BOCCUZZI, ESPOSITO, GIORGIO MERLO, DAMIANO, ROSSOMANDO, FIORIO, LOVELLI e RAMPI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
ad aprile nell'incontro che si è svolto a Roma, i vertici dell'azienda Indesit hanno comunicato ai sindacati la volontà di chiudere lo stabilimento di None, sito nel pinerolese, dove attualmente sono impiegati 400 lavoratori di cui 361 in produzione e gli altri nella ricerca e nello sviluppo;
l'azienda ha ribadito di voler trasferire l'intera produzione di lavastoviglie nello stabilimento polacco di Radmsko;
l'azienda ha, inoltre, comunicato che il settore è in perdita economica e che ha perso volumi e valore della produzione e che in Piemonte rimarrebbe solo l'outlet e il settore ricerca;
nel 2009 la Indesit aveva già dichiarato di voler chiudere lo stabilimento che allora impiegava 600 addetti;
dopo una lunga trattativa si giunse ad un accordo a giugno dello stesso anno: nessuno sarebbe stato licenziato, le uscite sarebbero state solo volontarie e incentivate;
a fronte di questo accordo, 150 lavoratori sono andati in mobilità con accompagnamento alla pensione, altri si sono dimessi per impiegarsi in nuove opportunità di lavoro;
nel sito è rimasta la produzione delle «Built» che sono la parte più pregiata delle lavastoviglie;
secondo i vertici del gruppo, lo stabilimento di None gode di buone performance, sotto il profilo della qualità, un'efficienza che sfiora il 100 per cento e quote di assenteismo intorno al 3,5 per cento;
il pinerolese in questa fase di grande crisi è una delle zone più colpite e non può permettersi di perdere altri posti di lavoro -:
se non ritenga, a fronte della grave situazione che si sta profilando in ordine allo stabilimento Indesit di None, di convocare con urgenza un tavolo di confronto tra l'azienda ed i sindacati, al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento in questione e la conseguente perdita del posto di lavoro per i suoi dipendenti. (4-15995)