ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16120

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 634 del 17/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA RENATO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 17/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CENTEMERO ELENA POPOLO DELLA LIBERTA' 17/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 17/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16120
presentata da
RENATO FARINA
giovedì 17 maggio 2012, seduta n.634

RENATO FARINA e CENTEMERO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

un grave atto criminale è stato perpetrato a Desio nei giorni scorsi. Essendo stata colpita, con meticolosa opera di devastazione, una struttura pubblica comunale, oltretutto destinata a sede di corsi universitari e formativi, il delitto è stato avvertito come atto di sfregio e di intimidazione contro la cittadinanza. Come riferiscono le cronache locali dei quotidiani: «Quattromila metri quadrati completamenti devastati con danni che ammontano a centinaia di migliaia di euro. E l'ipotesi dell'atto vandalico è stata scartata. La notte scorsa una squadra di esperti, con modalità e procedure studiate, ha devastato il capannone di proprietà del Comune di Desio nell'area del Polo tecnologico della Brianza, ex area Autobianchi. Armati di mazze, trancia fili e chiavi inglesi hanno distrutto arredi, fotocopiatrici, lampade e sensori di emergenza, tranciando i cavi dell'impianto di allarme e allagando i tre piani dell'edificio con gli idranti, togliendo persino i sifoni degli scarichi dei lavandini. L'acqua ha devastato i controsoffitti che sono crollati e i pavimenti che si sono sollevati. I Carabinieri di Desio indagano. L'ipotesi è che si tratti di un atto premeditato e pianificato. Forse un avvertimento. Ma chi ce l'ha con il Comune di Desio e perché?» (Il Giorno, 8 maggio 2012)

il sindaco di Desio, ingegner Roberto Corti, ha emesso un comunicato dove dichiara: «La devastazione della struttura, destinata ad ospitare una azienda speciale che si occupa di formazione professionale (il consorzio Desio Brianza), è stata messa in atto nei giorni tra venerdì 4 e lunedì 7 maggio e ha colpito tutti e tre i piani dell'immobile... Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi. È stato però chiaro fin da subito che non si tratta di un atto vandalico, ma di una operazione premeditata e organizzata nei dettagli»;

il 7 novembre 1993, un incendio fu appiccato in Desio alla Villa Cusani Traversi Tittoni, insigne opera del Piermarini, devastando il salone, provocando il crollo di volte e solai. Tale attentato è stato spiegato dagli inquirenti come atto di intimidazione mafiosa, pur non essendo riusciti a risalire agli autori;

nella citata dichiarazione il sindaco Corti fa riferimento, per inquadrare l'atto di distruzione, all'indagine Infinito, che ha portato nel luglio del 2010 a numerosi arresti per legami con la 'ndrangheta. Desio «è anche la città dove il 30 aprile scorso Don Ciotti ha inaugurato uno dei primi beni in Brianza ad essere consegnato ad un uso sociale dopo la sua confisca alla mafia» -:

se il Ministro sia stato messo al corrente dei fatti e come risultino essersi svolti e se sia ritenuto credibile che la matrice dell'atto possa ricondursi alla criminalità organizzata;

quale sia oggi l'entità e la consistenza del fenomeno mafioso a Desio e nella zona circostante, e quali siano le altre eventuali presenze criminali che insistono su questo territorio;

come si spieghi che una simile devastazione di bene pubblico, in ambiente urbano densamente popolato con accertata penetrazione mafiosa, si sia potuta perpetrare per la durata di quattro giorni, senza alcun allarme o controllo, consentendo ai criminali di agire senza timore né precauzione;

se in ragione di questi recenti eventi il Ministro non ritenga di rinforzare il presidio delle forze dell'ordine. (4-16120)