ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16123

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 634 del 17/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 17/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 17/05/2012
Stato iter:
09/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2012
DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/07/2012

CONCLUSO IL 09/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16123
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
giovedì 17 maggio 2012, seduta n.634

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione.
- Per sapere - premesso che:

la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (Convention on the Rigths of the Child), approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ha sancito che «a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti è garantito lo stesso diritto: avere pari opportunità di educazione, di istruzione, di gioco e di cura, superando le disuguaglianze di origine economica, etnica, culturale e di ogni altro tipo»;

ancora oggi in molti Paesi del mondo, nonostante siano trascorsi oltre 20 anni dall'approvazione della Convenzione, vi sono fanciulli che vivono in condizioni di particolare difficoltà a cui la comunità internazionale è tenuta a dare particolare attenzione: bambini che muoiono di fame, bambini utilizzati dai «signori della guerra» in diverse parti del mondo, bambini sfruttati per fini sessuali, bambini costretti a lavorare nelle condizioni più ignobili, bambini a cui viene negata la possibilità di una vita normale -:

se il Governo non ritenga necessario e doveroso attivarsi nelle opportune sedi internazionali affinché la Convenzione dei diritti del fanciullo del 1989 di New York venga recepita da tutti i Paesi, anche da quelli più poveri;

inoltre, se non si ritenga di dover adottare ogni iniziativa per sensibilizzare i Paesi più ricchi affinché sia cancellato il debito dei Paesi poveri, al fine di consentire un innalzamento dei livelli di vita di molte popolazioni e ridurre in maniera significativa il forte divario oggi esistente tra il nord e il sud del mondo, proteggendo in tal modo la vita di tutti e, in particolare, dei più fragili ovvero dei bambini. (4-16123)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 9 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 662
All'Interrogazione 4-16123 presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI

