ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16057

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 632 del 15/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: FOTI ANTONINO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 15/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI, IL TURISMO E LO SPORT
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI, IL TURISMO E LO SPORT delegato in data 15/05/2012
Stato iter:
06/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2012
GNUDI PIERO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI REGIONALI,TURISMO E SPORT)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2012

CONCLUSO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16057
presentata da
ANTONINO FOTI
martedì 15 maggio 2012, seduta n.632

ANTONINO FOTI. -
Al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

pochi giorni fa si è appreso da diversi organi di stampa che nel quadro degli interventi miranti alla riduzione della spesa pubblica potrebbe essere decisa la soppressione del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo;

secondo il WTTC (World Travel and Tourism Council) nel 2011 il contributo diretto (quindi escludendo quelli indiretti e indotti) al PIL italiano del settore viaggi e turismo è stato euro 51,4 miliardi (che rappresenta il 3,3 per cento del PIL);

il dato fornito dal WTTC riflette l'attività economica generata dall'industria turistica: alberghi, agenzie di viaggi, compagnie aeree e altri servizi di trasporto passeggeri (esclusi i servizi strettamente legati ai pendolari), ma comprende anche altre strutture come ristoranti e affini e strutture di svago toccate direttamente dal turismo;

le stime sono destinate a crescere, entro il 2022, difatti il contributo diretto al PIL del settore viaggi e turismo in Italia è previsto intorno del 3,5 per cento ossia circa 61,2 miliardi di euro;

basterebbero questi pochi dati per comprendere quanto sia importante e strategicamente rilevante il settore turistico per il nostro Paese;

proprio il turismo rappresenta un'opportunità fondamentale per creare e promuovere lo sviluppo del sistema Italia;

in queste ultime settimane da più parti si è evidenziato come in mancanza di strategie e decisioni finalizzate a promuovere lo sviluppo, non solo l'Italia, ma l'intera Europa rischia di impantanarsi in una crisi perenne;

se la ventilata soppressione del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo risponde a criteri di rigore, si contrappone invece, in maniera evidente alla necessità di investire sullo sviluppo, una contraddizione questa che deve essere risolta e non può continuare ad esserlo sempre e comunque acriticamente a favore del rigore;

servono politiche di sviluppo e il settore turistico può certamente rappresentare uno dei pilastri del sistema Italia su cui investire, non a caso il precedente Governo, consapevole dell'importanza strategica del settore aveva voluto istituito un apposito ministero a questo dedicato;

si deve tenere presente che includendo non solo gli impatti generati in modo diretto ma anche quelli diretti e indotti, il contributo totale del turismo al PIL in Italia, nel 2010, è stato di euro 136,1 miliardi (8,6 per cento del PIL) nel corso del 2011 è arrivato a rappresentare l'8,8 per cento del PIL ed entro il 2022 dovrebbe raggiungere i 156 miliardi di euro;

rinunciare o comunque depotenziare l'attenzione su questo settore significa infliggere un danno a tutta l'economia del Paese, servirebbero al contrario interventi mirati finalizzati a potenziare una politica strategica del turismo in Italia;

nel solo 2011 il settore del turismo in Italia ha generato 868.500 posti di lavoro inseriti in modo diretto nel settore come in hotel, compagnie aeree, agenzie di viaggi e altri servizi (includendo anche servizi di divertimento e ristorazione direttamente interessati dal turismo) che rappresentano il 3,8 per cento dell'occupazione totale, e anche in questo caso le stime del WTTC indicano un aumento del contributo del turismo nell'occupazione che entro il 2022 in Italia dovrebbe arrivare a creare 996.000 posti di lavoro con un incremento, quindi, dell'1,5 per cento all'anno nei prossimi 10 anni. Non si può rinunciare a governare questa realtà;

inoltre, il settore dei viaggi e del turismo in Italia ha attirato investimenti di capitali per 12,6 miliardi nel corso del 2011 e si prevede un aumento nei 10 anni successivi del 2 per cento annuo circa, arrivando a circa 14,4 miliardi per il 2022;

sull'importanza strategica del settore si è espresso poche settimane fa anche il Ministro degli affari regionali, il turismo e lo sport, che osservando i dati della Banca d'Italia sul turismo internazionale dell'Italia, ha avuto modo di affermare come «nonostante il periodo di crisi economica il turismo si confermasse leva importantissima di tenuta e di potenziale rilancio della nostra economia» -:

se la notizia di sopprimere il dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo corrisponda al vero e se, nel caso, non si ritenga necessario non dare corso a questa soluzione, indicando al contrario proprio nel turismo uno dei settori strategici su cui investire per favorire il rilancio del Paese. (4-16057)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 6 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 730
All'Interrogazione 4-16057 presentata da
ANTONINO FOTI

