ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15820

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 626 del 26/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 23/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 23/04/2012
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 26/04/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15820
presentata da
GIORGIO JANNONE
giovedì 26 aprile 2012, seduta n.626

JANNONE. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

l'Inps (Istituto nazionale per la previdenza sociale) ha da tempo avviato una mirata strategia per la gestione e la valorizzazione del proprio patrimonio. Tuttavia la situazione normativa che avrebbe dovuto regolamentare tale ottimizzazione, risulta alquanto confusa. Mediante l'articolo 43-bis del decreto-legge n. 207 del 2008 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 14 del 2009 e recante «Interventi nelle operazioni di cartolarizzazione di immobili pubblici», le operazioni di cartolarizzazione in precedenza avviate sono state chiuse, e i beni ivi residuati hanno trovato retrocessione agli enti, con l'obbligo di prosecuzione dei processi di vendita. Con determinazione commissariale n. 109 del 25 giugno 2009, avente ad oggetto «Valorizzazione del patrimonio immobiliare da reddito mediante costituzione di un Fondo Immobiliare ad apporto privato» l'istituto ha quindi avviato la costituzione di un apposito Fondo immobiliare ad apporto privato ai sensi del decreto ministeriale n. 228 del 1999, e la devoluzione al medesimo del proprio patrimonio da reddito, secondo le prescrizioni programmatiche e di dettaglio progressivamente stabilite, anche al fine di regimentare gli effetti del rientro presso l'ente del patrimonio già oggetto di cartolarizzazione;

in seguito, con la determinazione commissariale n. 62 dell'11 marzo 2010, l'Istituto ha approvato il programma di lavoro relativo alle attività propedeutiche all'implementazione dell'operazione di costituzione del Fondo. Nel contempo, con l'articolo 8 comma 15, del decreto-legge n. 78 del 2010 recante «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica» convertito con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010 il legislatore è intervenuto in materia di razionalizzazione e risparmi di spesa della Pubblica Amministrazione e ha disposto che «Le operazioni di acquisto e vendita di immobili da parte degli enti pubblici e privati che gestiscono forme obbligatorie di assistenza e previdenza, nonché le operazioni di utilizzo, da parte degli stessi enti, delle somme rivenienti dall'alienazione degli immobili o delle quote di fondi immobiliari, sono subordinate alla verifica del rispetto dei saldi strutturali di finanza pubblica da attuarsi con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali»;

con successiva determinazione presidenziale n. 27 del 21 giugno 2010 l'Istituto ha, tra l'altro, approvato: la strategia di gara per la selezione della SGR di gestione del fondo, la trasmissione degli atti ai Ministeri vigilanti per l'approvazione alla luce del sopracitato articolo 8, comma 15, nonché la prosecuzione delle vendite programmate dei beni già cartolarizzati restituiti all'Inps ai sensi dell'articolo 43-bis del decreto-legge n. 207 del 2008. La documentazione di gara per la selezione della SGR è stata quindi sottoposta ai Ministeri vigilanti per le verifiche del caso, e con successiva nota del 15 ottobre 2010 n. DT 81342/2010 il Ministero dell'economia e delle finanze ha espresso i propri rilievi tecnici sugli atti trasmessi, suggerendo nel contempo di sottoporre gli atti di gara al vaglio dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (AVCP) e dell'Autorità garante per la Concorrenza ed il mercato (AGCM), per quanto di rispettiva competenza, stante il carattere inedito e innovativo dell'oggetto dell'affidamento pubblico (selezione di SGR). Nelle more della pubblicazione del decreto di cui al predetto comma 15 dell'articolo 8 del decreto-legge n. 78 del 2010, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, in data 7 dicembre 2010, ha trasmesso agli enti previdenziali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, la Direttiva del 7 dicembre 2010 inerente «all'applicazione dell'articolo 8, commi 4, 8, 9 e 15 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, nella legge 30 luglio 2010, n. 122», al fine di dettare i criteri generali applicabili agli enti pubblici che gestiscono forme obbligatorie di assistenza e previdenza in ordine alle decisioni sull'investimento dei fondi disponibili (gestione dei flussi) e sulla gestione del patrimonio accumulato fino ad oggi;

l'articolo 2, comma 1, del decreto interministeriale del 10 novembre 2010 (Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero del lavoro e delle politiche sociali) prevede: la predisposizione da parte degli enti previdenziali, entro il 30 novembre di ogni anno, di un «piano triennale di investimento» volto ad evidenziare, per ciascun anno, l'ammontare delle operazioni di acquisto e di vendita degli immobili, di cessione delle quote di fondi immobiliari, nonché delle operazioni di utilizzo delle disponibilità liquide provenienti dalla vendita di immobili o da cessione di quote di fondi immobiliari, ed inoltre, la possibilità per gli enti di aggiornare il piano triennale di investimento entro il 30 giugno di ogni anno. Al comma 3 dell'articolo 2 del medesimo decreto, è stato chiarito che «L'efficacia dei singoli piani è subordinata alla verifica del rispetto dei saldi strutturali di finanza pubblica, da effettuarsi con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di cui all'articolo 8, comma 15, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 122, da adottarsi entro trenta giorni dalla presentazione dei piani, salvo per le operazioni di cui all'allegato A che, non avendo impatto sui saldi strutturali di finanza pubblica, potranno essere poste in essere trascorsi trenta giorni dalla comunicazione senza che i Ministeri vigilanti abbiano formulato osservazioni». Secondo quanto predisposto, quindi, le operazioni che non hanno impatto sui saldi strutturali sono: sottoscrizione di titoli pubblici utilizzando somme rivenienti dalla vendita di immobili; sottoscrizione di quote di fondi immobiliari o costituzione di fondi immobiliari di natura privata utilizzando somme rivenienti dalla vendita di immobili o dalle quote di fondi immobiliari costituiti anche mediante apporto di immobili, in quanto trattasi di vendite immobiliari indirette; vendita diretta di immobili a privati; vendita diretta di immobili a ente o cassa previdenziale della pubblica amministrazione;

