ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16125

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 634 del 17/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI GIUSEPPE ANITA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 17/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 17/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 17/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16125
presentata da
ANITA DI GIUSEPPE
giovedì 17 maggio 2012, seduta n.634

DI GIUSEPPE. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

il 18 aprile 2012 il gruppo Poste italiane spa ha reso pubblico il bilancio 2011, l'utile netto consolidato si attesta a 846 milioni di euro, con un risultato operativo di 1.641 milioni di euro (1.870 milioni di euro nel 2010) mentre i ricavi totali sono 27,7 miliardi di euro;

i ricavi da mercato conseguiti nell'anno ammontano a 9.729 milioni di euro (con un aumento di 84 milioni di euro rispetto al 2010), i servizi finanziari presentano una positiva performance crescendo dell'1,2 per cento (+57 milioni di euro) grazie ai buoni risultati dei ricavi da conti correnti (2.8 miliardi di euro, +8,6 per cento sul 2010). Le carte prepagate Postepay raggiungono il numero di 8.2 milioni, continuando a rendere Poste italiane leader di mercato per tali tipologie di prodotti;

i servizi assicurativi hanno contribuito significativamente alla formazione dei ricavi: Poste Vita, la Compagnia assicurativa del gruppo, pur in presenza di un mercato assicurativo in forte contrazione e che ha risentito delle conseguenze della crisi economica e finanziaria in atto, ha conseguito un importante risultato, con 9,514 milioni di euro di premi emessi (9,501 milioni di euro nel 2010), che le ha permesso di guadagnare ulteriori quote di mercato, pari al 12,8 per cento rispetto al 10,8 per cento registrato nel 2010;

in una nota ufficiale, Poste italiane ha giudicato «estremamente positivi» i risultati del 2011, spiegando che questi numeri collocano la compagnia «di gran lunga al primo posto al mondo per redditività nel confronto con i principali operatori internazionali»;

il 17 aprile 2012, ovvero il giorno precedente alla presentazione del bilancio 2011, il Gruppo Poste italiane spa ha presentato il piano di ristrutturazione aziendale, nel quale comunica la decisione di razionalizzare l'azienda, all'insegna del calo di flussi di traffico, e quindi tutte le zone di recapito, urbane o non urbane, avranno la stessa grandezza. Questa scelta industriale che forse renderà più uniforme la distribuzione dei portalettere, ma secondo i sindacati porterà anche al licenziamento nel 2012 di 1.765 persone in 5 regioni: Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Basilicata, che andranno ad aggiungersi agli oltre 800 posti di lavoro soppressi in questi anni in Molise. Appare chiaro allo scrivente come la situazione sia inaccettabile da un punto di vista sia etico che morale, l'azienda faccia ricavi e utili sulle spalle dei lavoratori. Dal 2013 in poi, la razionalizzazione delle zone di recapito, dovrebbe investire tutta l'Italia e portare a circa 12.000 licenziamenti;

secondo quanto si apprende, la logica aziendale sarebbe quella di accorpare gli uffici di recapito e istituire la consegna della corrispondenza in alcuni giorni della settimana nei paesi che non hanno più di 200 abitanti per chilometro quadrato, con il conseguente isolamento della popolazione e degli uffici pubblici al resto del mondo; tra l'altro questa valanga di provvedimenti, in termini di riorganizzazioni dei servizi postali, che Poste italiane farà a breve, ricadrà ancora una volta sul Molise come una mannaia;

questi tagli pregiudicheranno la qualità dei servizi postali producendo, oltre ai disagi, evidenti sprechi, ad esempio: non si comprende infatti a cosa serva la flotta aerea se il corriere prioritario non mantiene gli standard di qualità (J+1), cioè assicurare il recapito della corrispondenza in 24 ore, se la corrispondenza rimane sotto i tavoli di lavoro dei portalettere per settimane costringendo gli utenti a provvedere personalmente a ritirarla presso le strutture di recapito o l'utilità dei centri di meccanizzazione postale distribuiti su tutto il territorio nazionale e soprattutto quello di Pescara se ormai, a seguito del decantato calo di flussi di traffico, lavorano al 20-30 per cento del loro potenziale; nonché quali siano le RAM (recapito area manageriali), se fino ad oggi hanno creato solo spese di strutture, per ospitarvi il personale, senza alcun ritorno in termini di efficienza, di economicità, di riorganizzazione e di qualità del servizio di recapito;