Risposta. - Con riferimento all'atto parlamentare in esame, si rappresenta quanto segue.
In più occasioni è stato enfatizzato il ruolo che il turismo può svolgere per lo sviluppo dell'economia italiana e l'incremento dell'occupazione. A titolo di esempio si segnala il resoconto della audizione del Ministro presso la Commissione X della Camera dei deputati del 28 febbraio 2012.
Inoltre, nel documento di economia e finanza-programma nazionale di riforma, alla pagina 60, si legge che il turismo viene considerato dal Governo come «uno dei pilastri su cui fondare la ripresa economica del Paese»; che «il Governo sta lavorando ad una strategia nazionale che definisca quali azioni intraprendere per far recuperare all'Italia competitività»; che «la nuova strategia Paese dovrà essere sostenuta da una grande collaborazione tra il Governo, le regioni e tutte le istituzioni interessate, e contare su riforme incisive e investimenti adeguati, garantendo così un significativo incremento dell'occupazione e un più forte contributo alla crescita»; che «il Governo è impegnato nell'implementazione di una nuova strategia comunitaria a favore del turismo».
L'attribuzione delle competenze in materia al dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport, nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri, coniuga le finalità di riduzione delle spese e di ottimizzazione delle strutture amministrative, avviate con il processo di spending review, con le esigenze di incisività degli interventi di Governo in un settore a carattere di elevata trasversalità.
Il dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport, nella nuova denominazione, annovera infatti una competenza tradizionale in materia di governance Stato-regioni, che risale fino al 1947, e garantisce la prospettiva del rafforzamento della gestione delle politiche per il turismo, da me fortemente voluta.
Infatti, anche in relazione alle competenze regionali in materia, le politiche per il turismo richiedono maggior coordinamento e dialogo istituzionale che conducano alla pianificazione strategica degli interventi, con il coinvolgimento dei Ministeri maggiormente interessati e il diretto confronto con le regioni e gli operatori.
Nel settore turistico, esigenze di intervento unitario connesse alla promozione del sistema turistico nazionale, in particolare nei rapporti con l'estero sono state evidenziate anche dalla Corte costituzionale (sentenza n. 76/2009) in considerazione «dell'esigenza di valorizzare meglio l'attività turistica sul piano economico interno e internazionale» e della «necessità di ricondurre ad unità la grande varietà dell'offerta turistica del nostro Paese e di esaltare il rilievo assunto dal turismo nell'ambito dell'economia nazionale». La stessa Corte, con la sentenza n. 80/2012 in tema di codice del turismo, ha precisato che rimane di competenza legislativa statale la regolazione delle imprese turistiche e la disciplina di incentivazione di iniziative di promozione turistica finalizzate alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico, archeologico, architettonico e paesaggistico italiano.
Sul fronte internazionale, al dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport, già titolare di competenze in materia di attività internazionale delle regioni, sono devoluti i rapporti con organismi internazionali e sovranazionali, quali l'Omt - Agenzia specializzata dell'Onu per il turismo, la Commissione europea e l'OCSE, nonché con Stati esteri per quanto riguarda il settore di competenza.
Inoltre, il Dipartimento stesso fornisce il supporto al segretariato permanente del Comitato mondiale dell'etica nel turismo dello stesso Omt.
La esigenza di una forte struttura centrale per il governo di un settore così articolato come il turismo, affermata con l'istituzione nel 2006 del dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, rimane pertanto confermata ed enfatizzata con l'affidamento delle competenze in materia di turismo al novellato dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport, la cui responsabilità politica è in capo direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri, il quale può attribuire la relativa delega di funzioni ad un Ministro senza portafoglio.
Con la descritta devoluzione di competenze, un ulteriore contributo apprezzabile alla «spending review» consiste nella riduzione di un posto di capo dipartimento, di due posti dirigenziali di prima fascia (da tre ad uno), di 5 posti dirigenziali di seconda fascia (da nove a quattro) e l'assolvimento di tutti i compiti istituzionali affidati con circa 70 unità di personale non dirigenziale addetto.
Quanto agli stanziamenti per il turismo, si riportano qui di seguito gli stanziamenti iscritti nei bilanci di previsione degli anni dal 2010 al 2012 (anno corrente):

anno 2010: stanziamento euro 42.035.000,00;

anno 2011: stanziamento euro 16.441.651,00;

anno 2012: stanziamento euro 10.020.780,00.
Inoltre la legge di stabilità 2012 ha previsto per l'anno 2013 uno stanziamento di euro 8.427.000,00.

Il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport: Piero Gnudi.