ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15819

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 626 del 26/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI BIAGIO ALDO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 23/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 23/04/2012
Stato iter:
01/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 01/10/2012
BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 01/10/2012

CONCLUSO IL 01/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15819
presentata da
ALDO DI BIAGIO
giovedì 26 aprile 2012, seduta n.626

DI BIAGIO. -
Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

l'acufene è una patologia devastante, i cui aspetti non sono molto conosciuti dall'opinione pubblica. Si tratta di una disfunzione del sistema uditivo che porta alla percezione di un suono in assenza di una stimolazione sonora, che ha un impatto molto negativo sulla qualità della vita;

chi è affetto da questa patologia percepisce i rumori sotto forma di fischi, ronzii, percependo i soffi o pulsazioni che si originano all'interno del corpo umano oppure dell'apparato uditivo stesso;

l'acufene è uno dei disturbi più comuni della popolazione che può colpire in età pediatrica anche se il rischio di manifestazione aumenta con l'età, maggiormente dopo i 40 anni senza differenze tra i sessi;

diversamente da quello che si crede, questa patologia non è semplicemente un «disturbo spiacevole», ma una vera e propria malattia invalidante che affligge in Italia il 10 per cento della popolazione, secondo i dati forniti per l'Associazione italiana Tinnitus-Acufene;

gli affetti da questa malattia, oltre 5 milioni di cittadini italiani, sono obbligati a vivere sentendo ininterrottamente rumori irritanti, che provocano disturbi nel sonno, ed effetti negativi non solo sulla capacità di concentrazione e attenzione, ma anche nella vita di relazione;

sebbene per il 60 per cento dei casi ancora non è possibile individuare lo specifico fattore scatenante, la persistenza nel tempo e la dimensione fortemente invalidante hanno portato a stati di estrema depressione che hanno avuto anche drammatiche conseguenze, come il suicidio;

nei soggetti colpiti, questo disturbo provoca un cambio di abitudini, di condotte e sullo stile di vita (per esempio, non frequentano i locali affollati e rumorosi, e nei casi più gravi, richiede l'interruzione dell'attività lavorativa);

l'associazione Italiana Tinnitus-Acufene (A.I.T. onlus) è composta ad oggi da circa 2.000 iscritti e riceve ogni giorno numerose telefonate da parte di persone affette da questa malattia per chiedere informazioni. Sono molti i social network che si occupano della questione e che riuniscono i pazienti affetti da tale disturbo;

al momento la ricerca scientifica risulta molto limitata sul versante dell'approfondimento di questo disturbo -:

quali siano i risultati della ricerca raggiunti fino ad ora sul versante della conoscenza del disturbo di cui in premessa;

quali iniziative si intenda intraprendere al fine di dare la giusta attenzione alla suindicata patologia, anche attraverso ulteriori studi e ricerche al fine di riconoscere una maggiore consapevolezza scientifica e orientare in maniera adeguata le cure ai pazienti affetti.(4-15819)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 1 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 694
All'Interrogazione 4-15819 presentata da
ALDO DI BIAGIO