il Molise è l'unica regione in tutta Italia ad avere l'organizzazione direzionale spezzettata in tre direzioni diverse, situate a loro volta in tre regioni diverse, ovvero, ALT CENTRO (area logistica territoriale centro) con sede in Roma; RUR (responsabile umane risorse) con sede in Bari; RAM4 (recapito area manageriale 4) con sede a Pescara. Quando sarebbe più logico e meno dispendioso, che le stesse dipendessero da una sola struttura regionale che comprenda le tre direzioni;

il Molise è stata l'unica regione d'Italia a non aver avuto la trasformazione dell'ex CPO (centro postale operativo) in CP (centro prioritario), così come è avvenuto in tutte le altre regioni; a Campobasso, stranamente, l'ex centro postale operativo è stato trasformato in CDM (centro distribuzione master) ovvero una struttura di minore importanza;

in Molise, non è stata mai attivata una qualsiasi direzione di servizi innovativi così come è stato per molti capoluoghi di regione e di provincia (ad esempio a Benevento è stato attivato il servizio «SEGUIMI» nazionale), il Molise, in questi ultimi 20 anni, ha perso quasi tutti gli uffici direzionali regionali;

tali riorganizzazioni contrastano anche con le esigenze del Molise che ha bisogno, al contrario, di organizzare ed indirizzare le proprie risorse umane ed economiche verso le necessità specifiche della realtà locale, che non possono essere valutate da altre entità regionali (Puglia, Lazio ed Abruzzo);

Campobasso, pur essendo capoluogo di regione, è stato depennato dall'elenco dei centri prioritari al contrario di altre piccole regioni come, ad esempio, la Basilicata, la ricaduta negativa è evidente, saranno cancellati altri servizi ed altre risorse umane e la lavorazione del prodotto postale (prioritario, j+1 e raccomandate veloci) sarà demandato anch'esso al CMP di Pescara, con i conseguenti disservizi che inevitabilmente ne scaturiranno;

è imprescindibile mettere in evidenza l'eccezione che avviene nell'organizzazione delle poste del Molise, unica regione in Italia con due riferimenti direzionali diversi e lontani tra loro centinaia di chilometri: Bari (Sud 1) per il riferimento delle risorse umane e Roma (ALT Centro) per l'organizzazione del servizio postale. Tale circostanza crea una sovrapposizione ed una confusione gestionale, in quanto, appare chiaro che colui che gestisce le risorse umane (Bari) non può organizzare il lavoro di quelle risorse (Roma) e viceversa colui che organizza il lavoro non può gestire quelle risorse;

in un'ottica federalistica, quale indubbiamente si tende a realizzare, tali soppressioni vengono a trovarsi in palese contrasto con i principi-guida della nuova concezione dell'autonomia regionale, essendo state trasferite fuori del territorio regionale tutte le scelte di programmazione e di organizzazione dei servizi essenziali; basti pensare alla Ram 4 che gestisce i servizi di recapito, quasi tutti molisani, è stata tolta al Molise e ceduta a Pescara;

il nostro Paese sta attraversando un periodo di grave disagio sociale, e in conseguenza a quanto esposto, i sindacati di categoria, hanno annunciato manifestazioni per protestare contro il nuovo piano aziendale di Poste italiane -:

se e come, i Ministri interrogati, intendano intervenire al fine di non permettere più il continuo sperpero di denaro pubblico, ed al fine di indirizzare quelle risorse verso lavori più produttivi e se il Ministro nei limiti di sua competenza non ritenga utile sciogliere il binomio gestionale Roma-Bari, eliminando anche l'inutile dipendenza dalla sede di Pescara, per restituire la dignità sottratta ai lavoratori, ai cittadini ed alle poste molisane.
(4-16125)