MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
una nota di agenzia ha diffuso la notizia «ANSA/URANIO: QUIRRA; PM LANUSEI CHIEDE 20 RINVII A GIUDIZIO FRA INDAGATI SINDACO, GENERALI ED EX COMANDANTI POLIGONO SARDO (ANSA) - NUORO, 5 MAGGIO - Sono 20 i rinvii a giudizio chiesti dal procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, al termine delle indagini per disastro ambientale nell'area del Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra in Sardegna. Fra i nomi eccellenti vi sono i generali e gli ex comandanti che si sono avvicendati negli anni sia a Perdasdefogu sia nel distaccamento a mare di San Lorenzo (Villaputzu): i generali Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Carlo Landi e Valter Mauloni, i colonnelli Gianfranco Fois e Francesco Ragazzon, il tenente Walter Carta, i professori, ricercatori e tecnici universitari Francesco Riccobono, Giuseppe Prolano, Fabio Baroni, Luigi Antonello di Lella. E ancora il sindaco di Perdasdefogu, Walter Mura, il generale Giuseppe di Donato, il maggiore Vincenzo Mauro e il dottor Vittorio Sabbattini, oltre a due tecnici della società Sgs, organismo che si occupa di ispezioni, verifiche e analisi, Gilberto Nobile e Gabriella Fasciani. Le accuse vanno da omissioni dolose, favoreggiamento, falso ideologico in atto pubblico e addirittura ostacolo aggravato alla difesa del disastro ambientale nel Poligono interforze di Quirra, Sardegna sud orientale. Secondo il magistrato le morti sospette per tumori e leucemie fra i civili sono da ricondurre all'inquinamento prodotto dagli esperimenti di armi e munizioni, nonché allo "smaltimento illecito di rifiuti", ossia "brillamenti o interramenti di materiale bellico (bombe e munizioni), senza nessuna cautela per l'ambiente". Dopo la decisione del Pm Fiordalisi, che martedì prossimo riferirà alla Commissione del Senato che si occupa di uranio impoverito, è intervenuta la società Sgs che ritiene nulla la richiesta di rinvio a giudizio per i suoi tecnici. "In questo procedimento i chimici della Sgs non dovrebbero esserci - ha spiegato la società - perché oltre a non essere in alcun modo colpevoli dei fatti addebitati, non sono nemmeno pubblici ufficiali, come assume invece l'accusa". Per la Sgs, quindi, "la richiesta di rinvio a giudizio, che peraltro non è ancora stata notificata, conferma un atteggiamento prevenuto da parte del procuratore Fiordalisi nei confronti della società ed è inoltre gravemente lesiva dei diritti della difesa in quanto, a norma del codice di procedura penale, dalla messa a disposizione degli atti d'indagine devono trascorrere 20 giorni per consentire agli indagati di esercitare il proprio diritto alla difesa. Al contrario l'ultimo atto è stato notificato ai chimici Sgs soltanto nove giorni fa, il 26 aprile. Questa richiesta di rinvio a giudizio è nulla e gli indagati chiederanno l'annullamento» -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti e circostanze rappresentati in premessa e quali urgenti iniziative intenda assumere in merito. (4-15939)