ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15927

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 628 del 08/05/2012
Trasformazioni
Trasformato il 16/07/2012 in 5/07410
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 08/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 07/05/2012
Stato iter:
16/07/2012
Fasi iter:

SOLLECITO IL 13/06/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

TRASFORMA IL 16/07/2012

TRASFORMATO IL 16/07/2012

CONCLUSO IL 16/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15927
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 8 maggio 2012, seduta n.628

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che

il 2 maggio 2012 la prima firmataria del presente atto è tornata a visitare il carcere di Pistoia insieme agli esponenti radicali Matteo Angioli e Manila Michelotti e al leader radicale Marco Pannella; la visita è stata guidata dalla comandante Barbara D'Orefice e dalla direttrice dell'organizzazione e delle relazioni Alessandra Di Fortunato;

la precedente visita risale al 18 luglio 2011 ed è stata oggetto di un'altra interrogazione (n. 4-12744) che pur essendo stata sollecitata 4 volte dalla prima firmataria del presente atto non ha mai ricevuto risposta;

la situazione del carcere, già illegale e drammatica 9 mesi fa, è addirittura peggiorata: se allora, infatti, i detenuti presenti erano 117 a fronte di una capienza regolamentare di 74 posti, il 2 maggio 2012 la delegazione ha trovato ben 147 ristretti; 4 detenuti erano assenti temporanei per permessi; i detenuti in attesa di giudizio erano 73 (51 in attesa di 1o giudizio, 14 appellanti, 8 ricorrenti), 78 i definitivi; i detenuti stranieri - in tutto 77 - erano così divisi per nazionalità: 23 albanesi, 1 bulgaro, 1 ivoriano, 1 algerino, 2 egiziani, 1 spagnolo, 22 marocchini, 4 nigeriani, 1 pakistano, 16 rumeni, 4 tunisini, 1 iugoslavo;

permane la carenza di agenti di polizia penitenziaria: a fronte di una pianta organica che ne prevede 79, gli agenti assegnati sono 67 ma gli effettivamente in servizio sono 49; 1 solo psicologo ex articolo 80 ha un incarico per poche ore settimanali ed è oggettivamente impossibile che possa farsi carico della popolazione detenuta, in particolare dei nuovi giunti; gli educatori sono solamente 2;

perdura la pressoché totale carenza di attività: ridottissime le possibilità di studio, di lavoro, di attività ricreative e sportive; solo la piccola sezione riservata ai collaboratori di giustizia ha le celle aperte di giorno dalle 8 alle 18;

impressionante è stato per la delegazione trovare nella sezione destinata all'isolamento detenuti classificati come «media sicurezza» ristretti in celle di circa 6 metri quadrati in tre, con il letto a castello a tre piani; stessa situazione nelle celle al primo piano: tre detenuti in sei metri quadrati e anche nei camerotti del primo piano dove sono stipati dai 6 ai 10 detenuti, sempre in letti a castello a tre piani; le condizioni igienico sanitarie e di struttura continuano ad essere molto precarie: persino la carta igienica viene lesinata, tanto che alcuni detenuti più indigenti, quando vanno in bagno, usano la carta di riviste donate dai volontari; proprio il 2 maggio tutti i detenuti avevano però finalmente ricevuto il kit mancante da mesi e consistente in alcune saponette, una bottiglia di detergente per pulire la cella e alcune spugnette;

se si considera che nelle condizioni sopra descritte i detenuti del carcere di Pistoia «vivono» per 21 ore al giorno e che le 3 ore d'aria le trascorrono in squallidi cortili denominati «passeggi» alcuni dei quali senza tettoia, è consequenziale comprendere come questo tipo di detenzione corrisponda ad un sequestro di persona che nulla ha a che vedere con quanto previsto dall'articolo 27 della Costituzione; il che, ad avviso dell'interrogante, provoca inevitabilmente un costante stato di frustrazione e mortificazione del personale, in qualsiasi profilo professionale operi;

nel corso della visita, la delegazione ha potuto osservare che gli unici lavori in corso nella fatiscente struttura del carcere di Pistoia riguardavano la creazione di locali da adibire alla costituzione della banca dati del DNA;

una buona percentuale dei detenuti incontrati si trovava nel carcere di Pistoia per scontare vecchi residui pena di pochi giorni o di pochi mesi, incarcerazioni intervenute nel momento in cui i soggetti avevano ormai intrapreso un sano percorso di reinserimento sociale attraverso il lavoro; in molti hanno sottolineato la difficoltà ad incontrare gli educatori; fra le lamentele anche quella di periodi di sovraffollamento ancora superiori dell'attuale che hanno determinato l'utilizzo di materassi buttati per terra senza branda, oltre che l'occupazione per il pernottamento della sala colloqui;

la popolazione detenuta, nella quasi totalità indigente, ha deplorato l'aumento esorbitante del sopravvitto: il prezzo del caffè è quasi raddoppiato, l'olio di semi è passato da 1,30 euro a 1,90, il burro da 0,93 euro a 1,30; solo il prezzo della pasta è diminuito da 0,96 euro a 0,84;

a domanda esplicita rivolta ai detenuti dalla prima firmataria del presente atto in merito alle visite alle celle di detenzione da parte del magistrato di sorveglianza, la risposta unanime è stata quella di non averlo mai visto;

il 1o comma dell'articolo 75 del decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 30 giugno 2000 prevede che «Il magistrato di sorveglianza, il provveditore regionale e il direttore dell'istituto, devono offrire la possibilità a tutti i detenuti e gli internati di entrare direttamente in contatto con loro. Ciò deve avvenire con periodici colloqui individuali, che devono essere particolarmente frequenti per il direttore. I predetti visitano con frequenza i locali dove si trovano i detenuti e gli internati, agevolando anche in tal modo la possibilità che questi si rivolgano individualmente ad essi per i necessari colloqui ovvero per presentare eventuali istanze o reclami orali»;

da segnalare, infine, il caso di E. H. che da un anno aspetta di fare una radiografia per una caduta accidentale dalle scale del carcere;

rimangono purtroppo tuttora valide tutte le questioni poste nella precedente interrogazione n. 4-12744 -:

se sia a conoscenza dei fatti rappresentati in premessa;

quali siano le ragioni del peggioramento delle condizioni già disastrate del carcere di Pistoia;

da quanto tempo il magistrato di sorveglianza non visiti i locali ove si trovano i detenuti;

se il magistrato di sorveglianza abbia prospettato al Ministro le esigenze dei vari servizi del carcere di Pistoia, con particolare riguardo alla attuazione del trattamento rieducativo;

quali siano le ragioni dell'eccessivo aumento dei prezzi del sopravvitto e se ritenga di dover intervenire;

se risulti se sia stata programmata la radiografia del detenuto E.H.;

quali siano i costi, nel carcere di Pistoia, della creazione di locali da adibire alla costituzione della banca dati del DNA;

se negli altri 205 istituti penitenziari italiani siano state già costituite le banche dati del DNA e a quanto ammonti la spesa complessiva effettuata o da effettuare;

se a seguito dell'approvazione della legge di ratifica del trattato di Prum sia stata approvata e diramata una regolamentazione organica e standard operativi chiari che indichino criteri etici in grado di garantire il rispetto dei concorrenti diritti di riservatezza, libertà e pubblica sicurezza;

se il Governo non intenda assumere iniziative normative volte a garantire forme alternative di esecuzione della pena per chi deve scontare un breve residuo di pena relativamente a fatti di reato commessi in epoca molto risalente nel tempo. (4-15927)