NICOLUCCI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
una recente ricerca pubblicata dal Censis evidenzia come proprio nelle scuole campane, in media e pur con situazioni anche molto differenziate tra le singole province, si registri un altissimo tasso di dispersione scolastica (che considera chi abbandona gli studi prima del raggiungimento del diploma) nelle classi superiori;
i dati, relativi agli anni scolastici compresi tra il 2006-2007 e il 2009-2010, parlano di un circa 30 per cento di studenti iscritti negli istituti superiori statali della Campania che non arrivano alla fine del loro percorso di studi al termine dei cinque anni previsti;
tale dato rappresenta una media regionale nella quale proprio la città di Napoli rappresenta purtroppo il dato più alto, con un tasso di dispersione media pari al 35,2 per cento (invece le province con il tasso minore sono quelle di Avellino e Benevento);
a parere dell'interrogante questa è una situazione molto grave su cui è necessario che, ogni soggetto per le proprie competenza, lo Stato e gli enti locali si attivino immediatamente, anche alla luce di un dato ancor più specifico (quello relativo al tasso di dispersione scolastica nel comparto degli istituti tecnici che tocca il record negativo del 47 per cento) che contribuisce a spiegare perché nella maggiore città del Mezzogiorno vi sia la mancanza di professionalità pur richieste -:
se il Ministero della pubblica istruzione sia in grado di confermare o meno i dati elaborati dal Censis in materia di dispersione scolastica nelle scuole superiori della Campania;
quali iniziative, di competenza e in sinergia con la regione Campania e i vari enti locali interessati, si ritenga opportuno assumere per contrastare il grave fenomeno della dispersione scolastica nella città e nella provincia di Napoli;
se siano ipotizzabili, da parte del Ministro interrogato, interventi nello specifico comparto degli istituti tecnici che invece, tanto più nell'odierno periodo caratterizzato dalla crisi occupazionale in tutto il Paese, andrebbero valorizzati come strumenti essenziali per avviare un percorso formativo finalizzato ad acquisire professionalità concretamente utili a trovare in tempi brevi, dopo il diploma, un lavoro. (4-16088)