FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
la fondazione Maugeri nasce a Pavia nel 1965, per iniziativa di Salvatore Maugeri, uno dei padri della medicina del lavoro, allo scopo di sostenere le attività dell'università della città, come clinica del lavoro convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, per aiutare i pazienti a recuperare le capacità funzionali dopo incidenti, malattie o interventi chirurgici;
nel 1969 viene riconosciuta Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, entrando nel giro degli ospedali «di serie A»;
nel 1995 avviene la trasformazione in «Fondazione Salvatore Maugeri, Clinica del lavoro e della riabilitazione»;
negli anni la fondazione ha allargato le sue collaborazioni, oltre che in Lombardia, anche in Piemonte, Liguria, Veneto, Campania, Puglia e Sicilia. Ad oggi sono venti i centri e cinquanta i laboratori in Italia che lavorano con l'istituto pavese, con un totale di 770 medici, 2.351 letti in tutta Italia, di cui 1.300 in Lombardia, garantendo 30.000 prestazioni l'anno;
l'indagine della magistratura tuttora in corso ha messo in luce, secondo quanto riferito dalla stampa, elementi che prefigurano una serie di reati che vanno dalla corruzione all'associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, e altro. Inoltre sono stati eseguiti una serie di arresti tra cui quello dell'ex assessore regionale della Lombardia, Antonio Simone, e di Pierangelo Daccò, per presunte distrazioni dalle casse del S. Raffaele e della fondazione Maugeri, nonché del manager della Fondazione in questione Costantino Passerino (si veda, ad esempio, News24.it del 14 aprile 2012) -:
quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare per avere maggiori elementi di chiarezza su quanto è accaduto, senza che questo rappresenti un ostacolo alle indagini che la magistratura sta svolgendo in autonomia, al fine di garantire ai tanti malati la continuità delle cure, di dare al personale sanitario la garanzia di poter svolgere la propria attività professionale in piena sicurezza e, infine, di salvaguardare le attività scientifiche e di ricerca della fondazione stessa. (4-16134)