FARINA COSCIONI, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
la recente emanazione del decreto recante criteri di ripartizione del fondo del finanziamento ordinario (FFO) per l'università del 16 aprile determina una fortissima decurtazione del contributo di funzionamento (-34 per cento solo nel 2012, dopo due anni di pesanti tagli) ai consorzi interuniversitari di ricerca tematica, senza alcuna norma di indirizzo riformatore e soprattutto prevedendo, in pratica, la scomparsa del contributo statale per il loro funzionamento. Tale decisione ad avviso degli interroganti mortifica l'esperienza ventennale delle reti nazionali di ricerca costituite dai consorzi tra atenei per ricerche tematiche (scienza e tecnologia dei materiali telecomunicazioni, scienze del mare, biotecnologie, neuroscienze, fisica della materia, e altro), le quali non solo non dovrebbero essere indebolite, ma rafforzate, come indicato da tutti i documenti tecnici europei e nazionali (e come si appresta a fare peraltro il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con le reti tematiche nazionali dei distretti tecnologici);
la sostanziale eliminazione del contributo di funzionamento per i consorzi interuniversitari di ricerca determinerà irreversibili e negative discontinuità nelle attività dei consorzi su:
a) un insostituibile reperimento di risorse economiche a livello europeo per la ricerca;
b) le azioni di supporto alla formazione dei giovani ricercatori per l'università attraverso borse di dottorato e assegni di ricerca;
c) l'implementazione e la gestione di grandi infrastrutture di ricerca di riconosciuta eccellenza internazionale;
d) l'impatto occupazionale con perdita di competenze professionali di alto profilo;
i consorzi di ricerca pesano limitatamente sull'erario, visto che lo scorso anno il contributo per funzionamento, nel fondo del finanziamento ordinario per l'università, ammontava ad euro 4.560.000 e quest'anno il fondo del finanziamento ordinario porta il contributo per progetti «competitivi» a 3 milioni di euro, mentre i consorzi riescono ad attrarre fondi per ricerca (in buona parte da programmi europei e da privati) per oltre 20 volte tanto, sostenendo centinaia di giovani ricercatori e decine di dipendenti che, con questa decisione del Governo, molto probabilmente, saranno in gran parte licenziati (infatti, una recente ricognizione rileva che i 20 Consorzi interuniversitari di ricerca tematica più attivi del Paese hanno sviluppato attività nel 2011 per circa 68 milioni di euro, con sole 85 unità di personale specializzato a tempo indeterminato, e più di 1200 contratti di varia natura per giovani ricercatori);
altri punti critici della questione sono: a) i tempi attuativi del bando per il contributo previsto nel fondo del finanziamento ordinario 2012 per progetti competitivi (e non per contributo di funzionamento, come nel passato) con il forte rischio di non ricevere alcuna risorsa nell'anno in corso; b) la completa assenza di meccanismi e risorse incentivanti per azioni di fusione/accorpamento, previsti a giudizio degli interroganti inopinatamente solo per i Consorzi interuniversitari di servizio; c) la scomparsa, in questo quadro, delle motivazioni che hanno indotto i Consorzi interuniversitari di ricerca a sottoporsi volontariamente ed onerosamente al processo di valutazione dell'ANVUR - VQR 2004-2010;
è grave come, da una parte, una delle poche priorità del paese inserite nel documento di economia e finanza e nel piano nazionale di riforma del Governo, varati il 18 aprile 2012, sia costituita dalla ricerca scientifica, mentre dall'altra lo stesso Governo smantelli di fatto una esperienza consolidata, che può ovviamente essere migliorata, ma che a tutt'oggi costituisce un patrimonio di competenze e di organizzazione specializzata del Paese. È grave che, benché ai più alti livelli si sia espressa anche recentemente la necessità di qualificare la spesa pubblica con scelte selettive, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca decurti drasticamente una voce di spesa che è volano per l'attrazione di fondi europei. È urgente che il Governo riveda la decisione, pena l'aggravamento del declino della ricerca italiana -:
come preveda di intervenire per correggere quanto contenuto nell'allegato 3 del decreto recante i criteri di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario dell'università per l'anno 2012 in merito ai consorzi interuniversitari di ricerca.
(4-15977)