parmigiano reggiano e grana padano. Secondo una prima stima i danni totali ammontano a decine di milioni di euro, di cui solo 150 milioni di euro in conseguenza della distruzione di oltre 300 mila forme di parmigiano reggiano e di grana padano cadute a terra per il crollo delle «scalere», le grandi scaffalature di stagionatura che sono collassate sotto le scosse. In particolare si registrano ingenti danni nei magazzini delle aziende della provincia di Modena, di Bologna e di Mantova, ad essere colpite sono soprattutto le forme fresche, danno aggravato anche dalla difficile individuazione di nuove strutture per la stagionatura delle forme rimaste integre;

notizie ancora frammentarie riguardano i diversi stabilimenti di produzione vinicola danneggiati nella zona del lambrusco; risultano andati persi grandi quantità di aceto balsamico che è fuoriuscito dalle botti; e si riscontrano danni anche alle serre, alle quali sono scoppiati i vetri, danneggiando le piante presenti. Gravi danni registrati anche alle strutture degli allevamenti di maiali e mucche, e negli allevamenti di mucche da latte che a causa dalle continue scosse rischiano di subire effetti negativi sulla produzione di latte -:

se il Governo, non ritenga necessario assumere iniziative normative per istituire una moratoria fiscale, congelando le imposte gravanti sugli immobili colpiti dal terremoto, ad iniziare dall'IMU, e sospendendo i pagamenti previdenziali e fiscali, così come è già stato precedentemente disposto in occasione del sisma che ha colpito l'Abruzzo tre anni fa;

se il Governo non ritenga utile sottoporre la vicenda all'attenzione delle istituzioni europee, per attivare percorsi di risarcimento, paralleli a quelli che saranno decisi in ambito nazionale, affinché le imprese che hanno visto andare perduto il loro patrimonio di beni strumentali possano ripartire. (4-16203)