sulla scorta dei chiarimenti ufficialmente resi mediante il suddetto decreto, l'Istituto ha proseguito le attività di gestione del patrimonio immobiliare da reddito e, in data 31 gennaio 2011, ha elaborato il Piano degli investimenti e disinvestimenti per gli anni 2011-2013 che descrive la strategia che l'ente intende perseguire in riferimento al proprio patrimonio immobiliare e mobiliare, strumentale e da reddito, fornendo indicazioni sulle azioni previste e le relative modalità di attuazione. Il Piano degli investimenti e disinvestimenti al 31 gennaio 2011 è stato quindi formalmente approvato con determinazione presidenziale n. 68 del 1o marzo 2011, con successiva trasmissione al Consiglio di indirizzo e vigilanza e ai Ministeri vigilanti. Nel contempo, l'Istituto ha provveduto ad inserire nel portale del Ministero dell'economia e delle finanze le informazioni inerenti gli immobili strumentali ed agli immobili da reddito, e ad inviare le stesse, mediante posta elettronica certificata - protocollo n. 69 in data 30 dicembre 2010 - al medesimo Ministero, all'Agenzia del demanio e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Nelle more delle operazioni di avvio del Fondo, stante la necessità di assicurare la continuità gestionale del patrimonio in previsione della scadenza dei relativi contratti di gestione, mediante bando trasmesso alla G.U.C.E. in data 28 marzo 2011, l'Istituto ha avviato una procedura ristretta per l'affidamento del servizio di gestione amministrativa, tecnica e di supporto alla vendita del proprio patrimonio immobiliare da reddito, in attuazione dei principi di trasparenza, concorrenzialità e imparzialità, economicità ed efficacia statuiti nella richiamata Direttiva. La procedura in questione, finalizzata alla selezione di un operatore che gestisca il patrimonio da reddito in modo unitario, è in corso di svolgimento;

da ultimo, l'articolo 33-bis del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge n. 111 del 2011 come introdotto dall'articolo 27 del decreto-legge n. 201/2011, convertito con modificazioni dalla legge n. 214/2011, prevede che «Per la valorizzazione, trasformazione, gestione e alienazione del patrimonio immobiliare pubblico di proprietà dei comuni, province, città metropolitane, regioni, Stato e degli enti vigilati dagli stessi, nonché dei diritti reali relativi ai beni immobili, anche demaniali, il ministero dell'economia e delle Finanze - Agenzia del demanio, promuove, anche ai sensi del presente decreto, iniziative idonee per la costituzione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di società, consorzi o fondi immobiliari, ponendo la necessità di svolgere approfondimenti giuridici sulla portata della disposizione in questione in relazione agli obiettivi di costituzione dell'apposito fondo ad opera dell'Istituto. Inoltre, con l'articolo 21, comma 1, del decreto-legge n. 201/2011, è stata disposta la soppressione dell'INPDAP e dell'ENPALS a far data dal 1o gennaio 2012 e l'attribuzione delle relative funzioni all'Istituto, con successione di quest'ultimo in tutti i rapporti attivi e passivi facenti capo agli enti soppressi, ivi compresi dunque anche quelli inerenti agli immobili in proprietà. È pervenuta quindi la Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali prot. n. 31/0001922/MA002.A001 del 28 dicembre 2011 che stabilisce, relativamente alle attività dei soppressi INPDAP ed ENPALS, lo svolgimento di una ricognizione di tutto il corrispondente patrimonio mobiliare ed immobiliare;

l'integrazione tra gli enti soppressi e l'Istituto rende necessarie delle opportune verifiche sulle formule di gestione attualmente operanti presso gli enti predetti e sui relativi effetti della soppressione, con particolare ma non esclusivo riguardo alla SGR già incaricata della gestione del compendio immobiliare degli Enti in questione attraverso fondo, la Idea Fimit s.g.r. A causa del complesso e problematico scenario normativo sopra tracciato, il presidente dell'istituto, dottor Mastrapasqua, ha in questi giorni espresso la necessità di convocare un apposito tavolo tecnico congiunto, nell'ambito del quale possa essere declinata una strategia univoca e definitiva per le iniziative di valorizzazione e dismissione del patrimonio da reddito in questione, anche attraverso l'adozione degli interventi normativi indispensabili a far chiarezza sulle questioni sopra segnalate -:

quali interventi i Ministri intendano adottare al fine di rendere finalmente operativa, ed attuare in tempi brevi, una normativa compiuta che definisca in modo chiaro i passaggi e le metodologie relative alla gestione del patrimonio immobiliare di pertinenza dell'istituto.(4-15820)