Risposta. - In merito a quanto richiesto dall'interrogante, si forniscono i seguenti elementi di informazione.
Sul piano degli obblighi pattizi, l'Italia è firmataria della convenzione di New York del 1989 sui diritti del fanciullo e di tutti e tre i suoi protocolli facoltativi (i primi due già ratificati, mentre il terzo è stato aperto alla firma lo scorso febbraio). La convenzione è costruita armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche ed enuncia i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e le bambine del mondo. Essa prevede anche un meccanismo di controllo e monitoraggio (Crc-comitato per i diritti dei fanciulli) e riceve dagli Stati parte rapporti periodici sull'attuazione della convenzione. Questa è rapidamente divenuta il trattato in materia di diritti umani con il maggior numero di ratifiche: ad oggi sono ben 193 gli Stati parti della convenzione.
Quanto alla promozione dei principi e alla messa in atto dei suoi contenuti, l'Italia è attiva su diversi fronti. Tra le numerose iniziative rileva la risoluzione, presentata ogni anno all'assemblea generale dall'Unione europea insieme ai paesi del gruppo regionale latino-americano, (cosiddetta risoluzione «omnibus» sui diritti del fanciullo). La risoluzione è un atto politicamente importante, perché contiene raccomandazioni di ampio respiro, affinché i minori possano godere di tutti i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, senza alcuna discriminazione. Il testo si sofferma ogni anno su un aspetto diverso della tutela dei diritti dei minori. La risoluzione che sarà presentata dai paesi dell'Unione europea e latino-americani alla prossima sessione dell'assemblea generale si focalizza in particolare sull'attuazione dei diritti del fanciullo nella prima infanzia.
La tutela dei bambini coinvolti nei conflitti armati rappresenta un'altra importante direttrice dell'azione che l'Italia svolge a favore dei minori a livello internazionale. Si tratta di uno dei fenomeni più preoccupanti del nostro tempo: in base alle statistiche condotte dall'Unicef, più di 300.000 bambini e adolescenti partecipano come combattenti ai conflitti nel mondo.
In ambito Nazioni Unite, esiste fin dal 1996 un «rappresentante speciale del segretario generale per i bambini nei conflitti armati», mentre nel 2005 è stato istituito un gruppo di lavoro ad hoc del consiglio di sicurezza, al quale l'Italia ha attivamente partecipato durante il suo ultimo biennio di presenza nel consiglio (2007-2008).
Fra le iniziative più recenti, si ricorda la riunione a livello ministeriale sui seguiti degli «impegni di Parigi» (ai quali hanno aderito 95 Paesi), tenutasi nel settembre del 2010, a margine dei lavori dell'assemblea generale. Durante l'evento sono stati discussi i progressi realizzati nel settore, come, ad esempio, la liberazione di ventimila bambini e di cinquemila bambine dalle forze armate e il loro successivo reinserimento nelle società di appartenenza.
In ambito Unione europea fin dal 2003, proprio su iniziativa della Presidenza italiana pro tempore, in collaborazione con l'Unicef e le più importanti Ong del settore, l'Unione europea si è dotata di «linee guida in materia di bambini e conflitti armati», aggiornate nel 2008. Grazie ad esse, l'Unione europea dispone oggi di un testo di riferimento che definisce una strategia generale di contrasto a tale fenomeno nei diversi paesi interessati.
Ulteriore punto-cardine dell'attività dell'Italia a favore della protezione internazionale dell'infanzia e dell'adolescenza è la campagna contro le mutilazioni genitali femminili.
Si ricorda il ruolo propulsivo svolto dall'Italia con riferimento alle Risoluzioni adottate dalla CSW (commissione ONU sulla condizione delle donne) nel 2010, 2011, 2012, con le quali si è riconosciuto che le mutilazioni genitali femminili costituiscono una violazione dei diritti delle donne e delle bambine e una seria minaccia per la loro salute. Da ultimo, la III commissione dell'assemblea generale dell'ONU ha adottato, lo scorso novembre, una risoluzione sui diritti delle bambine e delle adolescenti («Girlchild Resolution»), contenente una sezione dedicata specificamente al contrasto della pratica delle MGF.
Per quanto concerne la questione della cancellazione del debito, si rammenta che l'Italia è stata tra i promotori dell'Iniziativa HIPC (Heavily Indebted Poor Countries).
Tale iniziativa fu adottata nel 1996, al vertice G7 di Lione, per assicurare la sostenibilità del debito estero, a medio-lungo termine, dei Paesi a Basso reddito, e divenne «enhanced HIPC Iniziative» (iniziativa HIPC rafforzata) con il Vertice G7/G8 del 1999 di Colonia. In tale occasione la comunità internazionale decise infatti di aumentare il numero dei paesi eleggibili all'Iniziativa, rendere più facili le condizionalità per l'adesione, aumentare il debito eleggibile alla cancellazione e rafforzare il legame fra risorse finanziarie liberate dalla cancellazione debitoria e lo sviluppo economico e le strategie nazionali di lotta alla povertà.
Nell'ambito di tale legge, a partire dall'ottobre 2001 ad oggi, l'Italia ha cancellato bilateralmente euro 3,98 miliardi a paesi HIPC, di cui 3,57 miliardi di euro per paesi dell'Africa. Il totale sale a euro 7,33 miliardi se si include anche il debito cancellato ai Paesi in via di sviluppo (non solo HIPC). Gli accordi bilaterali di cancellazione che conclude l'Italia - nel quadro HIPC - prevedono che il Paese beneficiario, al fine di ottenere la cancellazione del debito - si impegni a: rispettare i diritti dell'uomo e le libertà fondamentali e astenersi dall'uso della forza come mezzo per risolvere le controversie internazionali; perseguire lo sviluppo sostenibile nel contesto di una strategia nazionale di riduzione della povertà, elaborata in collaborazione con la società civile nazionale ed i partners internazionali; destinare al bilancio preventivo nazionale risorse per scopi militari senza che queste eccedano le esigenze legittime di sicurezza e difesa del Paese.
Inoltre il Paese beneficiario si impegna a sottoporre al Ministero degli affari esteri entro tre mesi dalla firma dell'accordo, il progetto per l'utilizzo delle risorse (ivi compresi i programmi di investimento settoriali) rese disponibili a seguito della cancellazione del debito, conformemente alla strategia nazionale di riduzione della povertà.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Marta Dassù.