Risposta. - L'acufene è un problema otologico che consiste in disturbi, sotto forma di fischi, ronzii, fruscii o altri rumori, percepiti in una o in entrambe le orecchie.
L'acufene può incidere pesantemente sulla qualità della vita di chi ne soffre, soprattutto a livello psicologico, arrivando, nei casi più gravi, a compromettere seriamente il benessere del paziente.
La ricerca clinica ha dimostrato come, in una percentuale elevata dei casi, questo disturbo debba essere affrontato mediante una strategia terapeutica di cui la psicoterapia è parte integrante.
Nella maggior parte dei casi, l'eziologia non è chiara. Tuttavia, nuove tecniche e metodi di ricerca, come le tecniche di neuroimaging, che permettono di osservare l'attivazione delle aree del cervello deputate all'elaborazione dei segnali acustici, sembrano promettere importanti passi avanti per la comprensione delle cause della patologia. Inoltre, approcci sofisticati, quali la stimolazione magnetica transcranica, si stanno dimostrando potenzialmente efficaci nel ridurre la sintomatologia dell'acufene, il quale è un problema otologico assai frequente.
In base a studi condotti negli ultimi 10 anni in Germania, presso l'istituto tedesco per la ricerca e la cura dell'acufene, nel Regno Unito, presso l'università di Aberdeen, e in altre nazioni europee, mediamente circa il 10-20 per cento della popolazione del nostro continente ne ha sofferto almeno una volta nella vita. Studi condotti in Italia dimostrerebbero (soprattutto per alcune realtà regionali per le quali sono disponibili dati relativamente recenti), come nel nostro Paese la prevalenza di questo disturbo sia analoga a quella Europea.
Sulla base di un attento studio dello stato delle conoscenze ottenute tramite la revisione sistematica della letteratura scientifica disponibile e a seguito della disamina delle scoperte più recenti, si potrà valutare quali opportune iniziative adottare per gestire, da un lato, i problemi sanitari legati all'acufene e, dall'altro, la necessità di sviluppare ulteriormente la ricerca mirata alla comprensione delle basi fisiopatologiche del disturbo. Potranno anche essere messe a disposizione della comunità scientifica le competenze esistenti presso l'Istituto superiore di sanità, al fine di promuovere la ricerca e la conoscenza delle problematiche relative all'acufene presso istituzioni, centri di ricerca e opinione pubblica.
Per quanto riguarda la promozione di studi e ricerche concernenti la patologia dell'acufene, per consentire di migliorare l'approccio terapeutico e, quindi, migliorare la qualità della vita delle numerose persone colpite, si precisa che il finanziamento della ricerca finalizzata non comporta la preindividuazione, da parte del Ministero della salute di progetti di ricerca specifici, che sarà cura degli enti finanziati sviluppare.
Tali enti (Irccs, regioni, Izs, Iss, eccetera o i ricercatori, che a tali enti si affiliano, presentano progetti di loro interesse che vengono finanziati sulla esclusiva base di criteri meritocratici: i progetti, infatti, sono sottoposti al vaglio di referee anonimi (e stranieri) nel numero di tre (per ogni progetto), e solo i progetti migliori potranno accedere al finanziamento ministeriale.
Se in Italia, quindi, sono presenti ricercatori interessati ad approfondire le tematiche e le implicazioni legate all'acufene, essi possono presentare, al momento della pubblicazione del bando di ricerca finalizzata, idonei progetti finalizzati: e tali progetti, qualora ottengano un adeguato punteggio dal sistema di valutazione previsto dal bando e dimostrino di avere ricadute non trascurabili sul sistema sanitario nazionale, saranno sicuramente finanziati.
È opportuno precisare che il piano nazionale di prevenzione per gli anni 2010-2012 (intesa fra Governo, regioni e province autonome del 29 aprile 2010), prevede un capitolo specifico sulla prevenzione dell'ipoacusia e della sordità.
Nel gennaio 2011 si è costituito, presso la direzione generale della prevenzione del Ministero della salute, un tavolo di lavoro in materia, con rappresentanti delle società scientifiche e delle regioni.
Detto tavolo ha il compito, nell'ottica di un piano articolato di specifiche azioni, di supportare le regioni nei loro programmi di prevenzione in materia di ipoacusia e sordità.
È prevista anche la stesura di un documento, da presentare in sede di Conferenza Stato-Regioni, che comprenda sia «Linee di indirizzo sugli screening audiologici in differenti età target» sia «Materiale formativo/informativo per i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta, in materia di prevenzione dell'ipoacusia e della sordità».
Ad oggi, i lavori del tavolo hanno consentito la stesura delle «Linee di indirizzo per lo screening neonatale uditivo».
Il tavolo per finalizzare gli obiettivi deve ora definire le «Linee di indirizzo di prevenzione ipoacusia e sordità nell'adulto e nell'anziano» e il «Materiale formativo/informativo per i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta».
Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria e terapeutica nel caso di acufene, si segnala che i pazienti che accusano tale disturbo possono rivolgersi alle strutture del servizio sanitario nazionale per usufruire delle prestazioni garantite dai livelli essenziali di assistenza (Lea) e vengono tutelati dalle disposizioni vigenti in materia di assenza per malattia dai luoghi di lavoro.
Al riguardo, si precisa che per la patologia «tinnitus», codice di malattia Icd9cm 388.3, in base ai dati delle schede di dimissione ospedaliera, risulta che nel 2010 sono stati trattati 2350 pazienti in strutture di ricovero distribuite su tutto il territorio nazionale.
Infatti, diversi enti universitari o ospedalieri hanno acquisito speciali competenze in materia.
Inoltre, la maggior parte delle patologie che determinano gli acufeni sono individuate fra le condizioni di malattia croniche ed invalidanti, ai sensi del decreto ministeriale 28 maggio 1999, n. 329 e successive modifiche, per le quali è prevista l'esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni specialistiche.
Gli acufeni come tali non sono previsti fra le condizioni di malattia croniche e invalidanti, in quanto non rispondono a tutti i criteri previsti dal decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124, quali la gravità clinica, il grado di invalidità e onerosità dalla quota di partecipazione derivante dal costo delle prestazioni utili al medico per effettuare un corretto follow up della malattia.
Per quanto riguarda, in particolare, lo sviluppo di campagne di prevenzione e sensibilizzazione concernenti l'acufene, si segnala che è attualmente in fase di definizione il Programma delle iniziative di comunicazione per l'anno 2012, che saranno realizzate dal Ministero della salute: in tale contesto verrà valutata l'opportunità di inserire la problematica in esame nell'ambito dei piani da sviluppare.

Il Ministro della salute: Renato Balduzzi.