ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16111

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 634 del 17/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: SBROLLINI DANIELA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16111
presentata da
DANIELA SBROLLINI
giovedì 17 maggio 2012, seduta n.634

SBROLLINI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

la direzione dell'azienda Filivivi Srl, di Piovene Rocchette, in provincia di Vicenza, ha comunicato nei giorni scorsi la decisione di cessare la produzione del settore filatura;

si tratta di un'azienda storica che, per oltre un secolo, è stata una delle colonne portanti dell'economia dell'Alto vicentino; la Filivivi Srl rappresenta, infatti, le ultime «spoglie» dell'ex Lanerossi, fondata nel XIX secolo e che, da allora, ha sempre dato lavoro agli stabilimenti della vallata dell'Astico; l'azienda è attualmente costituita al 50 per cento dal gruppo Marzotto e al 50 per cento dal gruppo Verzoletto;

la causa sarebbe ascrivibile alla crisi economica del settore, che si sta trascinando ormai da parecchi anni, senza accenni di ripresa, e che avrebbe provocato perdite consolidate per 28 milioni di euro dal 2006 ad oggi; a questo si aggiunge inoltre il problema dei mancati pagamenti da parte dei clienti, che saldano anche dopo 360 giorni, aggravando ulteriormente la situazione;

l'azienda ha comunicato ai dipendenti la decisione di cessare completamente l'attività di filatura pettinata e di trasferirla nel proprio stabilimento in Romania; nella sede di Piovene dovrebbe quindi restare operativo solamente il reparto tintoria;

il grosso delle produzioni, del resto, è già stato dislocato da tempo in Romania; nello stabilimento di Piovene si producono più che altro piccoli lotti e servizio al cliente; gli ordini attuali non sarebbero sufficienti;

la decisione dell'azienda produce un esubero di personale pari a 127 dipendenti, a cui è di fatto negata qualunque prospettiva; l'azienda sembrerebbe indirizzata verso la richiesta della mobilità;

i sindacati, invece, chiedono di fermare la procedura e provvedere con cassa integrazione straordinaria e percorsi di outplacement, ovvero di ricollocamento e riqualificazione del personale;

nel dettaglio si tratta di persone assunte da molto tempo (gli ultimi alla fine degli anni Novanta): solo una parte di essi, però, potrebbe essere accompagnata alla pensione attraverso provvedimenti speciali; per la maggior parte dei lavoratori necessitano altre soluzioni;

dai lavoratori e dai sindacati, che sono in vertenza, e hanno dichiarato già uno sciopero, arrivano forte delusione, preoccupazione e allarme; sostengono che il lavoro non manchi, ma che stia prevalendo nell'azienda la volontà di spostare le produzioni all'estero;

i sindacati chiedono percorsi di ricollocamento lavorativo per persone che, in molti casi, sono capi di famiglia con figli a carico, spesso monoreddito con mutui da pagare, e che si ritroverebbero all'improvviso in una condizione di terribile povertà -:

se il Ministro sia a conoscenza di quanto sopra esposto; se e come il Governo intenda intervenire su una vertenza spinosa, difficile, che contiene anche alcune contraddizioni, a tutela di una produzione storicamente legata al territorio e delocalizzata; se e come il Governo intenda intervenire a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie che rischiano di trovarsi, improvvisamente, senza reddito e senza occupazione. (4-16111)