ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15864

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: LAFFRANCO PIETRO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 30/04/2012
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15864
presentata da
PIETRO LAFFRANCO
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

LAFFRANCO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

i fatti di cronaca degli ultimi mesi tratteggiano ormai un profilo dell'Umbria come mercato della droga tra i più fiorenti d'Italia, zona di furti e rapine, area d'infiltrazioni mafiose consistenti con annessi episodi di riciclaggio ed anche efferati omicidi, fenomeni ormai quotidiani che destano viva preoccupazione tra i cittadini della regione e, in particolare, per quelli che risiedono a Perugia;

per citare solo gli ultimi episodi si ricorda la rapina in una villa della provincia di Perugia, che ha avuto come tragico epilogo l'omicidio di Luca Rosi nei primi giorni di marzo; a febbraio, una donna era stata oggetto di violenza sessuale nel corso di un colpo analogo sempre alle porte di Perugia. Alla fine di marzo, una rapina finita in tragedia, è costata la vita a due membri di una famiglia titolare di un'attività orafa, chiusa qualche anno fa;

le forze dell'ordine hanno sempre agito con competenza e determinazione nonostante le carenze di uomini e mezzi;

è compito, dunque, delle istituzioni restituire certezze e serenità ai cittadini dell'Umbria e per questo considerare centrale la questione sicurezza;

il 5 marzo 2012 si è tenuto a Perugia il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica cui hanno partecipato i Sottosegretari De Stefano e Giovanni Ferrara -:

quale situazione abbiano potuto rilevare i rappresentanti del Governo;

quali iniziative s'intendano adottare in merito;

se non si ritenga necessario rafforzare gli organici e i mezzi delle forze dell'ordine al fine di rendere più efficace l'azione di contrasto alla criminalità sul territorio. (4-15864)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-15864 presentata da
PIETRO LAFFRANCO

