ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15980

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 629 del 09/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: RUVOLO GIUSEPPE
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Data firma: 09/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 09/05/2012
Stato iter:
06/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2012
CATANIA MARIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2012

CONCLUSO IL 06/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15980
presentata da
GIUSEPPE RUVOLO
mercoledì 9 maggio 2012, seduta n.629

RUVOLO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:


con l'introduzione dell'IMU si rischia di arrivare alla chiusura di molte piccole e medie aziende agricole che già sono in crisi per le crescenti difficoltà economiche che stanno investendo l'intero settore;


in pratica si è attuata una duplicazione di imposta sui fabbricati rurali il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni che per gli agricoltori equivalgono a mezzi di produzione;


dai calcoli effettuati dalle organizzazioni di settore gli incrementi varieranno dal 100 al 400 per cento;


la Coldiretti ha valutato in un miliardo di euro i costi aggiuntivi che peseranno sugli agricoltori per effetto dell'IMU;


in uno studio elaborato dalla Confagricoltura emerge che, a fronte di un'incidenza sul prodotto interno lordo globale della nuova imposta patrimoniale pari all'1,3 per cento, si arriva al 4,5 per cento per il settore agricolo, con una perdita dei guadagni stimata al 10 per cento;


per la Cia, l'introduzione dell'IMU produrrà per gli agriturismi una perdita dei guadagni sino al 20 per cento;


con l'introduzione di questa tassa sono a rischio sopravvivenza circa mezzo milione di aziende sotto i 20 ettari, cosa che vanifica tutti gli sforzi degli operatori del settore che proprio grazie a maggiori investimenti e all'innovazione erano in qualche modo riusciti a non venire sommersi dalla crescente crisi economica;


l'agricoltura, primo settore economico del Paese, con il 3,5 per cento del prodotto interno lordo e con il 15 per cento se viene compreso anche il settore agroalimentare, ha cominciato nel 2011 a perdere posizioni sino ad arrivare nel terzo trimestre del 2011 all'andamento congiunturale più negativo del valore aggiunto: meno 0,9 per cento;


non va dimenticato che il settore era già stato pesantemente colpito attraverso gli aumenti del carburante e utilities varie;


a tutto ciò va aggiunta l'approvazione dell'accordo tra l'Unione europea e il Marocco sulla liberalizzazione dei prodotti agricoli e ittici che, soprattutto nel Meridione d'Italia rappresenta un'ulteriore attacco alle produzioni e agli agricoltori;


non a caso, in questa situazione che rischia di rivelarsi disastrosa per il settore agricolo, gli operatori continuano a denunciare uno scarso interesse da parte del Governo nei confronti del sistema agricolo nazionale, che rappresenta o almeno ha rappresentato sino ad oggi, un settore d'avanguardia e un fiore all'occhiello per il nostro Paese nel mondo;


non va dimenticato che nel nostro Paese vi sono circa 50 mila imprese che si dedicano al biologico su un milione di ettari con consumi raddoppiati nel corso degli ultimi dieci anni, che l'Italia ha la più estesa rete di vendita diretta di prodotti agricoli con un fatturato di 3,2 miliardi di euro, che 12,7 milioni di ettari sono presidiati dai nostri agricoltori che riescono così a svolgere anche un'importante funzione di salvaguardia ambientale, che il turismo enogastronomico ha un fatturato stimato in 5 miliardi di euro;


tutti questi settori rischiano di entrare in una crisi irreversibile se non si attueranno in tempi necessariamente rapidi provvedimenti a difesa del settore agricolo;


le nuove tasse e gli aumenti del gasolio, per come sono stati introdotti, non solo porteranno ad una chiusura di molte aziende che si ripercuoterà inevitabilmente sull'occupazione, ma determineranno un aumento dei prezzi al dettaglio, colpendo ulteriormente le famiglie e i consumatori italiani che già hanno risposto alla crisi economica con un calo sensibile dei consumi -:


se e quali interventi per lo sviluppo si intendano mettere in cantiere a soccorso del mondo agricolo che rischia di restare soffocato dalle manovre economiche e dagli aumenti decisi negli ultimi mesi e che hanno già portato alla chiusura di molte piccole e medie aziende.


se e quando si intenda promuovere una revisione del meccanismo dell'IMU, di cui le aziende agricole sentiranno tutto il peso nel corrente anno fiscale, prevedendo una tassazione diversa per gli stabili agricoli non più funzionali all'attività agricola e trasformati in abitazioni e i fabbricati che servono a lavoro e che da sempre sono stati inseriti nel valore dei terreni.
(4-15980)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 6 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 677
All'Interrogazione 4-15980 presentata da
GIUSEPPE RUVOLO

Risposta. - In merito all'interrogazione in esame, concernente l'impatto della nuova imposta Imu sul settore agricolo e le iniziative da intraprendere al fine di renderla più equa possibile, vorrei anzitutto far presente che, a tal fine, era già stato attivato un apposito tavolo di lavoro, coordinato dal Sottosegretario all'economia e alle finanze Vieri Ceriani, cui hanno partecipano, accanto alla mia amministrazione, anche le organizzazioni agricole.
Come noto, il Consiglio dei ministri il 16 aprile 2012 ha approvato il disegno di legge recante una delega al Governo in materia fiscale. Inoltre, l'articolo 4 del decreto-legge n. 16 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44 del 2012, concernente semplificazioni in materia fiscale, ha apportato modificazioni importanti in tema di Imu.
Le disposizioni per la fiscalità agricola testimoniano, tuttavia, l'impegno del Governo diretto ad evitare che venga compromessa la redditività delle imprese, in una visione che tutela la specificità del settore. Infatti, le correzioni introdotte per l'Imu e le scelte adottate nel disegno di legge di delega fiscale, assicurano un quadro complessivo che consentirà alle aziende agricole una proficua prosecuzione del proprio impegno produttivo.
La conversione in legge del decreto-legge sulle semplificazioni fiscali ha introdotto alcune importanti novità riguardo i fabbricati e terreni agricoli.
In particolare, oltre all'esenzione dall'imposta per i fabbricati rurali ad uso strumentale ubicati nei comuni montani o parzialmente montani, viene introdotta una franchigia (fino a 6.000 euro di valore) e disposta una riduzione d'imposta (fino a 32.000 euro di valore).
Peraltro, il pagamento dell'acconto Imu (da corrispondere a giugno 2012) viene ridotto, per i fabbricati rurali, al 30 per cento. Si tratta di una riduzione a fini prudenziali (tenuto conto delle incertezze del gettito derivante dall'imposta) che consentirà di valutare opportunamente il gettito medesimo.
Infatti, la norma prevede espressamente che, in caso di gettito superiore alle previsioni, venga ridotta l'aliquota prima del saldo di dicembre. Il meccanismo introdotto evita, pertanto, la possibilità di un forte extra-gettito gravante sul settore, che era stato paventato dalle organizzazioni agricole.

Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Mario Catania.