Risposta. - La città di Perugia è stata di recente alla ribalta delle cronache nazionali per due gravi fatti di sangue riconducibili al fenomeno criminale delle rapine in villa.
Il primo episodio si è verificato la sera dei 2 marzo 2012 in località Ramazzano e si è concluso con l'uccisione di una delle persone presenti nell'abitazione al momento dell'irruzione dei malviventi, che, peraltro, sono stati già individuati e assicurati alla giustizia.
Il secondo fatto di sangue è avvenuto nella notte tra il 5 e 6 aprile in un casolare della frazione Cenerente, all'interno del quale sono stati rinvenuti i cadaveri di due persone, presumibilmente assassinate nel corso di una rapina. Per questo episodio sono tuttora in corso le indagini coperte da segreto istruttorio.
Le due vicende fanno seguito a quella avvenuta il 3 febbraio di quest'anno quando uno dei rapinatori ha consumato violenza sessuale ai danni di una donna, in un'abitazione di una località periferica ed isolata di Perugia. Il quadro generale relativo alla criminalità comune nella provincia di Perugia è caratterizzato da una forte presenza di cittadini extracomunitari dedita al traffico di sostanze stupefacenti - soprattutto quello al minuto su strada - alla tratta degli esseri umani ed allo sfruttamento della prostituzione.
In particolare, la criminalità africana (composta per lo più da maghrebini e nigeriani) e quella albanese, in collegamento con organizzazioni radicate nei paesi produttori o di transito degli stupefacenti (come hashish, eroina e cocaina), mostrano una elevata flessibilità nella conduzione dei traffici di droga destinati al mercato locale. In tale contesto criminale si evidenziano sinergie anche con soggetti autoctoni.
Nelle aree periferiche del capoluogo ed in provincia è presente il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione. La caratteristica principale che contraddistingue tale fenomenologia criminale è la forte coesione ed estrema diffidenza verso persone, anche se malavitose, di altra nazionalità. Le vittime dello sfruttamento sono per la quasi totalità ragazze provenienti dai paesi dell'est europeo e la specifica delittuosità è riconducibile prevalentemente a criminali romeni e di altre nazionalità neocomunitarie, nonché a cittadini albanesi. Si riscontra, tuttavia, anche la presenza di gruppi centro-africani, soprattutto originari della Nigeria e in misura minore del Camerun, della Costa d'Avorio e del Ghana che sfruttano loro connazionali.
Si registrano, inoltre, alcune forme di devianza riconducibili alla criminalità cinese, attiva nella gestione illecita dell'immigrazione e della manodopera clandestina, nonché nel controllo della prostituzione in appartamento.
I delitti contro la persona sono riconducibili nella quasi totalità a contrasti o dissidi tra privati e, solo sporadicamente, sono risultati inquadrabili nella lotta tra bande per lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Peraltro, in alcuni casi, essi sono conseguenti a reati contro il patrimonio, a proposito dei quali è stata registrata una progressiva crescita, con parallelo incremento degli specifici episodi delittuosi (furti e rapine), riconducibili da un lato al fenomeno dei cosiddetti «pendolari» del crimine, soprattutto di origine napoletana e romana, ma frequentemente anche a piccoli gruppi di stranieri, spesso di nazionalità albanese e romena, come rilevato proprio con riferimento all'episodio delittuoso - evidenziato dagli interroganti - perpetrato a Ramazzano il 2 marzo 2012.
Con riferimento al contrasto dello specifico fenomeno, la squadra mobile perugina, nel secondo semestre del 2011, ha avviato una complessa indagine, tuttora in corso, che ha portato a disarticolare una banda di 6 albanesi ritenuta responsabile degli «assalti» alle abitazioni compiuti nella provincia dal gennaio 2010 alla fine dell'inverno 2011.
Già da qualche mese sono in atto servizi straordinari di controllo dei luoghi di aggregazione della popolazione clandestina in città, degli appartamenti sovraffollati, nonché verifiche e bonifiche degli stabili abbandonati.
Ancora, in attuazione degli orientamenti emersi in seno al comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica - immediatamente convocato ogni volta che episodi di cronaca abbiano consigliato di acquisirne le valutazioni - si è resa più visibile ed attenta la presenza degli operatori di polizia nei luoghi critici della città, impiegando in modo coordinato anche agenti della Polizia municipale e di quella provinciale. Ciò con il duplice obiettivo di contrastare meglio e scoraggiare lo spaccio della droga e la criminalità diffusa che ad esso si intreccia nonché di incrementare la percezione di sicurezza dei cittadini.
Nell'ottica del dialogo e del coordinamento tra prefettura e comune di Perugia, rientra anche il «Patto per Perugia Sicura», rinnovato il 14 gennaio 2011 - alla presenza del Ministro dell'interno pro tempore - dal prefetto, dal sindaco del capoluogo e dai presidenti della regione e della provincia.
L'accordo ha inteso perfezionare lo sviluppo di sinergie tra tutti i soggetti coinvolti prevedendo, tra l'altro, attività di monitoraggio e pattugliamento coordinato tra forze di polizia statali e locali nelle zone nevralgiche e più sensibili della città, nonché la predisposizione di specifici progetti in materia di sicurezza urbana integrata su aree di intervento ritenute prioritarie.
Per quanto riguarda lo stato di attuazione degli obiettivi del «Patto», si segnala che il comune di Perugia ha presentato alla regione due progetti a valere sul bando «Progetti volti a migliorare la sicurezza dei cittadini», finanziato in base alla legge regionale 14 ottobre 2008. Entrambi sono stati co-finanziati dalla regione Umbria per un importo complessivo di euro 121.897,15, cui vanno ad aggiungersi ulteriori euro 45.000,00 destinati al secondo stralcio di uno dei progetti denominato «Perugia Sicura».
Nel marzo 2012 si svolto è in prefettura un vertice interforze. L'incontro ha testimoniato la vicinanza e l'attenzione del Governo ai problemi del territorio ed è stato, anche, l'occasione per sottolineare l'efficacia del lavoro di coordinamento e di sinergia tra l'autorità giudiziaria e quella di pubblica sicurezza e tra le autorità centrali e quelle locali, ai fini del contrasto ai fenomeni di criminalità.
Nel corso della riunione è stato deciso l'invio temporaneo di reparti di rinforzo della Polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri per il potenziamento del sistema di controllo dei territorio attraverso la disposizione di ulteriori servizi di pattugliamento, nella fascia oraria 20.00/02.00, in aggiunta a quelli già previsti nel relativo piano coordinato.
I risultati finora conseguiti hanno avuto il consenso della cittadinanza e degli stessi ambienti istituzionali.
Lo stesso Ministro dell'interno Cancellieri, in un recente intervento all'assemblea dell'Anci Umbria a Perugia, ha evidenziato la necessità di tenere alta la guardia affinché «i livelli di sicurezza non vengano scalfiti, ma se possibile migliorati». A Perugia è stato già dato un forte contributo con i reparti prevenzione crimine che, ha ricordato il Ministro, stanno lavorando egregiamente.
Non può, tuttavia, non rilevarsi che le risorse umane a disposizione della Polizia di Stato nella provincia sono sottodimensionate rispetto alle previsioni organiche.
Relativamente ai mezzi, attualmente la questura di Perugia dispone di 17 vetture per il controllo del territorio, 38 vetture con i colori di serie, di cui 3 in giudiziale custodia, 16 vetture con i colori di istituto per servizi ordinari.
È prevista, altresì, la prossima assegnazione alla questura di un'auto con i colori di istituto, per i servizi ordinari.
Con le prossime distribuzioni di «volanti», pianificate tra la fine del 2012 e l'inizio dell'anno successivo, si provvederà a ripianare la carenza di autovetture per il controllo del territorio e a sostituire, ove necessario, quelle con maggior carico chilometrico.
Per le autovetture con i colori di serie, invece, stante l'attuale soprannumero, non è stato previsto alcun potenziamento per l'anno in corso, salvo che venga avviata al fuori uso una cospicua aliquota di auto in dotazione.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano.